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Inesorabili
Cercò di divincolarsi dal suo assalitore spingendolo e facendo qualche passo all’indietro. Intanto i tre esseri che stavano sopra l’autista cercavano di guadagnare l’uscita spingendosi l’uno con l’altro. Non avevano molto spazio per muoversi e nel tentativo di scendere uno di loro cadde rovinando sugli scalini, il secondo lo seguì inciampando sul suo simile. Desimone…
Sopralluogo Una densa coltre di fumo si alzò dal radiatore del pullman. Sembrava deserto; attraverso le aperture dei finestrini ormai privi di vetro non si vedeva nessuno muoversi all’interno."Devo andare a controllare, sicuramente ci sarà qualcuno ferito che ha bisogno di soccorso" disse Desimone osservando all’esterno."No, è pericoloso, aspettiamo" gli suggerì Nadia prendendolo per un braccio."Tranquilla,…
Nuovi arrivi
Khalifà stava seduto per terra con le spalle appoggiate al bancone e il fucile di Catalano sulle gambe incrociate. La stanchezza si faceva sentire, gli occhi cominciavano ad avere momenti di debolezza che veniva scacciata da continui scuotimenti del capo. Il piccolo Giacomo si era assopito ma il suo sonno non era affatto tranquillo, movimenti…
Primi bagni
Era una stupenda giornata di sole, il cielo, sgombro di nuvole, e il mare cristallino si incontravano all’orizzonte ed era quasi impossibile capire dove finisse l’uno e cominciasse l’altro. La stagione estiva non era ancora cominciata. Nadia amava questo periodo dell’anno, la spiaggia non era ancora invasa dalla massa informe di bagnanti che vi si…
Un mesto addio
Una volta dentro Desimone chiuse la porta e si assicurò di aver dato tutte le mandate alla serratura.Nel frattempo Nadia aveva preparato il caffé per lei e Khalifà che stava in piedi davanti l’ingresso col fucile in mano a guardare fuori nella piazzola di parcheggio, cercando quello che una volta era l’amico di Nadia e…
Latrati nella notte
Il retro della stazione di servizio era illuminato da un paio di faretti appesi al muro. A circa 5 metri dalla porta posteriore una rete delimitava la proprietà, oltre la quale a una decina di metri un boschetto di conifere si inerpicava su un promontorio che per il buio era invisibile dall’altra parte della costruzione. Vide…
Uscita di emergenza
La prese in braccio e si allontanò dall’ingresso. Catalano che era rimasto di sasso di fronte a quello che vedeva, scosse leggermente la testa come per riprendersi."Ma che diavolo è quella cosa lì fuori?" chiese a Desimone indicando l’essere che aveva cominciato a dare deboli pugni contro il vetro. "Non penso che sia una cosa…
Al di là del vetro
"C’è qualcuno lì fuori". Catalano aveva notato una sagoma che si avvicinava. Appena fu a pochi metri dall’ingresso Khalifà riconobbe l’amico di Nadia. "E’ ancora vivo! Apri" disse a Catalano che aveva ancora le chiavi tra le mani."Fermo" fece Desimone avvicinandosi anche lui all’entrata."E’ l’amico di Nadia, guardi è ferito dobbiamo farlo entrare" disse il giovane…
Logicamente irrazionale
Cercava di dare un senso a quello che temeva stesse accadendo. Aveva accuratamente controllato che l’amico di Nadia fosse morto, non soltanto come semplice controllo del caso, ma perché l’aggressore gli aveva insinuato un terrificante sospetto. Sapeva che quello che quello che stava pensando era assurdo. Pensava che certe cose facessero parte dell’immaginazione di scrittori…
Traccie preoccupanti
Chiese a Catalano qualcosa con cui coprire i cadaveri. Questi si abbassò sotto il bancone e prese due teli plastificati che pubblicizzavano i menù dei panini. "Questi non mi servono più" disse Catalano. Desimone li prese scuotendo la testa."Meglio di niente" disse.Khalifà che nel frattempo si era bendato la spalla si avvicinò a Desimone, "l’aiuto…
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