Mailrockèunaltracosa

Grazie per la testimonianza dal vero. Perché chi non c'è, non ha visto come Firenze sta cambiando..
. L'assessore dell'ordinanza, Cioni, che a pochi fiorentini sta simpatico, è lo stesso assessore che davanti a un'accusa di tentato rapimento di un bambino in culla da parte di una "zingara", ha difeso quella donna (non posso dire "nomade" perché sono stanziali a Firenze da anni) e ha ridimensionato il clamore cittadino...
Cioni è un personaggio controverso, ma penso che sia sincero quando dice: "Quando entriamo in un edificio occupato, se trovo una famiglia di poveri immigrati chiamo i servizi sociali; se ho a che fare con dei violenti, chiamo la polizia. Noi vogliamo controllare il territorio ma sappiamo distinguere"
Cioni è lo stesso che davanti ai 30 milioni di tangente posati sul suo tavolo da una funzionaria di Albacom (che voleva far cablare Firenze, senza passar da una gara regolare) ha chiamato la polizia invece di intascarsi la tangente. Con questo, non voglio difendere né Cioni né il centro sinistra che pure ho votato per anni, ma non mi piacciono i giudizi ideologici a distanza né i giochini degli "alternativi": Paul Ginsborg, interrogato sull'ordinanza, a caldo ha dichiarato "Ci devo riflettere...", ma sull'Unità è uscito che era "Contrario decisamente! Il sindaco deve smentire l'assessore e l'ordinanza va ritirata subito". Era arrivata la "linea del partito"? Anche se è leader di un movimento anti-partiti, anche loro ragionano a schieramenti...
A me interessano le persone e i problemi veri, discutere, capire, ragionare e agire, senza ricette pronte... Un bacio

Ieri ho letto Sergio Givone su La Repubblica, pagine di Firenze.
"Tragico imbarazzo" sì, ma lui (persona squisita e fine studioso, bravo, buono, gentile, che conosco bene da quando è stato presidente di commissione d'esame alla discussione della mia tesi di laurea... ) lo prova davanti all'ordinanza del Cioni, io lo provo ogni giorno davanti a certe scene.
Ci si può girare sempre dall'altra parte? Avevo intrecciato relazioni con mendicanti e lavavetri, in particolare con la mendicante sulle scale della chiesa davanti a casa dei miei genitori: le portavo thermos di bevande calde d'inverno, panini, vestiti per la bimba e mi mandava sempre i saluti tramite babbo quando ho smesso di andare alla messa e anche quando mi sono sposata e trasferita ancor più in periferia. Ora non c'è più. Davanti a quella chiesa ci sono tre personaggi un po' diversi.
Avevo fatto amicizia con due lavavetri, un polacco vicino a Piazza della Libertà e soprattutto con un anziano magrebino vicino a Porta al Prato. Qualche moneta ogni volta (ma con il tragico imbarazzo di non toccare la causa della sua miseria, solo la mia coscienza), qualche sigaretta fumata insieme, non solo passata da un finestrino.. e sempre un sorriso, ricambiato. Dov'è finito?
Ora c'è un clima diverso, personaggi diversi... e chi non ha fatto niente per capire e cambiare la situazione, si astenga dal dare di razzista o leghista a chi prova a iniziare