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« A quiet italian Ciao Tiziano »

Giornata equa

Post n°131 pubblicato il 10 Dicembre 2008 da nem_o


Le tre giornate che dovevo passare mio malgrado qui a Pakse dovevano essere tre noiose giornat interlocutorie.
E invece la passeggiata di ieri sulle rive del Mekong e' stata un toccasana e la giornata di oggi passate a scorrazzare nei dintorni in moto e' stata piu' che positiva.
Alla fine ho fatto 130 km, e pr uno che non sapeva dove andare non e' male.
Dapprima mi sono spostato di nuovo verso l'altipiano di Bolaven dove mi sono fermato ad una minuscola cascata rispetto alle precedenti ma non meno carina.
Come al solito nei suoi presso sorge un resort thailandese e questa volta pure un quasi finto villaggio etnico con tanto di persone in abiti tradizionali. Si respirava la solita aria di zoo umano che aleggia in queste tristi situazioni. Due foto pero' non mi sono tenuto di non fare.
Di ritorno a pakse vedo lungo la strada una costruzione in legno cairina e ben tenuta: una specie di bottega del commercio equo e solidale. Confidando nella reale bonta' del progetto faccio un po' di acquisti. Il tutto appartiene al circuito francese.
Per strada vedo anchepiu' di un cartello che annuncia che i programmi agricoli della zona sono sostenuti dal governo italiano.
cambio direzione e risalgo il corso del fiume fino ad un paesino in cui salgo su una piroga che mi porta alla piccola isola di Dhon Khon E si, hanno tutte piu' o meno lo stesso nome.
Sull'isola che dovrebbe essere famosa per i suoi tessuti non vedo nessun turista e alcune misere capanne. Nessuno che mi considera. Mi avvicino allora a una casa e vedo che nella parte inferiore c'e' un telaio. e cosi' in tutte le altre.
Una donna sta tessendo, mi fa vedere il lavoro e ne taglia un pezzo direttamente dal telaio e prova a venderlo e io lo compro.
Di ritorno in citta'  mi incammino su una stradina sterrata che porta al fiume e facebdo attenzione perche' il motorino sulla strada sabbiosa va  un po' dove gli pare.
Arivo ad un villagetto veramente fuori dal mondo dove realmente si vive con il ritmo del sole. E ormai l'imbrunire e le donne cinte solo da un sarong si avviano al fiume per lavarsi, come da millenni si e' sempre fatto.
Mi allontano per non disturbare e ritorno in citta'.
Gia' che ho tempo provo a passare sul recente ponte sul Mekong costruito dai giapponesi giusto per vere Pakse dall'altra riva e per misurare l'effettiva larghezza del fiume: 1300 metri, non si direbbe a guardarlo dalla riva.
Domani tutto il giorno qui a leggere e riposare e passeggiare.
Poi alle 20 parte lo sleeping bus per Vientiane, ci arrivero' solo il mattino dopo.

 
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