il senso della vita

Sopravvissuti al Natale

Che fatica queste feste, oggi primo giorno lavorativo dopo nove giorni di casa dolce casa, la settimana è passata bene, abbiamo dormito, ci siamo rilassati, abbiamo fatto tutto con molta calma, comprese le vestizioni delle mattine di lavoro che si concentrano in mezz'ora, invece dilatate in un paio d'ore, abbiamo comprato gli ultimi pensierini da mettere sotto l'albero e tutto è filato a meraviglia, nonostante il campo minato di Babbi Natali che non erano tali, persone che continuavano a dire in loro presenza ... "allora che cosa gli hai regalato ???" ... Ma non lo vedi sono piccole, non pretendo che arrivino fino a 15 anni senza sapere che Babbo Natale non esiste, ma almeno un altro pochino mi piacerebbe lasciare questa magia.

Il giorno di Natale, non è stato un gran chè, una litigata furibonda con Romano, prima e dopo pranzo, ha sciupato veramente tutta la giornata, ma ormai sono calamitata a queste litigate natalizie funeste, spesso succede, anzi direi che succedono sempre quando passiamo il pranzo dai miei e la cena dai suoi. Sarò io? Sarà lui? Non si sa, fatto stà che l'anno scorso che ho passato il Natale abbracciata al vaso a dare di stomaco, sola soletta, perchè Romano e le bambine erano a festeggiare normalmente, è stato uno dei migliori.
Ho un po' meno di 365 giorni per lavorare a questo quesito, se sono io che mi calamito le discussioni o no e lavorerò anche per non farne più. Comunque pace fatta verso cena, quando eravamo dai suoi ... e pazienza, è andata!
Nota positiva della giornata, ero alla messa con le piccole, le ho abbracciate e ho trovato in loro il senso di tutto il mio Natale e l'amore e la felicità della nascita di Gesù bambino, poi ho alzato lo sguardo e Romano era là che saliva i gradini della chiesa per venire da noi, era la fine, quasi alla benedizione, ma è stato bellissimo in quel momento poter stringere tutta la mia famiglia.

A TUTTI UN ...

Buon Natale

Lo spirito del Natale

Si avvicina sempre di più, tra palline, fili argentati, personaggi del presepe, con il calendario dell'avvento che ogni giorno riserva qualche sorpresa, una caramella, una gomma, un lecca lecca oppure un emozionante caccia la tesoro. Babbi natali con barbe finte, che regalano caramelle ai bambini e chiedono soldi ai genitori. Un Natale con poche luci  per le strade, almeno quì a Firenze, un centro sguarnito, veramente triste veder Via Calzaiuoli con tre alberi di natale senza nemmeno una pallina o una lucina, illuminati da due faretti, come a ricordare a tutti che c'è la crisi, non si può spendere, si deve risparmiare. Quindi si cerca di accontentare i figli e per il resto ci arrangiamo con piccoli pensierini mangerecci  almeno sembra di rendere più utile un regalo.
Cerco di spiegare alle piccole che non c'è solo Babbo Natale che porta i regali, questo è il compleanno di Gesù, che in mezzo a tutta questa frenesia nasce,  ma allora cosa è il Natale? Credo che il Natale arrivi in una preghiera detta nel silenzio, Gesù nasce dentro di noi il giorno in cui ci fermiamo, chiudiamo gli occhi e nel silenzio, nella tranquillità di un angolino della nosra casa o di una chiesa, ma comunque lontano da rumori e brusii, preghiamo questo bambino che vede ogni anno una nuova luce nel nostro cuore.

Un figlio come un dono

Qualche giorno fa non mi setivo in forma, avevo un po' di malinconia nel cuore, non c'era un motivo particolare, l'avevo attribuito ad un po' di stanchezza, questo è un periodo in cui ho tanto lavoro e poi tutto il resto fa diventare anche le cose più semplici complicate. Mi fermo a riflettere ed in effetti tutto combacia, quel giorno di malinconia era proprio lo stesso giorno di due anni fa, in cui ho scoperto di aver perso il mio pensiero di bambino, forse lo sentiamo nel cuore come un piccolo trillo, un piccolo campanellino che suona. Mi sono sempre chiesta perchè mi dovessi sempre sentire legata a questi giorni, perchè dovessi ricordare comunque  e sempe il giorno che feci l'IVG, perchè ogni 18 luglio penso sempre alla data del presunto parto di quest'ultimo e perchè ora mi debba sentire così.
Ieri sera mi ha chiamato mio fratello ... fra otto mesi divento zia ... mi veniva da piangere dalla commozione, ero così felice, magari i figli, quelli non desiderati, quelli che ci vengono a cercare all'immprovviso ci danno un po' di pensieri e preoccupazioni, ma penso siano anche i più belli, perchè li vedo come un dono, come se Dio avesse deciso per quella coppia che era ora che accadesse.
Anche se i primi tempi sono duri per la mamma, le nausee, la stanchezza e dopo il bimbo piccolo, le nottate e il babbo che un po' si sente fuori da questo meccanismo di immenso cambiamento della donna, forse non sono proprio i momenti in cui una coppia si avvicina, ma comunque e sempre, un figlio arriva per un disegno ancora più grande dei nostri umili progetti. Un figlio è un dono e sono felicissima di questo piccolo scricciolo che cresce nel pancino di mia cognata.

Quando un bimbo dorme ...

... è quì in collo a me, crollata dopo una giornata di scuola, di corse, di giochi, di attività, le loro magliette erano quasi totalmente ricoperte di tinta arancione.
"Mamma, in collo" e tra le braccia della mamma ci si rilassa, ci si sente sicuri, lontano da tutte le paure e subito ci si addormenta, altro che cuscino, altro che ninna nanna, il cuore della mamma che batte è quello che da il ritmo al sonno e noi mamme che guardiamo questi cuccioli con la bocchina aperta, con le gotine amorose che aspettano baci, non finiremmo mai di guardarli ,di coccolargli i capelli, di carezzarli cercando di fermare il tempo, pensando che sono belli così piccoli, ancora dipendenti da te e che forse, anzi sei sicura che questi momenti ti mancheranno tremendamente.
Creature meravigliose, figlie mie, quanto vi amo!!!