PENSARE MEGLIO

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Creato da dietrolanotizia il 04/08/2006

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LIBERIAMOCI DAI GAZZETTARI. PARTE SECONDA

Post n°86 pubblicato il 17 Marzo 2008 da dietrolanotizia

“Chi era il vero presidente operaio?” Così titolava un talk show su Antenna 3.  In studio, ricalcando il format tv alla Piccinini/ (conduttore urlante) politici di serie C altercavano senza sosta. Il titolo del talk ricalca uno slogan politico : avete capito, quindi? Valore informativo pari a zero: e come ci si confrontasse con “Ma è Dash che lava più bianco o biopresto”? Bocciato!

Stesso giorno, apro City, free press milanese e leggo questa apertura: ALLARME STUPRI A MILANO. Allarme stupri? MI aspetto che nel capoluogo ogni giorno sia violentato qualcuno. Niente di tutto questo.  Semplicemente, il titolista “impiegato della notizia” pigro mentale, ha digitato il primo headline che gli veniva in mente: ancora una volta la prova che un uso impiegatizio della professione, falsa la realtà, la altera a tutto danno del lettore/spettatore.

Solo due esempi (ma c’è di peggio), per far capire come -questo sì un allarme-, il giornalismo è ormai in mano a pseudo operatori dell’informazione. Dopo il precedente post, ritorno sull’emergenza informazione perché sia colto dai lettori del blog in tutta la sua becera pericolosità: no, non si tratta di dire che il giornalismo di sinistra è meglio di quello di destra viceversa. Qui si vuol andare più alla radice, rivelando gli altarini, facendo scoprire a chi non è addetto ai lavori, a chi non ha bazzicato le redazioni di giornali (locali o nazionali che siano, poco cambia), quali sono i metodi di lavoro di redattori, capiservizio, capiredattori e tutta la variegata “fauna” che popola le redazioni.

Come uscirne? iniziamo col dire che sono tre le emergenze:

1.    scarsa selezione professionali: oggi al contrario di quanti molti pensano (compresi gli amici grillini) cani  e porci fanno i giornalisti

2.    degenerazione impiegatizia della professione: fare il giornalista è una vocazione –missione. La routine lasciamola al bancario e all’impiegato.

3.    Lo scandalo del soldi pubblici ai giornali. Vedi il saggio di Lopez sulla “casta” e sulle vagonate di denaro pubblico (cioè nostro) dato a giornali, giornalini e giornaletti (i 19 milioni di euro al sole 24 Ore quotidiano di Confindustria gridano vendetta)

Iniziamo dal punto 1. So che stupirò molti amici del blog ma quello che sto per dirvi è la verità. Per fare il medico, occorre laurea e iscrizione all’albo. Idem per avvocato, ingegnere, architetto e così via. Per fare il giornalista, no! Non cè bisogno di laurea, né di sostenere alcun esame di Stato. Non solo: anche chi è bocciato all’esame di Stato per professionista, puo’ comunque continuare a scrivere e dirigere testate giornalistiche. Quindi, il problema è l’opposto: oggi chiunque puo’ scrivere, l’unico limite sta nella direzione dei giornali che per legge è riservata solo agli iscritti all’Ordine.

La rivoluzione non sta quindi nell’abolire l’Ordine, ma nel rafforzarlo. Che direste voi se un tizio, senza laurea specifica e senza esame di Stato, facesse l’avvocato o il medico? Vi affidereste a costui? Ebbene, per fare il giornalista, non occorre nulla di tutto questo, Peccato però che come ricordava più volte il presidente Abruzzo, il giornalista è una professione di rilevanza costituzionale, perchè nello stato democratico, i cittadini sovrani si creano un’opinione proprio attingendo all’informazione

Soluzione: giornalista solo con laurea e esame di Stato. Sopprimere l’elenco pubblicisti, vera ridicolaggine. Legare la possibilità di fare il mestiere solo all’iscrizione all’Ordine.

2. Per spiegare questo punto, vi faccio un esempio. Questione rifiuti. C’è modo e modo di fare informazione in maniera professionale (ricordo ancora una volta per chi non lo avesse capito, non sto facendo un discorso tra destra  e sinistra: posso trovare giornalisti cani … al Manifesto,. e meticolosi al Libero e viceversa. Giornalisti alla Report, tanto per intenderci, non showman, adulatori, intruppati, banaloti da talk show di tivvu locali, macchiette istrioniche ecc ecc):

La valanga di dati scientifici, le tabelle, le ricerche mediche, nei canali tradizionali e soprattutto nella Rete, sono a disposizione di tutti. Anche di una informazione nazionale tragicamente colpevole, che non ha svolto il proprio dovere deontologico. Mettiamola così:
a) un giornalista, con la “g” piccola, alle prese con i tempi del suo giornale e la urgente messa in onda del servizio, ha subito a disposizione la “pappa pronta”: apre lo sportello dell’inceneritore, e… voilà, il servizio è fatto, l’articolo è pubblicato, i colpevoli sono trovati, i rifiuti smaltiti. E il territorio? E i cittadini? E la loro salute? Il prossimo programma, il prossimo servizio, la prossima intervista al politico “…amante del verde e del proprio territorio…” di turno….
b) il Giornalista, con la “G” grande, si informa, perde del tempo dietro dati e tabelle, esegue raffronti, sente tutti gli attori in gioco, e pubblica il suo pezzo, effettua il suo servizio. Di cronaca, con fatti, dati e riscontri. Ed una semplice domanda, rivolta ai fautori delle “magnifiche sorti e progressive” dei termovalorizzatori/inceneritori: “…ma lei, ci abiterebbe, con la sua famiglia, nei pressi di questi impianti?”.

Tutto qui… Questione di avere i coglioni, certo, ma anche retroterra culturale, voglia di sperimentare, di sapere…

Vi garantisco che la tipologia “1” è la maggioranza tra la fauna dei giornalisti di carta stampata, radio e tivù (soprattutto tivù).

Problema interno aLla categoria, direte voi? No, problema di tutti. Perchè poi chi ne va di mezzo è la capacità cognitiva dei fruitori finali, cioè di chi legge i giornali e di chi vede i tg.

Inutile dire che più il giornale o il Tg è di massa, e più la qualità è scadente.

Consiglio vivamente gli amici del blog di non guadare tg, leggere giornali generalisti e di massa: è perdita di tempo.

Personalmente, ho tratto più beneficio (valore informativo alto) sulle novità della Finanziaria, consultando un opuscolo di uno studio commercialista, piuttosto che sciropparmi articolesse piene di vacuità e gossip politico lette su Repubblica piuttosto che su Libero, (taccio Tg5, Tg1 e porcate varie…).

Bene fa Grillo a evidenziare la grossa a chance di Internet che, a chi ha capacità di navigazione e discernimento, permette di informarsi con completezza e puntualità. Insomma, l’informazione te la devi andare a cercare. E purtroppo, nessuno te lo insegna.

3 punto: i finanziamenti pubblici della legge sull’editoria: un vero scandalo. Altro che i costi dei parlamentari. Io, che non sono un populista, sopporto più l’auto blu al deputato che i miliardi di lire dati alla Rcs, ad Avvenire, ai fustigatori di Libero, al Giornale di famiglia, ecc ecc che magari gridano allo scandalo degli aiuti di Stato  poi si pappano i nostri soldi.

In vista del25 aprile e del giorno dell’informazione, apriamo un dibattito su questo blog, anche con un occhio alla realtà locale su cui poi torneremo in un successivo post.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

VIVA L FIAMME GIALLE!

Post n°85 pubblicato il 17 Marzo 2008 da dietrolanotizia
 
Foto di dietrolanotizia

A leggere i numeri delle Fiamme Gialle si resta sempre sconcertati. Le cifre da paura sull’evasione fiscale e sui “ladri d’imposta” in Italia o riparati all’estero, che rubano risorse alla collettività, sembrano spaventare quasi nessuno. E che dire dei crediti che vanta il nostro istituto pensionistico? Due mesi fa, si scoprì una truffa all’inps per 60 milioni da parte di alcune aziende campane. Come è ovvio, “la” notizia del giorno era confinata dai gazzettari in tagli bassi: più importante aprire con la sentenza di condanna dell’assassina dell’ombrello. Il tema fiscale, si sa, in Italia fa solo notizia con i tax day dei furbi. Sull’agenda politica ormai appare in declino (Visco non fa audience). Meno male che almeno c’è la Finanza. Basta però che non acchiappi i vip di Montecarlo. Quelli sono eroi, tanto a pagare fino all’ultimo cents ci pensano i loro fans televisivi.

 
 
 

SILENZIO E MEDITAZIONE

Post n°84 pubblicato il 17 Marzo 2008 da dietrolanotizia
 
Foto di dietrolanotizia

“Pulvis es in pulvere reverteris, dice la Genesi. (3.19). Vacuità. Effimero. Polvere sei e polvere ritornerai. La morte e il giudizio finale. Accogliamo come una manna l’ammonimento di Ratzinger del Mercoledì delle Ceneri. Un vigoroso schiaffo allo schiamazzo, alla caciara massmediatica e un invito al “digiuno della mente”, alla meditazione e al timore della morte. Viviamo in un eterno presente, sciocco e vacuo. Come per i bambini, la maggior parte degli uomini (tranne pochi illuminati), hanno bisogno della paventata punizione del genitore, per ritornare sulla retta via. E spesso non sempre basta. Il timore del Giudice e della punizione finale, di un Karma terribile, scuoti le menti e le apra all’ascolto del “Logos”. Seguiamo quindi l’invito del pontefice-teologo e stacchiamo la spina del “reality show” banale dei media.

 
 
 

TELEIDIOTI AL VOTO

Post n°83 pubblicato il 17 Marzo 2008 da dietrolanotizia
 

I “ludi cartacei” (come li definì Qualcuno, non senza qualche ragione), sono ripresi. Il grane Sondaggione mediatico (pizza o spaghetti? Mare o montagna? liscio o rock?) è ritornato con la sua carovana di idiozie, a cominciare dai teledibattiti tv che. come giustamente disse Toscani due anni fa, sono prodotti per submentali (capirai: devo decidere in base alla battuta del Tale, al sorriso del Tal’altro ecc ecc).

E ancora una volta “pecoronescamente”, schiere di telementi andranno ai seggi per rispondere al “Grande sondaggione della teledemocrazia mediatica”. E ancora una volta il voto” last minute”, gli indecisi a vita, il pubblico delle tivvù generaliste, quello che “è tutto un magna magna”, decideranno per tutti noi.

E’ sopportabile tutto questo? E’ questo il prezzo da pagare? Tutti al voto indistintamente? Gente che non sa che cosa sia una Finanziaria, che non sa la differenza tra ministro e deputato (sono tutto politici, ti rispondono). Che non si legge la sua busta paga.  Che non sa qualche aliquota Irpef versa all’Erario? Che non sa nemmeno che cosa determina quando mette la crocina sulla scheda elettorale? (Le scorse elezioni c’era gente che diceva; Ho votato Berlusconi, ho votato Prodi: Pirla! Hai eletto un senatore o un deputato, mica il premier!). Gente che si lamenta dei “politici”, della “casta” e oi va sempre a votare gli stessi! Smitizziamo la cabina elettorale! Smitizziamo la stragrande maggioranza di chi vi entra a rispondere al mega sondagione da Grande Fratello!

No. E’ ora di dire basta. E’ ora di introdurre il … voto a punti! Non basta avere 18 anni, essere cittadino italiano, godere dei diritti politici. Bisogna anche SAPERE! CONOSCERE! Quindi proponiamo un test! Sì, un test per accertare la preparazione culturale e politica dei votanti/elettori. Se superi la soglia minima, ti facciamo votare per il consiglio di zona. Un secondo gradino, e puoi sceglierti il sindaco. Poi il presidente di Provincia e regione. E infine, il Parlamento (sì, cara telemente, tu andrai a eleggere i tuoi rappresentanti in Parlamento, mica “Prodi o Berlusconi, “gnurànt!.

E’ chiaro che i punti acquisiti possono essere… persi. La legge quindi stabilirà eventuali ulteriori test nel corso della vita dell’elettore. E che diamine! Un po’ di preparazione quando si entra in quella caspita di “Gabina” bisogna pure averla. Anche perché l’”agorà preparata” che diede vita alla democrazia ateniese , non c’è più.

Poi votino pure dove caspita vogliono; a destra, sinistra, al centro, sopra, sotto. Ma almeno siano preparati. E coscienti di quello che fanno, sennò, resti pure a casa. Perché è vero che la sovranità appartiene al popolo, ma se il “popolo” è quella “ colorita fauna” che scorgi quando vai ai centri commerciali, mio Dio!, ma mi faccio governare da chi parla di Ludi cartacei”!

Ps mentre scrivono mi giunge l’eco di un becero talk show (io lo chiamerei chiacchiericcio tra comari) su Canale 5, la rete di casa di uno dei contendenti ( a proposito, colui che parlò di Ludi cartacei, era più serio e tutto sommato, meno pericoloso: non aveva le tivvù di famiglia!), dove una “gallina” conduce un pollaio dove si straparla di “tasse”. Che spettacolo indegno. Almeno nei  regimi queste scempiaggini se le sono risparmiate!

 

 

 

 
 
 

BERGAMO BUONI ULTIMI

Post n°82 pubblicato il 17 Marzo 2008 da dietrolanotizia
 
Foto di dietrolanotizia

Un terzo centro per Bergamo. E’ ambizioso il progetto di Porta Sud spa illustrato agli stati maggiori delle istituzioni bergamasche.  Dopo decenni, pubblico e privato hanno iniziato a dialogare per dare una nuova veste urbanistica all’area dello scalo merci e alla zona a sud dei binari.

Di rilievo la creazione di un nodo d’interscambio sul luogo dell’attuale stazione: a vedere i rendering c’è da meravigliarsi: tram delle valli, treni ogni 20 minuti da Ponte a Seriate, tra a manetta verso Dalmine, Villa d’Almè, la vale seriana….E poi il metrò per orio. Con la possibilità di fare check in stazione.

Tutto bello. Ma – e questa è una critica al sistema Bergamo e al sistema Italia. non certo agli amministratori di Porta Sud – è possibile che nel nostro bel Paese dobbiamo sempre fare le cose all’incontrario? Prima facciamo crescere a dismisura lo scalo e poi facciamo il collegamento su ferro? Sono anni ormai che Orio è partito e pompato: il metro’ ci doveva essere GIA’! Invece ce lo ritroveremo chissà fra quanti anni! D’altra parte, abbiamo l’esempio lampante di Milano, col suo city airport che è collegato col centro mediante autobus in colonna e i costosi taxi.

Allora, in Tunisia (non in Giappone o in Svezia, ma in Tunisia…, Monastir nota località turistica, è collegata con l’areoporto da un comodo: si atterra, si esce dallo scalo, si prende il treno, e si scende alle fermate desiderate. Oppure va a Monastir o a Scusse. In Tunisia… Noi no. Noi andiamo tutti in auto. Investiamo sulle strade. L’ultima genialata mooooolto lungimirante è la nuova Villa d’Alme – Dalmine. Qualche milione di euro per costruire che cosa? Una nuova strada! E nel bel mezzo del Parco dei Colli. A 45 anni dal Boom economico, continuiamo ancora ad investire risorse nelle strade e nella gomma. Allora non abbiamo capito nulla!

Infine, sempre a proposito di aeroporti e trasporto su ferro, una bella tirata d’orecchie dobbiamo farla, questa volta, ai “signori cittadini”. Eh sì, perché mica possiamo mettere in croce solo i poveri amministratori. Malpensa Express. Parte dalle Nord. Bel treno, comodo, puntuale. L’ho preso un’estate.  C’eravamo in quattro gatti. Perché in aeroporto ci si va in auto, caspita! Capisco uno che arriva da Brescia. Prendere treno, metrò e Malpensa Express è un po’ lunga. Ma chi abita nell’hinterland di Milano…Diamo loro i servizi, i mezzi (perché anche il leit motivi “mancano i mezzi pubblici” è un leit motiv, appunto) e poi i mezzi sono vuoti. Desolatamente vuoti. Perchè andare in auto, è meglio!

 
 
 
 

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