Creato da eco_del_silenzio il 23/01/2007
Vanno le nuvole coi giorni di ieri, guardale bene e saprai chi eri; lasciala andare la gioia che hai, un giorno forse la ritroverai (Branduardi)

Tutti a Loreto!

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Messaggi di Febbraio 2007

Stromboli

Post n°7 pubblicato il 27 Febbraio 2007 da eco_del_silenzio
Foto di eco_del_silenzio

Il vulcano siciliano si è rifatto sentire... La Natura si manifesta in maniera spettacolare. Ed io rimango a bocca aperta!
(sempre sperando che non faccia danni)

 
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Sofia

Post n°6 pubblicato il 21 Febbraio 2007 da eco_del_silenzio

Oggi mi permetto di dare un consiglio di lettura. Mi è capitato tra le mani, dopo averlo letto qualche tempo fa, un libro di L.De Crescenzo, "Storia della filosofia medioevale" (2002). Per quei pochi che non lo conoscessero, è quel simpatico signore napoletano con barba e capelli bianchi, che fino a pochi anni fa si vedeva spesso in tv, per esempio al Costanzo Show. Scrive di filosofia (parecchi libri) in maniera semplice e ironica, la rende accessibile a tutti. Sembra che stia parlando, invece che di una materia scolastica, di un fatto visto in tv o sui giornali, o di gossip persino. I suoi libri si leggono tutti d'un fiato (come un libro comico), vien voglia di rileggerli. Per me è uno straordinario divulgatore; chiunque abbia un minimo interesse per la filosofia e legga un suo libro o lo ascolti parlare alla tv, è spinto ad approfondire, a prendersi un libro di filosofia di quelli "seri" (che brutta parola!).
A titolo di esempio, cito qualche breve passo:

"Anicio Manlio Torquato Severino Boezio era quello che si direbbe un romano de Roma. Nacque infatti a Roma nel 475 quando in Italia a comandare c'erano solo i Goti"

"Fra i santi del paganesimo, bellissimo il ruolo di Macaone, protettore dei radiologi. Quando nacque, suo padre Asclepio chiese a Zeus un regalo speciale per il suo primogenito e il re dell'Olimpo gli donò la possibilità di guardare all'interno del corpo umano senza essere obbligato ad aprirlo. Che tutti quelli che vanno a farsi una TAC o una radiografia gliene siano grati"

"Terza crociata - 1189-92. E' fra tutte la mia preferita, se non altro per il cast. Abbiamo Federico Barbarossa imperatore di Germania (morto annegato in un fiume appena un anno dopo), Riccardo Cuor di Leone re di Inghilterra e Filippo II re di Francia. Sul fronte opposto (...) il Saladino"

"Per Bonaventura (...) l'unico scopo della filosofia era quello di ricordarci della brevità della vita. (...) -Ho perso al Superenalotto per un soffio. -E a te che te ne importa - mi direbbe san Bonaventura, -tanto prima o poi devi morire."

 
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La festa degli innamorati

Post n°5 pubblicato il 14 Febbraio 2007 da eco_del_silenzio

Buon San Valentino a tutti! A quelli che sono già innamorati pensano i loro partner, io allora faccio gli auguri in particolare ai singles in cerca d'amore.
Ci sono tante canzoni che parlano di questo tema, non saprei neanche quale sia la migliore... Ho pensato di mettere le parole di una, forse non famosissima, ma a me molto cara, Cirano (Guccini lo scrive così). E' chiaramente ispirata al personaggio di Cyrano de Bergerac, innamorato non corrisposto, poeta, cavaliere. Sarebbe bello che molti uomini (ma anche donne) prendessero spunto da questo per riflettere.
Non parla solamente di amore, almeno siamo un po' originali in questa giornata in cui tutti si riempiono la bocca con parole e cioccolatini a forma di cuore! Anche se sono un romanticone...
Sebbene sia single, un po' mi sento come un innamorato, nel senso che osservo la vita con un senso di magia e stupore, sperando di non dover "atterrare" mai.

CIRANO (F.Guccini)


Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto,
infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perchè con questa spada vi uccido quando voglio.

Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finchè dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l' ignoranza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli? L'arrivismo? All' amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un'arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Ma quando sono solo con questo naso al piede
che almeno di mezz' ora da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore
;
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d' essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo, ma sono triste
perchè Rossana è bella, siamo così diversi,
a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi
...

Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un'altra vita;
se c'è, come voi dite, un Dio nell' infinito, guardatevi nel cuore, l'avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Io tocco i miei nemici col naso e con la spada,
ma in questa vita oggi non trovo più la strada.
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo,
tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo:
dev' esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto
dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
io sono solo un' ombra e tu, Rossana, il sole,
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perchè oramai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo...Cirano

 
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La nebbia sul Quaderno

Post n°4 pubblicato il 05 Febbraio 2007 da eco_del_silenzio
Foto di eco_del_silenzio


Sabato sera mi sono imbattuto nella nebbia; è una di quelle cose di cui non riesco a comprendere l'utilità.
Se esiste, avrà pure un senso, no?! Io ne sono convinto, anche se noi non conosciamo appieno quello che mi piace chiamare il "piano infinito", il grande disegno. Che per i credenti è opera di Dio, per gli altri è "semplicemente" Natura.
Ho letto una frase famosa, di un grande scienziato, credo (forse Einstein), che sosteneva che il Creatore ha un quaderno che ogni tanto ci fa sbirciare (attraverso la Scienza), mi pare fosse più o meno così.. Se la ritrovo, la riporto per bene.
Allora ho pensato di citare una canzone dei Nomadi (c'era ancora la voce di Augusto Daolio, nel suo ultimo disco, nel '91), che è un inno alla vita e ringrazia perfino la nebbia (tutto torna!).

"Ma che film la vita"

Grazie a mia madre per avermi messo al mondo,
a mio padre semplice e profondo,
grazie agli amici per la loro comprensione,
ai giorni felici della mia generazione,
grazie alle ragazze, a tutte le ragazze.
Grazie alla neve, bianca e abbondante,
a quella nebbia, densa e avvolgente,
grazie al tuono, pioggia e temporali,
al sole caldo che guarisce tutti mali,
grazie alle stagioni, a tutte le stagioni.

Ma che film la vita
tutta una tirata,
storia infinita, a ritmo serrato
da stare senza fiato.
Ma che film la vita
tutta una sorpresa
attore e spettatore,
tra gioia e dolore,
tra il buio ed il colore.

Grazie alle mani che mi hanno aiutato,
a queste gambe che mi hanno portato,
grazie alla voce che canta i miei pensieri,
al cuore capace di nuovi desideri,
grazie alle emozioni, a tutte le emozioni.

(RIT. x 2)

_____________________________________

Secondo me è molto bella, anche musicalmente. E poi è bello pensarla come il testamento artistico ed il ringraziamento di Augusto, che, malato, attendeva la morte.

A proposito, approfitto dell'occasione per un appello ai patentati: per pietà, quando c'è POCA foschia, evitate di accendere i retronebbia: quello dietro di voi impazzirà! Ma pare che pochi ne tengano conto. Grazie...

 
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"La pioggia nel pineto"

Post n°3 pubblicato il 01 Febbraio 2007 da eco_del_silenzio

Oggi voglio citare alcuni passi di questa stupenda poesia di D'Annunzio, che, immagino, tutti abbiamo studiato (ed imparato a memoria) a scuola. Tra l'altro ce l'ho in un cd che ho scoperto prima di Natale, declamata da Vittorio Gassman: niente male, la si ascolta proprio volentieri. Mi piace perché parla di due temi a me molto cari, l'amore e la natura, qui suggestivamente intrecciati.

"Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.

[...]

E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

[...]

Piove su le tue ciglia nere
sì che par che tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe

[...]

E piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.

 
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