Creato da eco_del_silenzio il 23/01/2007
Vanno le nuvole coi giorni di ieri, guardale bene e saprai chi eri; lasciala andare la gioia che hai, un giorno forse la ritroverai (Branduardi)

Tutti a Loreto!

Agorà dei Giovani
 

Contatta l'autore

Nickname: eco_del_silenzio
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 45
Prov: VI
 
«Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.» (Berthold Brecht)
 

La casa della mia anima...

Yahoo! Avatars
 

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2007 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

mikib80elpinceroSky_Eaglefilo_rosso14deosoesignora_sklerotica_2GiuseppeLivioL2eco_del_silenziofante.59movololowsurfinia60daliarosa10oscardellestelleLADY_KIKKA
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi di Maggio 2007

L'omino con le ruote

Post n°23 pubblicato il 30 Maggio 2007 da eco_del_silenzio
Foto di eco_del_silenzio

Oggi per il Giro mi sono commosso. Si affrontava la scalata più impervia, la salita più dura d'Europa, il temibile Monte Zoncolan. Mi ha commosso vedere l'amicizia di due compagni di squadra ed il loro abbraccio sincero e forte all'arrivo (il vincitore Simoni e Piepoli, che non ha voluto competere per la vittoria, lasciandola all'altro, che non vinceva da un bel po'). Mi ha commosso vedere quei due "vecchietti" (36 anni uno, forse anche l'altro, o poco meno) davanti a tutti. Mi ha commosso vedere un combattente di giornata (Cioni) che, come tanti gregari, a poco dal traguardo si piantava sui pedali e non andava più avanti.

Detto questo, eccoci giunti all'ultimo appuntamento con le canzoni del ciclismo. Ho riservato questa posizione di prestigio al campionissimo, Fausto Coppi; in un abbraccio ideale con il primo, Gino Bartali. Tant'è che li voglio mettere assieme, compagni leali di tante battaglie, nella foto (Coppi in giallo e Bartali in verde), lo scatto più celebre che li riguarda, con il mistero tipo Gioconda... Chi passa la borraccia all'altro?
E' bello restare nelle supposizioni, il messaggio del gesto non cambia: rappresenta la profonda lealtà, il rispetto tra due grandi avversari.
Forse, visto l'assenza di commenti, non avete gradito questa breve raccolta tematica... Peccato.
Spero almeno apprezzerete, in questi testi, le descrizioni di protagonisti, paesaggi e "sapori".
Da "quel naso triste come una salita" e "quegli occhi allegri da italiano in gita" agli "occhi miti e naso che divide il vento", dall' "omino con le ruote" (fantastico!) allo "stomaco dentro al giornale", dalla campagna che abbaia alla "signora senza ruote", che riporta anche la poesia dello sport alla realtà.
E il mito eroico di Coppi si tinge anche di tenerezza, grazie alla voce morbida di Gino Paoli (Gino, come Bartali... Eh sì, il Destino ci ha messo lo "zampino" anche qui!).


Gino Paoli
COPPI


Un omino con le ruote
contro tutto il mondo
UN OMINO CON LE RUOTE
CONTRO L'IZOARD
e va su ancora
e va su

Viene su dalla fatica
e dalle strade bianche
LA FATICA MUTA E BIANCA
CHE NON CAMBIA MAI
E va su ancora
E va su

Qui da noi per cinque volte
poi due volte in Francia
Per il mondo quattro volte
contro il vento due
OCCHI MITI E NASO CHE DIVIDE IL VENTO
OCCHI NERI E SERI
guardano il pavé

E va su ancora
E va su
E va su...

Poi lassù ,
contro il cielo blu
CON LA NEVE CHE TI CANTA INTORNO
E poi giù
Non c'e' tempo per fermarsi
per restare indietro
LA SIGNORA SENZA RUOTE
NON ASPETTA PIU'
UN OMINO CHE NON HA
LA FACCIA DA CAMPIONE,
CON UN CUORE GRANDE
COME L'IZOARD

e va su ancora
e va su
e va su
e va su...

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Forze storiche...

Post n°22 pubblicato il 26 Maggio 2007 da eco_del_silenzio

Oggi riporto gran parte di un articolo del famoso giornalista, scrittore e storico Roberto Gervaso, pubblicato nella sua rubrica "Peste&corna" nel Giornale di Vicenza di domenica 20 maggio. Per me è interessante e si legge volentieri.
Sotto trovate qualche commento.


NON SOLO SANTI, NAVIGATORI E POETI: SIAMO ANCHE DEI MORALISTI IPOCRITI
di Roberto Gervaso


Siamo un popolo di santi, di poeti, di artisti, di scienziati, di navigatori. Su questo non ci piove. La Storia parla chiaro, anche se non dice sempre la verità. O ne dice solo una parte. Quella che le conviene. Io, forse sbagliando, ma non credo di sbagliare, aggiungerei che siamo anche un popolo di moralisti e di buonisti.
Il moralista è un marpione (e uso un eufemismo) che ha capito tutto. Ha capito da che parte è imburrato il pane, da che parte tira il vento e perché, e ai suoi colpi e refoli mette le vele. Il moralista è un peccatore in attività di servizio. E se ha davvero la stoffa del catone, anche un farabutto matricolato. Non c'è pulpito sul quale non salga, non c'è predica che non faccia, non c'è anatema che non lanci. Ce l'ha con le magagne e le colpe del mondo che conosce bene perché se ne è personalmente macchiato. Non dice mai la Verità, ma la sua verità. Quando pronuncia le omelie assume le pose del gladiatore e gli accenti stentorei e sdegnosi del profeta biblico. Nessuno meglio di lui condanna i vizi altrui per meglio nascondere i propri. Il moralista è un pericolo pubblico. Come il buonista.
Chi è il buonista? Il buonista è, come dicono a Roma e, forse, non solo a Roma, un gran paravento, un furbo di sette cotte. Uno che fa di tutto per apparire il suo contrario. E, spesso, ci riesce. Il buonismo, come il moralismo, in un Paese disincantato, indolente, cinico come il nostro, è il modo migliore, la strada più facile per far carriera.
Buonisti ne conosco tanti, soprattutto nel Palazzo (...). I buonisti dicono di sì a tutti, promettono tutto a tutti, ma pensano solo a se stessi. Sono buoni andati a male o cattivi sconfitti che hanno fatto del "politicamente corretto" il loro gladio, la loro bandiera, la loro missione. Di tutte le forme d'ipocrisia, il "politicamente corretto" è la più ipocrita. Ci sono tanti modi di corbellare il prossimo, ma il più infallibile è fingere di capire i suoi patemi, i suoi problemi, le sue istanze (scusate il termine, ma quando ci vuole, ci vuole).
Moralisti e buonisti sono una peste bubbonica, ma metterli, come si dice, nelle condizioni di non nuocere (altra espressione da patibolo) non è facile. E non è facile perché sono una legione e una moda. In Italia quante carriere si fanno con lo stiletto o l'arsenico in tasca, il sorriso sulle labbra, la vaselina a portata di mano.
Smascherare moralisti e buonisti non è facile: sono tanti, fanno massa e si difendono con le unghie e denti. Longanesi, il grande Longanesi, maestro di tanti maestri, a cominciare da Montanelli, diceva che "Un cretino è un cretino, due cretini sono due cretini, ma diecimila cretini sono una forza storica". (...)




E' proprio vera quest'ultima massima; a volte la storia, la democrazia, il diritto sono solo una questione di numeri, il risultato di una formula matematica.
Sì, insomma, dipende da quanti sono i "cretini", se sono loro la maggioranza. (Scrivo "loro" perché spero di non esserci anch'io...)
Sui moralisti non ho nulla da aggiungere, l'articolo parla da sè.
Per quanto riguarda i buonisti, sottoscrivo. Ma facciamo attenzione: a volte viene scambiato per buonista anche chi non lo è. Parlo per esperienza personale, un mio amico mi accusa sempre di esserlo, di essere uno che vuole accontentare tutti (a parole), uno che dà ragione a tutti. Lui dice, simpaticamente, che la mia è la filosofia del "volemose bbene", dell'essere buoni a tutti i costi.
Niente di più falso: un conto è comportarsi con educazione e tolleranza, rispetto delle opinioni altrui e moderazione, altra cosa è il buonismo.
Io, per esempio, mi esprimo sempre con moderazione ma non sopporto chi non si schiera, per la convenienza del momento o per quieto vivere. Mi dà fastidio anche nelle piccole cose di tutti i dì, dalla scelta di una meta per il sabato sera a un'opinione sull'attualità...


A proposito di schierarsi, domani e lunedì ci sono le elezioni amministrative in molti comuni e qualche provincia. Io vi invito ad andare a votare per difendere le vostre idee, per migliorare questa politica (ce n'è bisogno). Anche chi è deluso: forse non votare è peggio, si lascia la palla agli altri, non cambia nulla. Votate il "meno peggio" o qualche proposta alternativa.
Buon fine settimana!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

"Io, il cuore voglio spenderlo"

Post n°21 pubblicato il 21 Maggio 2007 da eco_del_silenzio
Foto di eco_del_silenzio

Buona settimana!
Ai più attenti non sarà sfuggito che ogni canzone, pur se con lo stesso tema, rappresenta sfumature diverse, lasciando il ciclismo come sfondo.
La prima ci rende partecipi della gioia straripante del tifoso a bordo strada, che impaziente attende il suo idolo. E' un campione (come il tifoso) molto semplice, "pane e salame" potrei dire, che vive lo sport con il sorriso e l'umiltà, in tempi difficili.
Nell'altro brano, invece, il ciclismo lasciava spazio all'amicizia.
Nel testo che propongo oggi entriamo nel vivo della corsa (come il Giro!), respiriamo l'aria di agonismo e sfida. Sentiamo proprio la sete ed il disagio della fatica, il rumore della catena.
A mio modesto parere, è molto avvincente e non riesco a non immedesimarmi nella storia raccontata, che poi è così reale, grazie anche alla musica di Ruggeri, col ritornello veloce e ritmato, alternato alla lenta "salita" delle strofe.
I protagonisti d'eccezione sono Felice Gimondi ed Eddy Merckx: quest'ultimo, per i meno appassionati, è il più grande ciclista di tutti i tempi, probabilmente. Era soprannominato "il Cannibale" perché aveva una fame ed una brama di vittorie che lo rendeva antipatico; voleva vincere sempre, non lasciava che le briciole agli avversari.
Qui lo vediamo dal punto di vista di uno dei suoi più capaci sfidanti, l'italiano Gimondi, con tutta la sua determinazione a non arrendersi di fronte alla classe ed alla forza dell'altro.


E.Ruggeri
GIMONDI E IL CANNIBALE


La gola che chiede da bere,
c'è un'altra salita da fare
per me, che sono fuggito subito.
Rapporti che devo cambiare,
LO STOMACO DENTRO AL GIORNALE
per me, e devo restare lucido.
E quanta strada che verrà,
MA NON MI AVRAI; IO NON MI STACCHERO'.
GUARDA LA TUA RUOTA E IO CI SARO'.

Cento e più chilometri alle spalle
e cento da fare.
Di sicuro non arriva più
qualcuno dei miei.
Tutta quella gente che ti grida
"Non ti fermare".
E tu che mi vuoi lasciare.
Non ci provare; non mi stancherò.

SCIVOLANO CASE TRA PERSONE
FUORI A GUARDARE.
Ci sarà riparo al vento
lungo questo pavè?
CI SARA' LA POLVERE
CHE NEL RESPIRO MI SALE.
MA NON MI POTRO' VOLTARE.
NON MI CHIAMARE; NON RISPONDERO'.

Ancora più solo di prima,
c'è già il Cannibale in cima
e io che devo volare a prenderlo.
SUDORE DI GENTE DISPERSA,
DI MAGLIA, DI LINGUA DIVERSA;
MA IO, IL CUORE VOGLIO SPENDERLO.
E quanto tempo passerà
in mezzo a noi, ancora non lo so.
Dietro alla tua ruota io ci sarò.

Cento e più chilometri alle spalle
e cento da fare.
Di sicuro non ci sarà più
qualcuno con noi.
Devi dare tutto prima che
ti faccia passare.
Io non mi lascio andare.
Non ci pensare; non mi staccherò.

SCIVOLANO VITE E DUE DESTINI
PERSI NEL SOLE.
L'OROLOGIO PRENDE IL TEMPO
E IL TEMPO BATTE PER NOI.
NON C'E' PIU' CHI PERDE O VINCE
QUANDO IL TEMPO NON VUOLE.
Quando la strada sale
non ti voltare; sai che ci sarò.

Cento e più chilometri alle spalle
e cento da fare.
L'orologio prende il tempo
e il tempo batte per noi.
Non c'è più chi perde o vince
quando il tempo non vuole.
Quando la strada sale,
non ti voltare; sai che ci sarò

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Tandem

Post n°20 pubblicato il 17 Maggio 2007 da eco_del_silenzio
Foto di eco_del_silenzio

Questa canzone coinvolge perché parla di vita, sport e leggenda, legati assieme.
Ci trovo la passione per la bici e il sapore antico dell'Amicizia.
Il campione è Costante Girardengo; penso sia una storia vera.
Da notare la magia della foto in bianco e nero, e soprattutto la camera d'aria "indossata" sulle spalle: a quell'epoca i corridori dovevano portarsela dietro ed aggiustarsi la bicicletta da soli.


F.De Gregori
IL BANDITO E IL CAMPIONE


Due ragazzi del borgo cresciuti troppo in fretta
un'unica passione per la bicicletta
un incrocio di destini in una strana storia
di cui nei giorni nostri si è persa la memoria
una storia d'altri tempi, di prima del motore
quando si correva per rabbia o per amore
ma fra rabbia ed amore il distacco già cresce
e chi sarà il campione già si capisce

Vai Girardengo, vai grande campione
nessuno ti segue su quello stradone
Vai Girardengo, non si vede più Sante
è dietro a quella curva, è sempre più distante.

E dietro alla curva del tempo che vola
c'è Sante in bicicletta e in mano ha una pistola
se di notte è inseguito spara e centra ogni fanale
Sante il bandito ha una mira eccezionale
e lo sanno le banche e lo sa la questura
Sante il bandito mette proprio paura
e non servono le taglie e non basta il coraggio
Sante il bandito ha troppo vantaggio.

Fu antica miseria o un torto subito
a fare del ragazzo un feroce bandito
ma AL PROPRIO DESTINO NESSUNO GLI SFUGGE
cercavi giustizia ma trovasti la Legge.

MA UN BRAVO POLIZIOTTO CHE SA FARE IL SUO MESTIERE
SA CHE OGNI UOMO HA UN VIZIO CHE LO FARA' CADERE
E TI FECE CADERE LA TUA GRANDE PASSIONE
DI ASPETTARE L'ARRIVO DELL'AMICO CAMPIONE
quel traguardo volante ti vide in manette
brillavano al sole come due biciclette
Sante Pollastri il tuo Giro è finito
e già si racconta che qualcuno ha tradito.

Vai Girardengo, vai grande campione
nessuno ti segue su quello stradone
Vai Girardengo, non si vede più Sante
è sempre più lontano, è sempre più distante
sempre più lontano, sempre più distante…
Vai Girardengo, non si vede più Sante
Sempre più lontano, sempre più distante...

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Grazie

Post n°19 pubblicato il 13 Maggio 2007 da eco_del_silenzio

Un semplice augurio a tutte le mamme, proprio tutte; per ringraziarle di averci dato la vita.
E, mentre sto ascoltando l'Ave Maria di Schubert, un invito a non scordarci della Madre.
Per me questo brano è una meraviglia, mi commuove sempre.
Buona domenica!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Hai voluto la bicicletta?!

Post n°18 pubblicato il 12 Maggio 2007 da eco_del_silenzio
Foto di eco_del_silenzio

La mia scarsa fantasia oggi mi impone di scrivere del Giro d'Italia.
Molti lo sapranno, inizia oggi alle 16:00: non vedevo l'ora, mi sento come un bambino all'ingresso del luna park!
Ho pensato di rendere omaggio, nel mio piccolo, alla bellezza del ciclismo.
Premetto un paio di considerazioni:
1) mi piace molto andare in bici, ma vado piano... Non sono un ciclista nè tantomeno un fanatico di questo sport. Mi piace, però, guardare il Giro alla tv.
2) la bellezza del ciclismo, dicevo. E' sempre più duro vederla, con tutto il doping che gira. L'ultimo piccolo modello è caduto solo pochi giorni fa: Ivan Basso. In lui credevo, con la sua faccia pulita da padre di famiglia, con l'educazione e i modi umili. Un vero peccato!
Detto questo, io vorrei citare alcuni brani dedicati ai grandi ciclisti. Per la verità, ultimamente qui metto solo testi di canzoni... Mi ero riproposto di aspettare un po', e di scrivere di altro, ma non ho resistito.
Portino pazienza coloro a cui non piace la bicicletta e quelli che son stufi di leggere testi musicali.
Magari... tornate lo stesso a trovarmi...
E via dunque con questo omaggio! Nei giorni a venire metterò altri brani.

Doveroso per me partire con Paolo Conte.
Tanta ironia, musica vivace.. volendo fare un gioco di parole: scanzonato!


P.Conte
BARTALI


Farà piacere un bel mazzo di rose
e anche il rumore che fa il cellophane,
ma una birra fa gola di più
in questo giorno appiccicoso di caucciù.
Sono seduto in cima a un paracarro
e sto pensando agli affari miei
tra una moto e l’altra c’è un
silenzio che descriverti non saprei.

Oh, quanta strada nei miei sandali,
quanta ne avrà fatta Bartali,
QUEL NASO TRISTE COME UNA SALITA
QUEGLI OCCHI ALLEGRI DA ITALIANO IN GITA,
e i francesi ci rispettano
che le balle ancora gli girano
e tu mi fai - dobbiamo andare al cine -
- e vai al cine, vacci tu. -

È tutto un complesso di cose
che fa sì che io mi fermi qui
le donne a volte sì sono scontrose
o forse han voglia di far la pipì.
E TRAMONTA QUESTO GIORNO IN ARANCIONE
E SI GONFIA DI RICORDI CHE NON SAI
mi piace restar qui sullo stradone
impolverato, se tu vuoi andare, vai…

e vai che io sto qui e aspetto Bartali
scalpitando sui miei sandali,
da quella curva spunterà
QUEL NASO TRISTE DA ITALIANO ALLEGRO,
tra i francesi che si incazzano
e i giornali che svolazzano,
C'E' UN PO' DI VENTO, ABBAIA LA CAMPAGNA
E C'E' UNA LUNA IN FONDO AL BLU...

Tra i francesi che s’incazzano
e i giornali che svolazzano
e tu mi fai - dobbiamo andare al cine -
- e vai al cine, vacci tu! -


-------------------------------------------------------
Anche allora i francesi... immagine

E non dimentichiamoci che il 4 luglio è il bicentenario della nascita di Garibaldi (nato il 4 luglio, eh... ma questa è un'altra storia!)
Il Giro lo ricorda nel suo percorso, sin da oggi, partendo da Caprera. Se non ci fosse stato lui magari ci sarebbe il Giro del Regno di Sardegna, o del Ducato di Parma e Piacenza, o il Giro delle Due Sicilie...

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Io cantooo... la voce in festa e cantooo... la primavera e cantooo...

Post n°17 pubblicato il 07 Maggio 2007 da eco_del_silenzio
Foto di eco_del_silenzio

Una canzone appena uscita che descrive bene il mio stato d'animo attuale; è perfetta per questa stagione.
E' stupendo, per me, andare in bicicletta e sentirsi l'aria addosso, il calore del sole, gustarsi ritagli di verde... cantare per fermare delle emozioni.
Dedicata a tutti quelli che cantano e si rallegrano per le meraviglie della natura e le cose semplici della vita.


F.Battiato
ASPETTANDO L'ESTATE


L'ALLEGREZZA DEL VENTO FUGA I CATTIVI PENSIERI
mentre ogni ombra fugge via le giornate si accorciano
La sera i fuochi inondano i dintorni di luce
LA TRISTEZZA NON PREVALE SU ME
COL CANTO LA TENGO LONTANA
le giornate si allungano
sto aspettando l'estate
Anche se non ci sei tu sei sempre con me
per antiche abitudini
perchè ti rivedrò dovunque tu sia
Aspettando l'estate all'ombra dell'ultimo sole
sospeso tra due alberi a immaginare
l'estasi dei momenti d'ozio
voglio riscoprire aspettando l'estate
Anche se non ci sei tu sei sempre con me
e sono ancora sicuro che io ti rivedrò
dovunque tu sia

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Per la categoria "Le canzoni che avrei voluto scrivere (ma non ne sono capace)"

Post n°16 pubblicato il 03 Maggio 2007 da eco_del_silenzio
Foto di eco_del_silenzio

Per chi non la conoscesse ancora (hanno tentato di rovinarla, mettendola come sottofondo ad una pubblicità di una banca...), una canzone del grande Paolo Conte, "Gli impermeabili"; sono gli ultimi versi e per me sono poesia.


Scendo giù
a prendermi un caffè...
...scusami un attimo...
passa una mano qui,
così, sopra i miei lividi...
...ma come piove bene
sugl'impermeabili...
...e non sull'anima.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963