Ho letto tempo fa di come, Allen Ginsberg morto ormai da alcuni mesi, qualcuno che volenteroso si dedicò ad una ricognizione del freezer del poeta si imbattesse in una zuppa di pesce che questi aveva cucinato e diligentemente messo a surgelare in attesa di una qualche occasione la sorte offrisse per onorare un amico in visita…
Ho trovato bella e delicata l’attenzione che il vecchio santone, minato ormai nel fisico, trovasse il tempo di dedicare agli altri…
Ho nei suoi confronti più di un debito, sentito declamare “Urlo” in un suo celebre viaggio in Italia, presi il vezzo di scimmiottarlo in più di un’occasione, magari anche solo per far colpo su qualche ragazza intravista…
Figura forse la più rappresentativa, anche grazie ai modi clowneschi, tra i fratelli della beat generation mi colpì nel suo approdare in riva al Gange per sorseggiare piscio di una vicina vacca sacra sopraggiunta…
Gli anni sessanta in fondo sono solo, quasi un film di Godard, una fila di giovani uomini trasandati con le loro compagne assorte che accoccolati sulla riva ombrosa del fiume intonano un mantra interminabile sullo sfondo di tamburi percossi da pellerossa placati…
Inviato da: cassetta2
il 30/12/2022 alle 15:11
Inviato da: cecilia_56
il 30/05/2013 alle 23:17
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il 25/12/2011 alle 22:17
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il 13/07/2011 alle 14:33
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il 13/07/2011 alle 14:22