*Pensieri in parolE*

Post N° 462

Caro Padre, lascio scorrere le mani sulla tastiera cosicché i miei pensieri possano materializzarsi il più velocemente possibile…
La primogenita, la meletta…
La sfigata, l’abbandonata…
Tu mi hai lacerato l’esistenza, fai schifo per questo: dove vado ed in ogni persona che incontro ci rivedo del marcio, ci rivedo del te.
Mi hai fatto male con la tua presenza, mi hai fatto male con la tua assenza ed io DA SOLA ho dovuto pulire tutto e riassettare la mia stanza, quella in cui tu non sei entrato mai papà…
E quella che invece avrei piacere a mostrare a tutti.
Tu non hai mai voluto sapere niente di me, non mi hai mai chiesto niente…
La mia vita era per Te uguale o minore di tante altre.
Tu non mi hai mai apprezzata ed io quindi mi sono sempre sentita un po’… Come si dice…
Bruco…
Non mi sono mai sentita farfalla perché tu non mi hai mai dedicato attenzioni.
Per Te erano più importanti gli amici, per Te erano più importanti le tue donne, Tu con me non ci facevi niente, ero solo un vincolo, un freno e tu per me lo sei stato per quasi 23 anni…
Io per 23 anni mi sono PRO DI GA TA per cercare di essere una figlia modello sbagliando quando c’era da sbagliare e prendendo bei voti quando bisognava prenderli.
Non sono mai stata me stessa per 23 anni per cercare di essere simpatica, per cercare di farmi voler bene da Te…
E’assurdo, è inconcepibile.

Io credevo che ogni volta che venivi era perché avevi deciso di fermarti un po’ e di entrare nel mio mondo ma non era così… Tu non volevi entrare nel mio mondo…
Tu non so perché ma avevi messo al mondo una figlia pensando che potesse cavarsela da sola sin dall’inizio.
Non era così, quella meletta aveva bisogno di attenzioni, di coccole, di carezze, di baci che tu, MALEDETTO tu non le hai mai dato.
Io ti odio, una parte di me ti odierà perché per questa parte di odio io non sono mai riuscita a volare…
Il rancore e la rabbia nei tuoi confronti non mi hanno mai permesso di spiccare il volo.
La mia tenerezza ti spaventa: avevi paura a guardare nello specchio della mia anima per vedere la mollezza che c’era in me…
Ed io ho vissuto in questi anni pure al di sotto del mio potenziale anche per non andare oltre, per non superarti per rispettare una gerarchia ‘padre-figlia’ che non c’è mai stata…
Io per tutti questi anni ho cercato di fare il meglio per me stessa…
Ma non ci riuscivo…
Perché credevo che il meglio per una figlia potesse essere solo quello che per lei facevano suo padre e sua madre…
Quindi io non potevo fare di più di mio padre altrimenti non avrei più avuto bisogno della tua presenza nella mia Vita…
Altrimenti avrei dovuto staccare questo cordone ombelicale quanto prima e non potevo, non avevo i mezzi, non ne avevo le forze…
Tu quando c’eri sentivi che la piccola meletta si aggrappava a te perché eri l’unico genitore che ogni tanto si faceva vivo…
Ed io che potevo fare se non volerti con tutta me stessa?
Come potevo fare se non volerti bene per due e caricarti di responsabilità?
Era questa l’unica cosa che potevo fare e che riuscivo a fare…
Perché mia madre si era dimenticata di me nel momento in cui le fecero l’anestesia per farmi nascere…
Da quel momento cadde nel sonno più profondo e non seppe che dormendo aveva dato alla luce un essere umano.
Una piccola creatura bella indifesa e solo da amare…
Me l’ha scritto pure zia Rita che ero bella, da amare…
Ma a te e a mamma vi ho fatto schifo… E quindi io dentro di me ho pensato che se facevo schifo talmente tanto ai tuoi (miei) genitori tanto che loro stessi non avevano piacere di trascorrere il tempo con te (me) figuriamoci gli altri…
Penso sempre di essere una palla al piede per tutti ed ho paura a dire quando qualcosa non mi va perché quando lo dicevo a te, PAPA’, tu mi dicevi : ‘Ahhhhhhhhhh… Che palle che sei… Quanto rompi le palle…’…
Ma puoi dire ah che palle che sei ad una bambina?
Al di là del fatto che è tua figlia puoi fare delle affermazioni del genere?
Quante cose non potevi fare e hai fatto…
Quante volte mi hai calpestato il cuore, non potevi però l’hai fatto.

Forse non te ne sei mai accorto…
Tu non hai mai pensato di poter fare tutto questo male e probabilmente se leggessi queste righe diresti che sono matta…
Ma IO ho ‘subito’ la tua indifferenza per tutti questi anni: i miei fratelli la stanno subendo…
E tu, tu…
Troppo attaccato alle donne e ai soldi alla bella vita non ti sei reso conto, non ti rendi conto e forse mai te ne renderai che pagherai per quello che hai fatto.
Il tuo agire in modo superficiale ed inutile ti porterà pessime conseguenze.
In primis credo che riceverai indifferenza e superficialità nell’età della vecchiaia quando ti servirà un bastone su cui aggrapparti: nell’età dell’infanzia ed in quella dell’adolescenza i genitori non dovrebbero abbandonare i propri figli… Perché si l’amore dei miei nonni e delle mie zie ha fatto tanto ma, purtroppo e per fortuna, non era il tuo…
E’ vero genitori (non) si nasce ma una cosa che ho imparato è che quando inizi, anche solo con un piccolo passo, a metterti in gioco oramai non puoi più tirarti indietro e quando tu metti incinta una donna è in quel momento che non puoi più tirarti in dietro: hai la responsabilità quanto meno di PROVARE a crescere, ad educare, ad ‘indirizzare’ una nuova Vita e…
Papà se oggi sono la STUPENDA persona che sono, quella che tutti stimano, quella che riesce nel lavoro e nello studio, quella che ha trovato persone vere in grado di amarla per quella che è…
Beh…
Posso dire GRAZIE A ME STESSA!
Tu, in tutta questa riuscita non conti assolutamente niente, volevo che lo sapessi.
Buona Vita Papà…
Questa è la mia e come dice Luciano Ligabue…
SE ENTRI CHIEDIMI IL PERMESSO!