EFFEMERIDI MINORI

il vano filtro dell'illusione

 

 

OBOE SOMMERSO

Post n°17 pubblicato il 18 Dicembre 2006 da chisciotte73
 

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Avara pena, tarda il tuo dono
in questa mia ora
di sospirati abbandoni.

Un òboe gelido risillaba
gioia di foglie perenni,
non mie, e smemora;

in me si fa sera:
l'acqua tramonta
sulle mie mani erbose.

Ali oscillano in fioco cielo,
labili: il cuore trasmigra
ed io son gerbido,

e i giorni una maceria.


S. Quasimodo



 
 
 

ROSSO? SI, GRAZIE

Post n°16 pubblicato il 15 Dicembre 2006 da chisciotte73
 

immagineE fu il Venerdì.
Sento che questo è uno di quei giorni in cui, con un po' di presunzione, posso prevedere il futuro.  Nessuna formula magica né sfera di cristallo ma solo premonizione alchemica.
Mi sbilancio e scrivo qui il primo pensiero che avrò domani mattina:

"Il vino è nemico dell'uomo. Chi fugge difronte al nemico è un vigliacco."

 
 
 

CANTO QUINTO

Post n°15 pubblicato il 14 Dicembre 2006 da chisciotte73
 

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Hai chiuso gli occhi.

Nasce una notte
piena di finte buche,
di suoni morti
come di sugheri
di reti calate nell'acqua.

Le tue mani si fanno come un soffio
d'inviolabili lontananze,
inafferrabili come le idee.

E l'equivoco della luna
e il dondolio, dolcissimi,
se vuoi posarmele sugli occhi,
toccano l'anima.

Sei la donna che passa
come una foglia.

E lasci agli alberi un fuoco d'autunno.

G. Ungaretti

 
 
 

PESCATORE

Post n°14 pubblicato il 13 Dicembre 2006 da chisciotte73
 

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E' da ieri che ascolto cvontinuamente questa canzone ed è sempre più magica.
Magia...magia...magia...

Per chi non la conoscesse viene interpretata a due voci: maschile in grigio (P. Bertoli), femminile in blu (F. Mannoia). E' in quest'ottica che va letta.

Getta le tue reti
buona pesca ci sarà

e canta le tue canzoni

che burrasca calmerà

pensa pensa al tuo bambino

al saluto che ti mandò

e tua moglie sveglia di buon mattino

con Dio di te parlò

con Dio di te parlò


Dimmi dimmi mio Signore

dimmi che tornerà

l'uomo mio difendi dal mare

dai pericoli che troverà

troppo giovane son io

ed il nero è un triste colore

la mia pelle bianca e profumata

ha bisogno di carezze ancora

ha bisogno di carezze ora



Pesca forza tira pescatore

pesca e non ti fermare

poco pesce nella rete

lunghi giorni in mezzo al mare

mare che non ti ha mai dato tanto

mare che fa bestemmiare

quando la sua furia diventa grande

e la sua onda è un gigante

la sua onda è un gigante


Dimmi dimmi mio Signore

dimmi se tornerà

quell'uomo che sento meno mio

ed un altro mi sorride già

scaccialo dalla mia mente

non indurmi nel peccato

un brivido sento quando mi guarda

e una rosa egli mi ha dato

una rosa lui mi ha dato

Rosa rossa pegno di amore

rosa rossa malaspina

nel silenzio della notte ora

la mia bocca gli è vicina

no per Dio non farlo tornare

dillo tu al mare

è troppo forte questa catena

io non la voglio spezzare

io non la voglio spezzare



Pesca forza tira pescatore

pesca non ti fermare

anche quando l'onda ti solleva forte

e ti toglie dal tuo pensare

e ti spazza via come foglia al vento

che vien voglia di lasciarsi andare

più leggero nel suo abbraccio forte

ma è così cattiva poi la morte

è così cattiva poi la morte


Dimmi dimmi mio Signore

dimmi che tornerà

quell'uomo che sento l'uomo mio

quell'uomo che non saprà

che non saprà di me,

di lui e delle sue promesse vane

di una rosa rossa qui tra le mie dita

di una storia nata già finita

di una storia nata già finita


Pesca forza tira pescatore

pesca non ti fermare

poco pesce nella rete

lunghi giorni in mezzo al mare

mare che non ti ha mai dato tanto

mare che fa bestemmiare

e si placa e tace senza resa

e ti aspetta per ricominciare

e ti aspetta per ricominciare

P. Bertoli

 
 
 

RICORDI

Post n°13 pubblicato il 12 Dicembre 2006 da chisciotte73
 

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Abbiamo acceso tutti delle "luci a S. Siro".

"Hanno ragione, hanno ragione
mi han detto:"E' vecchio tutto quello che lei fa,
parli di donne da buon costume,
di questo han voglia se non l'ha capito già"
E che gli dico:"Guardi non posso, io quando ho amato
ho amato dentro gli occhi suoi,
magari anche fra le sue braccia
ma ho sempre pianto per la sua felicità"

Luci a San Siro di quella sera
che c'è di strano siamo stati tutti là,
ricordi il gioco dentro la nebbia?
Tu ti nascondi e se ti trovo ti amo là.
Ma stai barando, tu stai gridando,
così non vale, è troppo facile così
trovarti amarti giocare il tempo
sull'erba morta con il freddo che fa qui

Ma il tempo emigra mi han messo in mezzo
non son capace più di dire un solo no
Ti vedo e a volte ti vorrei dire
ma questa gente intorno a noi che cosa fa?
Fa la mia vita, fa la tua vita
tanto doveva prima o poi finire lì
ridevi e forse avevi un fiore
non ti ho capita, non mi hai capito mai

Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni
che più ne scrivi più sei bravo e fai danè
tanto che importa a chi le ascolta
se lei c'è stata o non c'è stata e lei chi è?
Fatti pagare, fatti valere
più abbassi il capo più ti dicono di si
e se hai le mani sporche che importa
tienile chiuse e nessuno lo saprà

Milano mia portami via, fa tanto freddo,
ho schifo e non ne posso più,
facciamo un cambio prenditi pure
quel po' di soldi quel po' di celebrità
ma dammi indietro la mia seicento,
i miei vent'anni e una ragazza che tu sai
Milano scusa stavo scherzando,
luci a San Siro non ne accenderanno più"

R. Vecchioni

 
 
 
 
 

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