EFFEMERIDI MINORI

il vano filtro dell'illusione

 

 

NO PEDOFILIA

Post n°12 pubblicato il 12 Dicembre 2006 da chisciotte73
 
Tag: Stop

    Rispondo anch'io volentieri ad un invito di tea21gg e pubblico il suo post.

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Vi
lancio una sfida..nel mondo dei blog siamo numerosi però possiamo
riuscirci a far girare un messaggio a tutti...è per una causa
buonissima
ANTIPEDOFILIA!
Perchè episodi come il piccolo TOMMY, DENISE E I 2 FRATELLINI SCOMPARSI siano solo un brutto ricordo per tutti. Daremo un segnale...crediamoci insieme!

Ricopiate
sul vostro blog questo stralcio e vediamo quanti di noi riescono
realmente a dar vita a questa campagna e, dopo averlo copiato
aggiungete la vostra firma..come dire IO CI STO!!!!

 

Combattiamo Insieme.

IO CI STO

*DANIELA*

*TEA*

*CHISCIOTTE*

 
 
 

E TRE..

Post n°11 pubblicato il 06 Dicembre 2006 da chisciotte73
 

Questa è la settimana delle canzoni. Dopo un testo sociale e uno spaccato di quotidianità, ci sta il testo sull'amore. Senza tante smancerie e luoghi comuni: la descrizione delll'amore vero.

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"La costruzione di un amore
spezza le vene delle mani
mescola il sangue col sudore
se te ne rimane

La costruzione di un amore
non ripaga del dolore
è come un altare di sabbia
in riva al mare

La costruzione del mio amore
mi piace guardarla salire
come un grattacielo di cento piani
o come un girasole

ed io ci metto l'esperienza
come su un albero di Natale
come un regalo ad una sposa
un qualcosa che sta lí
e che non fa male

E ad ogni piano c'è un sorriso
per ogni inverno da passare
ad ogni piano un Paradiso
da consumare

dietro una porta un po' d'amore
per quando non ci sarà tempo di fare l'amore
per quando vorrai buttare via
la mia sola fotografia

E intanto guardo questo amore
che si fa più vicino al cielo
come se dopo tanto amore
bastasse ancora il cielo

e sono qui
e mi meraviglia
tanto da mordermi le braccia,
ma no, son proprio io
lo specchio ha la mia faccia

sono io che guardo questo amore
che si fa più vicino al cielo
come se dopo l'orizzonte
ci fosse ancora cielo

e tutto ciò mi meraviglia
tanto che se finisse adesso
lo so io chiederei
che mi crollasse addosso

E la fortuna di un amore
come lo so che può cambiare
dopo si dice l'ho fatto per fare
ma era per non morire

si dice che bello tornare alla vita
che mi era sembrata finita
che bello tornare a vedere
e quel che è peggio è che è tutto vero
perché

La costruzione di un amore
spezza le vene delle mani
mescola il sangue col sudore
se te ne rimane

la costruzione di un amore
non ripaga del dolore
è come un altare di sabbia
in riva al mare

E intanto guardo questo amore
che si fa più vicino al cielo
come se dopo tanto amore
bastasse ancora il cielo

e sono qui
e mi meraviglia
tanto da mordermi le braccia,
ma no, son proprio io
lo specchio ha la mia faccia

sono io che guardo questo amore
che si fa grande come il cielo
come se dopo l'orizzonte
ci fosse ancora cielo

e tutto ciò mi meraviglia
tanto che se finisse adesso
lo so io chiederei
che mi crollasse addosso

Sì."

I. FOSSATI

 
 
 

LA SCRIVO E LA VIVO

Post n°10 pubblicato il 05 Dicembre 2006 da chisciotte73
 

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Devo dire che questa è un'altra di quelle canzoni cui penso: "Maledizione perchè non l'ho scritta io!".
Ma non è questo il pensiero semplice che prende forma. No, è la poesia che vorrei vivere oggi, semplicemente per il suo profumo e la sua intensità. Allora mi impegno, trovo una protagonista (tipo lei, mi accontento!), costruisco un luogo e mi faccio il sogno. Play, si gira. Rigorosamente in biancoenero.

"La ragazza dietro al banco mescolava birra chiara e Seven-up,
e il sorriso da fossette e denti era da pubblicità,
come i visi alle pareti di quel piccolo autogrill,
mentre i sogni miei segreti li rombavano via i TIR...
Bella, d' una sua bellezza acerba, bionda senza averne l' aria,
quasi triste, come i fiori e l' erba di scarpata ferroviaria,
il silenzio era scalfito solo dalle mie chimere
che tracciavo con un dito dentro ai cerchi del bicchiere...
Basso il sole all' orizzonte colorava la vetrina
e stampava lampi e impronte sulla pompa da benzina,
lei specchiò alla soda-fountain quel suo viso da bambina
ed io.... sentivo un' infelicità vicina...
Vergognandomi, ma solo un poco appena, misi un disco nel juke-box
per sentirmi quasi in una scena di un film vecchio della Fox,
ma per non gettarle in faccia qualche inutile cliché
picchiettavo un indù in latta di una scatola di té...
Ma nel gioco avrei dovuto dirle: "Senti, senti io ti vorrei parlare...",
poi prendendo la sua mano sopra al banco: "Non so come cominciare:
non la vedi, non la tocchi oggi la malinconia?
Non lasciamo che trabocchi: vieni, andiamo, andiamo via."
Terminò in un cigolio il mio disco d' atmosfera,
si sentì uno sgocciolio in quell' aria al neon e pesa,
sovrastò l' acciottolio quella mia frase sospesa,
"ed io... ", ma poi arrivò una coppia di sorpresa...
E in un attimo, ma come accade spesso, cambiò il volto d' ogni cosa,
cancellarono di colpo ogni riflesso le tendine in nylon rosa,
mi chiamò la strada bianca, "Quant'è?" chiesi, e la pagai,
le lasciai un nickel di mancia, presi il resto e me ne andai..."

F. Guccini

 
 
 

COSA AVREI VOLUTO SCRIVERE

Post n°9 pubblicato il 04 Dicembre 2006 da chisciotte73
 
Foto di chisciotte73

Spesso capita di ascoltare una canzone e di pensare: "Avrei voluto scriverla io !".
A questa va la mia adorazione.

IL TESTAMENTO DI TITO

Non avrai altro Dio, all'infuori di me,
spesso mi ha fatto pensare:
genti diverse, venute dall'est
dicevan che in fondo era uguale.
Credevano a un altro diverso da te,
e non mi hanno fatto del male.
Credevano a un altro diverso da te
e non mi hanno fatto del male.

Non nominare il nome di Dio,
non nominarlo invano.
Con un coltello piantato nel fianco
gridai la mia pena e il suo nome:
ma forse era stanco, forse troppo occupato
e non ascoltò il mio dolore.
Ma forse era stanco, forse troppo lontano
davvero, lo nominai invano.

Onora il padre. Onora la madre
e onora anche il loro bastone,
bacia la mano che ruppe il tuo naso
perché le chiedevi un boccone:
quando a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.
Quando a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.

Ricorda di santificare le feste.
Facile per noi ladroni
entrare nei templi che rigurgitan salmi
di schiavi e dei loro padroni
senza finire legati agli altari
sgozzati come animali.
Senza finire legati agli altari
sgozzati come animali.

Il quinto dice "non devi rubare"
e forse io l'ho rispettato
vuotando in silenzio, le tasche già gonfie
di quelli che avevan rubato.
Ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri, nel nome di Dio.
Ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri, nel nome di Dio.

Non commettere atti che non siano puri
cioè non disperdere il seme.
Feconda una donna ogni volta che l'ami,
così sarai uomo di fede:
poi la voglia svanisce ed il figlio rimane
e tanti ne uccide la fame.
Io, forse, ho confuso il piacere e l'amore,
ma non ho creato dolore.

Il settimo dice "non ammazzare"
se del cielo vuoi essere degno.
guardatela oggi, questa legge di Dio,
tre volte inchiodata nel legno.
guardate la fine di quel nazareno,
e un ladro non muore di meno.
Guardate la fine di quel nazareno,
e un ladro non muore di meno.

Non dire falsa testimonianza
e aiutali a uccidere un uomo.
Lo sanno a memoria il diritto divino
e scordano sempre il perdono.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.

Non desiderare la roba degli altri,
non desiderarne la sposa.
Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi
che hanno una donna e qualcosa:
nei letti degli altri, già caldi d'amore
non ho provato dolore.
L'invidia di ieri non è già finita:
stasera vi invidio la vita.

Ma adesso che viene la sera ed il buio
mi toglie il dolore dagli occhi
e scivola il sole al di là delle dune
a violentare altre notti:
io nel vedere quest'uomo che muore,
madre, io provo dolore.
Nella pietà che non cede al rancore,
madre, ho imparato l'amore.

Fabrizio De Andrè

 
 
 

ADORO LE DONNE

Post n°8 pubblicato il 30 Novembre 2006 da chisciotte73
 

immagineLETTERA SCRITTA DA “AMORINO” ALLA SUA CARA MOGLIETTINA IN UN MOMENTO DI CRISI D’ASTINENZA

Cara Moglie,
ogni volta che discutiamo della nostra situazione sessuale, diventi tutta rossa come la brace, per questo ho pensato di scriverti per spiegarti tutto.
Quest’anno ho provato a scoparti 365 volte, ma abbiamo combinato qualcosa solo 12 volte, in pratica una volta al mese.
Tutto questo perché:


  1. era troppo caldo: 4 volte.
  2. era troppo freddo: 5 volte.
  3. eri stanca: 56 volte.
  4. avevi le tue cose: 12 volte.
  5. era tecnicamente impossibile: 95 volte.
  6. era troppo presto: 3 volte.
  7. era troppo tardi: 15 volte.
  8. la finestra era aperta e potevano sentirci: 8 volte.
  9. avevi mal di testa: 30 volte.
  10. avevi mal di schiena: 10 volte.
  11. ti sentivi gonfia: 18 volte.
  12. non avevi voglia: 25 volte.
  13. facevano un bel film: 9 volte.
  14. ti eri appena lavata i capelli: 17 volte.
  15. dovevi uscire con le tue amiche: 9 volte.
  16. non era giornata: 18 volte.
  17. potevano svegliarsi i bambini: 19 volte.

    TOTALE: 353 VOLTE.

Inoltre, anche se su queste 12 volte abbiamo fatto qualcosa, ci sono stati comunque dei problemi:

  1. tre volte mi hai detto di muovermi.
  2. due volte mi hai fatto sconcentrare sul più bello facendomi guardare il soffitto che era sporco e andava imbiancato.
  3. una volta stavo venendo e mi sono dovuto bloccare sul più bello pieno di paura perché avevi girato gli occhi in una maniera così strana che mi sono detto: “questa qua mi muore!”.
  4. una volta mi ha punto una vespa sul culo e tu mi hai grattato così forte che poi c’era carne viva.
  5. cinque volte ho dovuto svegliarti per dirti che avevo finito e volevo smontare.

Questo volevo dirti….. vedi tu.

 
 
 
 
 

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Un blog di: chisciotte73
Data di creazione: 16/11/2006
 
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