Creato da tanksgodisfriday il 26/03/2006
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Da
diciotto anni a questa parte, la prima volta fu nel 1992, l'8 giugno si celebra la Giornata mondiale degli oceani.
Quest'anno cade a 50 giorni dall'esplosione della piattaforma petrolifera della BP nel Golfo del Massico, con conseguente fuoriuscita di greggio in mare, tuttora ininterrotta.
Quanto petrolio si è disperso finora in mare?
Le stime vanno dai 5.000 barili al giorno (fonte iniziale BP), ai 20.000 barili al giorno, stima più recente e, forse, ancora al ribasso. Un barile sono 159 litri, quindi i 20.000 barili si tramutano in oltre 3 milioni al giorno, 150 milioni dall'inizio della faccenda.
Cosa succederà di questo mare di petrolio?
USA Today è andato a verificare cosa è successo dei 41 milioni di litri di greggio dispersi in mare dalla petroliera Exxon Valdez, che si incagliò in una scogliera dello stretto di Prince William (golfo di Alaska) il 24 marzo del 1989.
Bene: il 50% ha raggiunto terra e rovinato la costa, il 22% si è addensato in grumi di catrame e gira per l'oceano. Meno di un terzo, invece, è evaporato (20%) o è stato recuperato (8%). Difficile che questa volta le cose possano andare in modo molto diverso.
Come reagiamo a questa sciagura?
Sempre USA Today l'ha verificato con un sondaggio (a risposta multipla).
Quest'anno cade a 50 giorni dall'esplosione della piattaforma petrolifera della BP nel Golfo del Massico, con conseguente fuoriuscita di greggio in mare, tuttora ininterrotta.
Quanto petrolio si è disperso finora in mare?
Le stime vanno dai 5.000 barili al giorno (fonte iniziale BP), ai 20.000 barili al giorno, stima più recente e, forse, ancora al ribasso. Un barile sono 159 litri, quindi i 20.000 barili si tramutano in oltre 3 milioni al giorno, 150 milioni dall'inizio della faccenda.
Cosa succederà di questo mare di petrolio?
USA Today è andato a verificare cosa è successo dei 41 milioni di litri di greggio dispersi in mare dalla petroliera Exxon Valdez, che si incagliò in una scogliera dello stretto di Prince William (golfo di Alaska) il 24 marzo del 1989.
Bene: il 50% ha raggiunto terra e rovinato la costa, il 22% si è addensato in grumi di catrame e gira per l'oceano. Meno di un terzo, invece, è evaporato (20%) o è stato recuperato (8%). Difficile che questa volta le cose possano andare in modo molto diverso.
Come reagiamo a questa sciagura?
Sempre USA Today l'ha verificato con un sondaggio (a risposta multipla).
Il 20% promette di usare meno la macchina (ma poi non lo farà), il 15% contribuirà alla raccolta fondi per ripulire, il 13% userà meno plastica. Un altro 13% non comprerà più benzina BP, così come sempre un 13% non comprerà invece più il pesce del Golfo.
In cima alle risposte del sondaggio, però, troviamo chi non farà nulla: il 50% degli intervistati. A conti fatti saranno, saremo anche di più.
Buon martedì.
[Tutti i post su attualità, ambiente.]
In cima alle risposte del sondaggio, però, troviamo chi non farà nulla: il 50% degli intervistati. A conti fatti saranno, saremo anche di più.
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il 17/01/2023 alle 18:30
Visitato il nuovo sito. Come sempre interessante e...
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il 17/01/2023 alle 17:14
Ho visitato il sito, è carino....peccato che non si può...
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In realtà, "mi tawa" significa "io mi...
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