Creato da: elbablogg il 21/06/2008
pensieri antimeridiani e pomeridiani

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Inviato da: gioia58_r
il 30/06/2008 alle 18:03
 
grazie per l' aggiunta
Inviato da: iononsonoio2
il 30/06/2008 alle 05:31
 
Grazie per averci aggiunto fra i blog amici! Buona serata!
Inviato da: mlcantautori
il 29/06/2008 alle 22:21
 
poeta .. un grande
Inviato da: iononsonoio2
il 29/06/2008 alle 18:28
 
Grazie!
Inviato da: elbablogg
il 25/06/2008 alle 19:59
 
 

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Patagonia...... il viaggio della vita che spero, prima o poi, di poter fare........

Post n°9 pubblicato il 28 Giugno 2008 da elbablogg
 

 
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Pensiero pomerdiano

Post n°8 pubblicato il 27 Giugno 2008 da elbablogg
 

E' la copertina dell'ultimo album di Roberto Vecchioni.

Strana, ma il disco è bellissimo.

Poesia, musica, contenuti, non è tanto facile di questi tempi trovarli tutti insieme.

Alcuni critici sostengono che sia un lavoro cupo. Anche quello di Vasco Rossi lo è.  Sono tempi difficili. Non lo si può ignorare, bisogna, almeno ogni tanto, rifletterci attorno.

 
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Pensiero pomridiano

Post n°5 pubblicato il 25 Giugno 2008 da elbablogg
 

Alla fine il sindaco Iervolino ha deciso, per il termovalorizzatore di città è stata scelta l'area di Agnano, a tre passi dalle terme e dall'ippodromo, su suoli super sismici fra le fumarole del vulcano Solfatara.

Una scelta che desta mille perplessità. Non sto quì a menarla con le storie che il termovalorizzatore nuoce alla salute dei cittadini, so bene che se l'impianto è ben fatto e ben gestito, le emissioni sono trascurabili. Ben altri e ben più ricorrenti sono i rischi e gli attentati alla salute ed all'incolumità con i quali deve quotidianamente misurarsi il cittadino napoletano. Nè ignoro che un termovalorizzatore di città sia, nella nostra disgraziatissima condizione del ciclo rifiuti, una necessità, o almeno una importante opportunità.

Il punto è questa decisione a sorpresa, assunta, dichiara il sindaco, "per equità", di collocare l'impianto fra Agnano, Bagnoli e Pozzuoli, in un'area a vocazione turistica, sportiva e termale, e per di più ad alto rischio sismico per la presenza del vulcano attivo della Solfatara che, con le sue quotidiane emissioni sulfuree, e il non troppo remoto fenomeno del bradisismo, da segno della sua incombente presenza. Per non dire che l'unica via praticabile di accesso al sito è il piccolo svincolo della tangenziale di Agnano, che già normalmente è intasato dalle auto nelle ore di punta, e figuriamoci cosa potrebbe accadere con i mezzi pesanti avanti-indrè.

Logica  e pratica di buon governo avrebero imposto, o quanto meno suggerito, altre opzioni all'interno del territorio comunale. L'area orientale fra Barra, San Giovanni e Via Argine, da sempre a vocazione industriale, presentava indubitabili vantaggi; intanto era ragionevole collocare, nell'ambito della bonifica dei suoli industriali fra l'Ansaldo e le raffinerie, essendoci anche i suoli disponibili, un impianto industriale quale il termovalorizzatore è; vi è inoltre l'immediata contiguità con tutte le autostrade, e una buona disponibilità di svincoli, nati e concepiti per l'infrastrutturazione industriale; vi sono pochisimi insediamenti abitativi. Pareva, quindi, la scelta più logica, per accogliere, all'interno della congestionata area urbana di Napoli, un impianto di tal guisa.  E invece no.

Si è peferita una logica dei pesi e degli equilibri geografici, una presunta equità nell'individuazione dei siti per la gestione e lo smaltimento ei rifiuti, che mi lascia sbalordito. E che significa? Che senso ha proporre, a un chilometro dai luoghi che il sindaco tre anni fa aveva candidato per la Coppa America di vela,  un impianto di combustione dei rifiuti? E, se la logica perversa fosse questa, allora perchè non Capri, o Amalfi, o Positano? Perchè non fanno parte di Napoli? E allora perchè non Posillipo? Suvvia, sono scelte assurde di una classe dirigente cittadina che non conosce limiti al senso del ridicolo, e che sprofonda settimana dopo settimana nella voragine delle propria inettitudine ed aprossimazione.

Detto questo, però, voglio essere chiaro. La scelta spetta alle istituzioni, alle quali, in termini generali e anche in termini personali, vano riferite le responabilità e le ricadute delle scelte medesime. In altri termini, sono mille miglia lontano dall'idea di sommossa e di mobilitazione furiosa che scatta ad orologeria ogni qual volta si identifica un sito. Non mi passa nemmeno per la testa l'idea di partecipare a manifestazioni, blocchi, lanci di pietre o di ortaggi che siano, perchè è troppo comodo, troppo egoista, e anche un po' nimby. No, una volta che l'autorità pubblica decide, è giusto che si assuma le responabilità delle proprie decisioni e le ponga in essere. Come è giusto che i cittadini esprimano, nelle forme che la legge considera legittime, ed eclusivamente attraverso quelle, le proprie capacità di dissenso e di proposta.

Dopo due mesi, la provincia e i quartieri periferici di Napoli aspettano ancora di vedere  il pattume solo all'interno dei cassonetti. E' peggio adesso che sotto Prodi, questo va detto. Il ciclo rifuti va chiuso, anche attraverso il ricorso a scelte impopolari, è l'emergenza che le impone. Che almeno le si spieghino e le si motivino in maniera meno pretestuosa e imbarazzante. Poi vadano avanti. Il cittadino esprimerà, col voto, a tempo e a luogo, il gradimento o il mancato gradimento di queste scelte. Bertolaso non lo si deve eleggere, il sindaco di Napoli, sì.

 
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Il Divo. Giulio Andreotti visto dal regista Sorrentino.

Post n°4 pubblicato il 22 Giugno 2008 da elbablogg
 

Ho visto il film qualche giorno fa, mi ha colpito perchè, sebbene attroverso la finzione e l'arbitrio che sono proprie di un'opera cinematografica, mi è parso che si sia resa l'idea del ruolo che questo signore ha assunto negli ultimi cinquanta anni. Magistrale l'interpetazione di Servillo, da sola vale il biglietto di ingesso.

Tornato a casa, qualche riflessione è venuta fuori, qualche parallelo si è imposto alla mia attenzione. Andreotti, lo sappiamo, non è certo una crocerossina, ha avuto le mani in pasta praticamente dappertutto. Vaticano, IOR, servizi segreti, grande potere economico, e forse anche criminalità stragista e mafiosa.

Ma ha sostenuto tutti i processi, si è difeso a schiena dritta (non prendetemi in parola, visto il personaggio), non ha accusato i magistrati di complotti geopolitici. E' stato ripetutamente assolto, talvolta "quasi assolto", ma gli va riconosciuta la dignità di essersi difeso nell'ambito dei processi.

L'attuale capo del governo no. Lui i processi che lo riguardano intende bloccarli, rinviarli. Lui intende modificare le regole processuali a suo piacimento, e per il suo tornaconto. Non si difende dalle imputazioni, offende gli organi giudicanti. Non è tanto interessato a dimostrare la propria innocenza, quanto a derubricare i reati, in maniera che essi, alla data in cui fossero stati eventualmente consumati, non potessero essere considerati tali.

Tutto questo è molto triste. Nel decreto sicurezza, un paio di emendamenti di straforo. Sicurezza per chi?

 
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28 dicembre 1908

Post n°3 pubblicato il 21 Giugno 2008 da elbablogg

E’ troppo tardi per l’ultimo treno,
è troppo presto perché passi il primo,
la nebbia avvolge il chiaro dei lampioni,
il freddo gela i panni sui balconi,
nell’ora della terra di nessuno
tra le due rive avanza un legno bruno,
frange le fitte tenebre
con poche luci fioche,
sul ponte di comando
s’odono voci roche,
verso la Palazzata
c’è immobile sopore,
gocce di pioggia aguzze
stillano sul vapore
mentre s’annuncia l’alba
che mai nessuno mai, nessuno mai…..

E il vento spezza le àncore
e i cavi del telegrafo,
raggruma ricchi e poveri
in misera poltiglia
di carne e sangue e fango
sotto macerie orrende,
poi l’urto delle onde
schiaffeggia, lincia, offende,
il fumo degli incendi
abbrucia le narici,
la furia della terra
sommuove le radici.
Poi, mille grida di sepolti vivi,
chi è salvo scappa via col cuore in gola,
e non c’è voce,
e non c’è vista,
e non c’è udito,
né penna di cronista,
né foto di rivista,
dopo l’ultimo treno,
prima del primo treno,
che mai nessuno mai, nessuno mai…..

.

.

.

(elbaversi)

 

 

 
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