Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

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Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

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LIBERTA’E ANARCHIA NON SONO GEMELLE

Post n°331 pubblicato il 25 Aprile 2022 da ElettrikaPsike
 

 

 

 

 

Come già esposto in altri momenti, sarei curiosa di sapere quanti fra coloro che predicano sentitamente come integerrimi pastori, saccheggiando parole qui e là, conoscono poi anche il significato di ciò che effettivamente affermano.

Oltre alla precedente “tolleranza”, anche “libertà” è una delle tante parole abusate quanto mistificate.

Dal dizionario, semplicemente si legge: "stato di autonomia essenzialmente sentito come diritto e, come tale, garantito da una precisa volontà e coscienza di ordine morale, sociale, politico."

Ma la libertà non implica un’assenza di regole ed un’accettazione incondizionata del caos.

Difatti si distingue nettamente da un'altra parola, quell’anarchia che, al contrario, è l’ideologia sociale e politica che propugna l’abolizione totale dell’autorità costituita ed accentrata nonchè ogni forma di costrizione esterna, promuovendo al loro posto l’assenza di un governo e di un ordine regolamentato.

Se, da un lato, gli atteggiamenti che promuovono la libertà umana riconoscono l’esigenza fondamentale di una condizione grazie alla quale ogni individuo possa decidere di pensare ed esprimersi senza costrizione, ricorrendo alla possibilità d'ideare e svolgere azioni mediante la scelta autonoma dei fini e degli strumenti che ritiene più utili; dall’altro, dovendo necessariamente salvaguardarla per la totalità dei soggetti (e quindi non garantirla soltanto per alcuni) tali atteggiamenti devono necessariamente mantenere, seppure riducendola al minimo indispensabile, anche la possibilità di una coercizione.

Se la totalità (e, lo ripeto ancora, tutti, non solo qualcuno, pochi o tanti che siano) deve essere quanto più possibile libera, la limitazione non può essere totalmente evitata e questo proprio al fine d’impedire a chicchessia di esercitare una costrizione arbitraria a danno di altri. Ammettendo anarchicamente un'assoluta libertà, infatti, si dovrebbe ammettere anche il libero omicidio, la libera sopraffazione e, in definitiva, la libera distruzione da chiunque ne avesse desiderio e volontà.

Così va da sé che, mentre l’anarchia tenderebbe all’annullamento radicale di tutte le leggi, i movimenti che salvaguardano i principi liberali richiedono, invece, una correzione del tiro verso una loro minimizzazione, relativa alle sole norme fondamentali.

Ed ora, già anticipando obiezioni fuorvianti, cavillose e, permettetemi, talora lievemente ottuse (se non si conosce il significato, prima di risentirsi sarebbe il caso di scoprirlo) mi porto avanti rispondendo subito alle sepolcrali rimostranze “ma se si inizia a fare leggi in maniera arbitraria, benché minime, allora…et cetera).

E' infatti piuttosto chiaro che, così facendo, si stanno volutamente ponendo premesse scorrette. Perché, di fatto, non siamo costretti in un mondo in bianco e nero o chiusi in un rigido aut-aut che ci chiede di scegliere tra la mamma e il papà.

Le norme non devono essere decise in maniera arbitraria o costruttivista e sono suscettibili di essere scoperte. E non lo devo sicuramente dire io, qui ed oggi nel 2022, dal momento che ci ha già pensato meglio e prima (di me e di noi tutti) Hayek, con il suo Nobel per l’Economia, nel ’74.

La stessa fede - leggasi riconoscimento - nell’esistenza di normative di mera condotta suscettibili di essere scoperte (e, quindi, non frutto di costruzione arbitraria) poggia sul fatto che la grande maggioranza di queste norme sia assolutamente accettata. Vale a dire, nello specifico, quelle norme individuali sulle quali ci troviamo tutti piuttosto d'accordo (al di là naturalmente dei sofisti, sorprendentemente provocatori nel VI secolo a.C. o dei loro pretestuosi imitatori odierni nei ragionamenti per assurdo e fatta la dovuta eccezione dei casi limite riguardanti i criminali ed alcuni ambiti psichiatrici).

Di conseguenza, paradossi e casi clinici esclusi, è comune ritenere illecito l’omicidio, il furto, il sopruso etc.

E benché per qualche secolo, pur non essendo le gemelline di Shining, Libertà e Anarchia si siano comunque tenute per mano nel fine comune di ottenere una diminuzione della burocrazia, un'abbassamento del carico fiscale et similia, resta invariabilmente fermo che se libertà si vuole e se libertà dev’essere, per evitare che si verifichi una coercizione, sarà sempre implicitamente richiesta quella minima forma di limitazione che garantisca il rispetto delle norme di mera condotta.

E lo sta affermando un'insofferente, una che si arrampica ogni giorno sulle barricate con il fantasma del dandismo per épater les bourgeois, una che vive male anche solo l’esistenza della regola di un badge aziendale ed è innamorata, da sempre, di capitan Harlock...

Quindi, vi prego, basta cavilli che ci arenano in un baratro inutile ed oltremodo noioso.

Basta nascondersi dietro il bon ton ad ogni costo, accettando di farci calpestare scarpe nuove e sogni con la scusante di dover rispettare prepotenze maleducate e malamente truccate da forme fasulle di libertà.

Basta giustificare atti rovinosamente sopraffattori in nome di un'irragionevole liceità a distruggere ogni diritto o concetti zen e cristiani, estratti come conigli o fazzoletti bianchi senza essere mai neppure entrati nel cilindro del buon senso.

Una cosa è ignorare e non raccogliere le provocazioni, altra cosa è subire reiteratamente che il proprio orto venga ridotto in immondizia, continuando a raccogliere l'altrui letame. Perchè se una cosa è tentare di guarire il veleno dell’odio versando sangue compensativo, ben altra, però, è farsi uccidere.

E se proprio vogliamo, anche lo spirito cristiano incarnato nella figura del Nazareno, pronto al sacrificio per portare un esempio ed un messaggio in un mondo incredulo, ci dice altro. Difatti, quando vide calpestati e stravolti dai profanatori i significati etici di cui era il Verbo, lo stesso Gesù non disse esattamente “bravi, fratelli, continuate così” ma rovesciò i tavoli dei cambiavalute e cacciò i mercanti (dal tempio dello spirito) senza troppi eufemismi.

Quindi, basta. Se qualcuno vorrà enucleare concetti nuovi ben venga, ma rimestare tra il già detto e il decomposto non è salutare e, per di più, a dirla tutta anche maleodorante.

 

 

 

 

IL SUO TESCHIO E' UNA BANDIERA

CHE VUOL DIRE LIBERTA'...

 

 


 

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Commenti al Post:
misteropagano
misteropagano il 25/04/22 alle 22:34 via WEB
ciao capitana libertà è persefonharlo______* ...che garantisca il rispetto delle norme di mera condotta. Al contrario nel suo egocentrismo l'uomo non riconosce neanche le formule più elementari tanto è impastato di concetti e in overdose di informazioni che pensa di guardare lontano invece ...baci e bentornata, spero Libera presto cara sorellina mia, un bacio:*
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 26/04/22 alle 17:16 via WEB
Persefonharlo è l'essenza di questo messaggio, brava! ;-) Libera presto, spero davvero, mist...E poi, prometto un liberi tutti. Sono passata da te e ti ho scritto ieri.
 
rteo1
rteo1 il 27/04/22 alle 08:45 via WEB
Poni un problema di non facile soluzione. Esso può essere analizzato e affrontato sul piano filosofico, tanto per cominciare, se non perfino mitologico, oltre che religioso e politico. E certamente le conclusioni cui si perverrebbe sarebbero alquanto diverse. Ovviamente il senso più attuale e comune è quello politico e, più precisamente, quello giuridico. E' questo, infatti, che nei moderni Stati costituzionali consente di dirimere il problema, giacchè è l'ordinamento (statuale, ovvero, repubblicano o monarchico) che si pone come limite e ostacolo alla "anarchia" e, al tempo stesso, anche alle libertà dei cittadini (o dei sudditi). Anarchia, come noto, sta a significare assenza di un potere costituito (ma c'è dottrina, piuttosto estrema, che vede anche nell'anarchia una forma di "potere"). Essa è incompatibile con lo Stato, essendo questo proprio il suo contrario: esistenza di un potere costituito. Ed è in relazione a quest'ultimo che si pone il problema della libertà. In altri termini (ed è sufficiente leggere la Carta costituzionale italiana) la libertà nello Stato è soltanto quello "spicchio" che la Carta (e la legge che ne discende) consente ai cittadini, sia in rapporto a se stessi, nell'agone della società civile, sia in relazione ai poteri costituiti dello Stato. Dovrei fare, ora, una disamina storica dell'avvento degli stati moderni, analizzando prima ancora gli assolutismi e altre forme antecedenti (nella Politica Aristotele descriveva circa 150 costituzioni vigenti durante il suo tempo). Preferisco, invece, e anche per non prendere troppo spazio e di non utilizzarlo utilmente, sottolineare che in tutte le società organizzate le libertà sono in conflitto col potere costituito perchè quest'ultimo tende sempre, per sua natura, a ridurre al minimo le libertà. Mentre, dall'altra parte, i cittadini, spingono ad ampliarle. Una buona soluzione è quella di tendere ad un equilibrio fisiologico, per contemperare gli interessi "generali" con quelli particolari, i politici con quelli "civili". C'è un rimedio "facile" da adottare, ma non facile a farsi perchè il potere costituito non ama essere limitato: ridurre al minimo possibile la durata delle cariche affinchè qualsiasi cittadino (ovviamente parlo per le democrazie) ritorni ad essere cittadino. La generalità sottovaluta l'importanza della durata delle cariche pubbliche ma invece è proprio lì che si insedia il germe dell'autoritarismo. Anche contro la buona volontà del diretto interessato, perchè è il potere che ha in sé la forza corruttiva. E quindi anche le "anime pie" diventano anime dannate, alla lunga, con l'esercizio del potere. Quindi: ridurre al minimo la durata di tutte le cariche istituzionali per salvaguardare le libertà. Trascuro, in questa sede, il diritto internazionale e sovranazionale, la cui efficacia, come si sta vedendo in questi giorni di "guerra per procura", è condizionato dalla forza e non dal diritto.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 03/05/22 alle 19:30 via WEB
La penso come te, dici benissimo: il primo rimedio sarebbe, intanto, quello di ridurre drasticamente la durata delle cariche ma purtroppo, come specifichi giustamente tu, di non così facile attuazione dal momento che viene largamente sottovalutato e si scontra con le volontà e le esigenze di un potere costituito che le vorrebbe infinite o, meglio, vita natural durante. Ed il motivo, di cui sono anch'io fermamente convinta, per cui una lunga carica non può coincidere con la salvaguardia della libertà, l'hai spiegato già tu in modo incisivo e non posso che rimarcarlo: il potere ha già in sé la forza corruttiva, che lo si voglia o meno, tanto che il politico si sporchi intenzionalmente o che finisca per corrompersi, suo malgrado e a dispetto delle buone intenzioni iniziali, per mantenere il più possibile intatto suo potere.
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 01/05/22 alle 12:01 via WEB
A volte per esercitare le mie inderogabili "LIBERTA'", mi tocca adottare delle rinunce. Scelte però "liberamente". Così diventano, magari facendomi pure fesso, nuove opportunità. Un caro saluto, M@.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 03/05/22 alle 19:36 via WEB
Beh, saper trasformare una limitazione in un'opportunità è l'essenza dell'oro filosofale, It; riuscire a metterlo in pratica, senza farsi vincere da delusione e rabbia, è un enorme talento. Perché una percentuale di conciliazione, se non di compromesso, è necessaria comunque, ovunque e sempre.
 
woodenship
woodenship il 03/05/22 alle 03:02 via WEB
"libertà va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta."non riesco a dire di più di questo tizio che ha scritto ciò un po'di secoli fa. Quando penso alla libertà mi coglie una pronta emicrania. E non riesco a dirne. Riesco a vedermi soltanto in altra vita. Ecco: libertà dovrebbe essere la possibilità di scivolare sulle onde con quella leggerezza che, solo uno scafo forte, flessibile e resistente, può dare.....un bacio scintillante di stelle........w.....
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 03/05/22 alle 19:38 via WEB
Ma dici perfettamente: forza, flessibilità e resistenza. Senza queste prerogative non si può parlare di libertà. Grazie wood!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
A il 03/05/22 alle 19:01 via WEB
Olè per la libertà con il rispetto e W IL CAPITANO, SIEMPRE! :))
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 03/05/22 alle 19:39 via WEB
;-) P.S. Argy, ora sei diventata solo più una A?
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
ARGYRIA TUTTAINTERA! il 20/05/22 alle 11:31 via WEB
:-)) in effetti...come mi hai scoperto? :)))) Andavo di fretta e mi sono persa dei pezzi.
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 23/05/22 alle 13:38 via WEB
Per esclusione, di A maiuscole non ce ne sono altre a commentare qui, solo tu e Moni e sapevo che non era lei ;-P Ma il tuo "TUTTAINTERA" è bellissimo! ;-)
 
cassetta2
cassetta2 il 05/05/22 alle 08:15 via WEB
La libertà degli altri fa molta più paura della propria.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 23/05/22 alle 13:40 via WEB
E se pensiamo a quanta paura fa già la propria, si capisce il perché di tantissime cose...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Arwen71 il 19/05/22 alle 07:25 via WEB
Cara Ele questo post l'ho letto e riletto ma non ho mai trovato il tempo di tornare a scrivere il commento dopo che si è cancellato :-( infatti non credo che riuscirò a ripeterlo...sarò molto più breve, anche perchè non ho nessun concetto nuovo oltre quello che tu hai già esposto più che bene e ti dico che capitan harlock piaceva anche a me ma...tra moglie e marito non metto dito, signora piratessa :-))
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 23/05/22 alle 13:42 via WEB
Ti ringrazio Arwen ;-p Ma ovviamente non siamo sposati...noi pirati siamo sempre fuorilegge ;-)
 
ravenback0
ravenback0 il 20/05/22 alle 11:29 via WEB
"Una cosa è ignorare e non raccogliere le provocazioni, altra cosa è subire reiteratamente che il proprio orto venga ridotto in immondizia" da incorniciare Ele. Come le gemelle di Shining :)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 23/05/22 alle 13:50 via WEB
Sarebbe da incorniciare il fatto che non ci fosse bisogno di ricordarlo; ma il rispetto, alla fine, è la cosa più difficile da ottenere dalle persone perché implica la dote dell'empatia, una certa dose di altruismo e la capacità (oltre che la volontà) di autocontrollo. Ma è più facile incontrare il fantasma del tempo passato, del presente e del futuro ;-P
 
legrillonnoirdestael
legrillonnoirdestael il 20/05/22 alle 12:47 via WEB
Direi che sei stata molto esauriente, mia cara. Dai riferimenti giuridici a quelli cinematografici, citando anche i Vangeli, hai chiuso la bocca in anticipo a chiunque volesse replicare, temo... Non potrei fare di meglio. Quindi Oscar ed io ti salutiamo, con l'amara constatazione che anche in quest'epoca, continuano ad essere tanti, anzi di più, coloro che non hanno tempo per educare se stessi...quindi facciamo bene a farlo noi, ogni tanto. Dicendo, ad esempio, un deciso "no, grazie" al letame gettato sulla nostra lattuga...
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 23/05/22 alle 13:51 via WEB
Grazie Niccolò e salutami l'amico Wilde ;-)
 
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