Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

ElettriKaMente

Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

« IL RELATIVISMO SI AUTODISTRUGGEESSERI UMANI O VACCHE (D... »

WEEKEND PLURALISTA PER CASSETTA

 

 

Non so se fosse seria o faceta ma, una decina di giorni fa, Cassetta2 mi ha incautamente fatto una richiesta inerente ad un post sul pluralismo (ovviamente, accolta).

Non ho avuto, però, altre indicazioni più specifiche, quindi procederò come viene.

 

Non so se intendesse la questione in termini filosofici o in altre prospettive ma anche da un punto di vista molto banalmente "sociale", il termine trova comunque la sua identità nella concezione filosofica, vale a dire in quell'atteggiamento che indaga la realtà come costituita da principi plurimi, andando a contrapporsi alle convinzioni del monismo (che considera un unico principio fondante) e del dualismo.

Quindi, come già preannunciato, accantonando ogni questione giuridica e politica in senso specifico e abdicando a discorsi riguardanti partiti, sindacati e forme associative plurime inseribili nella conduzione di uno stato dal potere altrimenti centralizzato, accostiamoci ancora per un attimo alla filosofia. Il pluralismo, come facilmente intuibile, nega l'esistenza di una verità oggettiva, universale ed assoluta (e qui ci ricolleghiamo al post precedente sul relativismo) pertanto non è mai stato benvoluto dal fanatismo dogmatico ed è sicuramente poco amato dalle autorità. 

Teoricamente, infatti, il pluralismo dovrebbe armonizzare più posizioni differenti ed apparentemente inconciliabili. In sostanza, ciò che vuol essere è l'incarnazione della temperanza, la messa in atto del processo alchemico di trasmutazione degli elementi perché, senza voler assimilare ogni posizione e senza eliminare le diversità riducendo tutto ad un colore indifferenziato (e qui torna Hegel con la sua notte delle vacche nere, dove ogni cosa scompare in una indeterminazione annichilente) tenta di conciliare le parti, salvando le differenze in qualità di unicità preziose e trovando uno spazio per tutti. Un "aggiungi un posto a tavola" perché dove si mangia in due si può mangiare in tre, in quattro e pure in cinque. Certo, a patto che non si voglia essere ingordi. 

Il desiderio di un pluralismo - e quindi una sorta di villaggio globale - è la risposta inevitabile all'impero fanatico dell'autorità politica, religiosa e culturale. Laddove c'è un padrone, infatti, c'è un ribelle: è la storia che lo insegna.

Ma il fatto di voler, giustamente, poter parlare tutti e diversificare la cultura oltre che suddividere i compiti di un'organizzazione, porta con sè, comunque, lo spettro di un monomorfismo incapace di essere davvero temperanza. Perché, in definitiva, se si parla di una sola civiltà e di un solo villaggio con tanti confortevoli spazi dove tutti possono liberamente e felicemente coesistere, prosperando nell'orticello fatto a propria immagine e somiglianza - ad  esempio uno spazio per i fedeli di quel culto, ma anche uno per i fedeli di quell'altro ed un altro ancora per gli agnostici - deve logicamente presiedere la temperanza.

Allo stesso modo, se c'è un posto dove non viene imposto nulla e c'è spazio per tutti, deve esistere anche l'autocritica. Ed allora qui ritorniamo ad un altro post, quello della libertà e dell'anarchia, ed ancor prima a quello su madonna Tolleranza.

E ritorna anche la stessa, identica, domanda: siamo davvero disposti a tollerare tutto se in quel tutto viene compreso il fanatismo, l'intollerante e chi non è d'accordo a fare spazio a tavola aggiungendo una seggiolina ed un piatto in più?

Come, giustamente, ci ricorda Panikkar, esiste un numero di pluralismi accettati oggi. Il pluralismo filosofico, ad esempio, difatti un filosofo può essere in totale disaccordo con le teorie professate da un altro, ma essere entrambi considerati buoni filosofi, e così quello scientifico ed anche il pluralismo della comunicazione: diversi canali informativi che si possono reperire indifferentemente su Internet, sulla carta stampata o in televisione. Ma il pluralismo religioso e quello culturale, a conti fatti, sono un po' meno accettati. Siamo allora, forse, nella sfera della pluralità ma non ancora del pluralismo. Riconosciamo la pluriformità e iniziamo a venirne a patti (meglio tardi che mai) imparando che il turchese ha una tonalità diversa ma non meno gradevole del verde e dell'azzurro, ed anche che il rosso non è più bello del giallo; ma manca ancora un tassello. Ed è sempre il tassello del prospettivismo.

Lo stesso Panikkar ci propone l'esempio calzante della favola indiana dei filosofi e dell’elefante nella stanza buia, ricordando come uno dei filosofi sostenesse che ciò che percepiva dell'elefante fosse qualcosa di simile ad un osso spolpato, mentre altri ritenessero, rispettivamente, che fosse una pesante colonna oppure una grossa scatola e così via. E con questo ritorniamo ancora al post precedente. Il prospettivismo è il senso comune. Le persone guardano necessariamente (ed obbligatoriamente) da prospettive tutte differenti e la difficoltà risiede nel fatto che, in qualche maniera, debba effettivamente esserci qualcuno depositario della conoscenza al di fuori della stanza buia. Qualcuno consapevole che la risposta è l'elefante. Perchè solo se c’è qualcuno che conosce l’elefante, si può affermare che un individuo ne sta effettivamente descrivendo la zanna, un altro la zampa ed un altro ancora un'ulteriore parte. Al contrario, se nessuno conoscesse l’elefante, come si potrebbe non solo parlare, ma anche difendere, il prospettivismo? 

Così come pluralità non è pluralismo, la relatività non è relativismo. Il relativismo, abbiamo visto, si confuta da solo, difatti se non ci sono criteri per giudicare, neppure il relativismo può essere un criterio.  La relatività, al contrario, ci dice che ogni cosa dipende da un insieme di riferimenti rispetto ai quali quella particolare affermazione o circostanza  possono essere non soltanto espresse e verificate ma anche falsificate. E, allo stempo, bandisce qualunque tipo di dichiarazione assoluta. 

Il pluralismo fa lo stesso. Difatti, non significa una riduzione della pluralità ad una illusoria unità, anche perchè non considera affatto l’unità un ideale indispensabile, nemmeno se questa unità lascia spazio a delle variazioni al suo interno. Accetta, invece, gli aspetti inconciliabili senza ignorare ciò che essi hanno in comune, non approdando ad un sistema universale. Un sistema pluralistico, infatti, sarebbe una contraddizione in termini perché la stessa incommensurabilità fondamentale dei diversi sistemi non può essere oltrepassata. Il pluralismo, quindi, è anche incompatibile con l'assunzione monoteistica di un Essere totalmente intelligibile ma, al contempo, non rifugge dall’intelligibilità.

In sintesi, la  posizione pluralista cerca di raggiungere tutta l’intelligibilità possibile senza, però, richiedere una comprensibilità totale della realtà. Così il vero pluralismo non può affermare né che la verità sia una, né che ce ne siano molte proprio perchè, per l'appunto, pluralismo non  è sinonimo di pluralità.

Per questo il pluralismo è la sola risposta possibile. E lo è in virtù del fatto che non dà risposte. Ma se non dà risposte è perchè, di per sè, il pluralismo equivale semplicemente all’atteggiamento di colui che si è totalmente spogliato dalla presunzione di essere depositario della verità e colloca l’altro sul suo stesso piano, convinto che seppur non si possa arrivare ad una definitiva intesa, sia comunque possibile giungere ad un accordo. Un accordo che non costringe nessuno ad alzarsi da tavola a stomaco vuoto.

 

 

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Commenti al Post:
rteo1
rteo1 il 04/06/22 alle 09:05 via WEB
Non so dire se Cassetta2 abbia inteso "scherzare". Posso invece ben dire che il tuo è un ottimo contributo, di cui anche lui potrà avvalersi, e noi altri. Le tue riflessioni sono un grande stimolo per ampliare le proprie, e per mettere meglio a fuoco le fragili convinzioni che ognuno ha maturato nel corso del tempo. Pluralismo è altro che plurale. Dici bene. Ex pluribus unum, hanno scritto gli USA, che hanno nel DNA l'uso delle armi. Il concetto che tu astrai dal generale per collocarlo in ambito filosofico è "un concetto" perciò, come tale, esso trascende. Stamattina ho scambiato con alcuni amici delle fugaci riflessioni, concludendo che non riesco a decidermi se scegliere una via o l'opposta: la prima mi condurrebbe a sostenere che l'umano è simile al maiale. E avrei ottime ragioni per affermarlo. La seconda, invece, a definire l'essere-umano un semidio. E anche questa possibilità esiste. Perciò, o siamo destinati ad essere ciò che siamo, oppure possiamo essere ciò che dobbiamo essere. Senza escludere che si possa essere e mediante il c.d. "libero arbitrio" tendere ad essere "umanamente migliori". Viviamo una fase storica in cui si tende al "monismo" culturale, ma anche politico, mediante l'esercizio egemonico che deriva dall'essere superpotenza. E questo è un male. Il pluralismo, invece, che è nella natura, indirizza a superare la logica "plurale" (ossia dell'aggregazione dello Stato pastore seguito dagli Stati agnellini) e ad andare verso la partecipazione collettiva di tutti i popoli. Forse è solo questione di tempo, e oggi non lo si può capire. Forse occorrerà passare attraverso un altro "calvario". Ma la terra non se ne cura dei tempi umani, come anche l'universo. All'umano o all'essere-umano le sue scelte.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 04/06/22 alle 14:48 via WEB
Ciao rteo, grazie a te, per aver scritto. Dici, e a parere mio con saggezza, che potresti alternativamente pensare all'uomo come una creatura simile al maiale ed ugualmente anche ad una semi-divinità. Non credo che tu sia andato lontano da ciò che probabilmente l'essere umano è, e non penso neppure che si debba necessariamente scegliere l'una o l'altra opzione, ma forse nemmeno accoglierle entrambe. Semplicemente penso che l'essere umano sia l'incontro della parte suina con quella parzialmente divina, in modo che la prima aggiunta all'altra diventi un indescrivibile 3, anziché uno specifico 2.
 
cassetta2
cassetta2 il 04/06/22 alle 09:56 via WEB
Che meraviglia. Grazie.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 04/06/22 alle 16:00 via WEB
Prego, figurati. Era già praticamente in bozza da tempo, in realtà ;-) Ora però mi hai dato un'idea, visto il tuo nick. Ricambio l'onore che mi hai concesso con la tua richiesta (sentirsi parte del circuito DIGITAL RADIO RICHIESTE ELETTRIKAMENTE non ha prezzo...;-P) e per favorire il "pluralismo" chiediamo agli utenti che leggono se hanno un pezzo on demand che tu possa lanciare per noi sul web...ti va? ;-)
 
   
cassetta2
cassetta2 il 05/06/22 alle 21:29 via WEB
Certamente.
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 27/06/22 alle 21:12 via WEB
Con un po' di ritardo ma arrivo a pubblicare i commenti in moderazione...
 
   
misteropagano
misteropagano il 13/06/22 alle 12:46 via WEB
...avrei chiesto direttamente di scegliere, e dunque lavorare come parte della pluralità per un brano a bandiera di questo tuo impegno che lo ha tanto soddisfatto; da pubblicare nella sua pagina :):) un simbolico ringraziamento di condivisione - anche se non è una radio popolare - insomma Ele, il pluralismo è un pretesto per fregare i buoni e tu sei prodiga di bontà. Baci:*
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 27/06/22 alle 21:15 via WEB
Io prodiga? Si vede, sai, che mi vuoi bene...;-)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ARGYRIA il 04/06/22 alle 16:05 via WEB
Wow! Figo il post, Ele. Mi piace la distinzione che fai tra pluralità/pluralismo, relatività e relativismo, credo che spieghi in modo conciso ed efficace il discorso senza disperdere. Buona richiesta quella fatta ma...io ce l'ho un pezzo, dove le ordinazioni? qui o nel blog di cassetta? :-))
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 04/06/22 alle 16:13 via WEB
Grazie Nina, mi fa piacere che si capisca qualcosa...;-p Per le ordinazioni, credo che vada bene qualsiasi posto, tanto siamo interconnessi, no?
 
legrillonnoirdestael
legrillonnoirdestael il 04/06/22 alle 18:49 via WEB
Niente meno, un post weekwnd post a richiesta, Ele? Ti monterai la testa e da lampadina mi diventi un riflettore da star? :)) Ottimo post, ad ogni modo. Impeccabile Panikkar. Il pluralismo nei termini che hai indicato è certamente la sola risposta possibile; ma in virtù del fatto che non dà risposte come la mettiamo con l'elefante? Io accolgo la tua proposta radiofonica e richiedo un pezzo sull'elefante. Trasmetti tu per me? P.S. Se non ci metterà troppo, aspetterò tutta la vita ;-) Bisous pour toi, ma belle demoiselle violette.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 04/06/22 alle 19:01 via WEB
No, non posso trasformarmi in faro, non era mica una richiesta acclamata di un bis ;-P Ma parliamo di cose serie...Pezzo sull'elefante accolto. Ottima scelta di richiesta. Mi aggiungo alla petizione, bravissimo legrillon. P.S. Tana per il tuo "se non ci metterà troppo et cetera..." Sempre Oscar ;-)
 
anima_on_line
anima_on_line il 05/06/22 alle 17:07 via WEB
i dogmi autarchici sono la negazione del pluralismo, che giustamente, come si fa notare, non dà soluzioni, ma lascia libera l'interpretazione della società reale; per la nostra mentalità e il nostro modo di vivere il pluralismo è la strada da percorrere, magari per altre concenzioni del mondo, invece, è da rigettare e contrastare anche con la forza e la violenza al fine di imporre quel "pensiero unico" con risvolti marcatamente policiti.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 27/06/22 alle 21:23 via WEB
Sicuramente per molti è da rigettare. La necessità di affermare un pensiero unico con forza e violenza (e d'altro canto come potrebbero l'una e l'altra non accompagnare l'assolutismo?) è una costante anche invisibile, anche insospettabile. A volte silenziosa, pesantemente truccata dall'indifferenza e da un'ignoranza magari colta, ma pur sempre ignorante. Grazie mille anima!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Arwen71 il 05/06/22 alle 18:14 via WEB
Posso chiederti un post + specifico sulla globalizzazione, in futuro? Vorrei sapere cosa ne pensi a questo punto...(se ti va quando puoi e se puoi ovviamente) e poi mi dai una mano per il tema di mia nipote che è qui con me :-DDD Io vorrei una canzone,invece, perchè la cosa dell'elefante non credo possa avere una risposta, con tutto il rispetto per monsieur Niccolò Legrillon ,-). Fa caldissimo Ele, sono in piscina e adesso mi faccio un altro bagno :)) Alla prossima, Moni.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 27/06/22 alle 21:28 via WEB
Temo che dovrò declinare Arwen ;-pp Ma, a parte il ritardo con cui ti rispondo, in realtà questo post nasce già dalla costola di un altro che avevo in bozze proprio sulla globalizzazione...Riguardo alla canzone credo che, in effetti, non saresti la sola a preferirla alla disquisizione sull'elefante ;-) A presto!
 
woodenship
woodenship il 06/06/22 alle 02:48 via WEB
Si, credo proprio che sia l'ora giusta per cimentarsi con un simile post: così brillante di una filosofia che sa essere faro nella nebbiosita del presente 2.0, che dire? Data l'ora mi son perso diverse volte per i meandri di un pure lucido discorso, il tuo. Ma, alla fine, mi sono ritrovato a pie di pagina con la sensazione di sentirmi a mio agio nel pluralismo da te prospettato. Del resto, il pluralismo, non è soltanto una categoria filosofica. Esso è anche una condizione naturale, dalla quale non si può prescindere per restare nell'ambito della sopravvivenza delle specie........un bacio scintillante di stelle.......ps: hai la casella piena come un uovo!
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 27/06/22 alle 21:35 via WEB
Grazie wood! Ti rispondo sottolineando ciò che dici: una condizione naturale, dalla quale non si può prescindere per restare nell'ambito della sopravvivenza delle specie. Sic et simpliciter, come dicevano i latini. P.S. La casella è perennemente inutilizzata, non collegandomi molto spesso. Ogni tanto la libero ma poi si riformano immediatamente messaggi per la maggioranza in stile spam che la intasano in pochi giorni. Scusami...ma se vuoi scrivere puoi tranquillamente utilizzare i commenti premettendo che si tratta di un messaggio, così non lo pubblico inavvertitamente. A presto, wood e grazie ancora per il tuo intervento ;-)
 
ravenback0
ravenback0 il 07/06/22 alle 14:30 via WEB
La questione dell'elefante spiega che anche il pluralismo comunque necessita di un occhio esterno capace di riconoscere l'elefante e di dirci cosa sia...Il punto si riaggancia al relativismo. Quindi per convenzione, quantomeno, anche se non sapremo mai cos'è una cosa nella sua più completa oggettività, dobbiamo dare una definizione alle cose e andare avanti anche con un'intuizione della cosa dandola per buona.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 27/06/22 alle 21:43 via WEB
Ed il fatto (o misfatto in questo caso...) è proprio questo, raven. Anche il pluralismo necessita di sapere cosa sia l'elefante, riconoscendolo in modo convenzionalmente oggettivo, se non assoluto. E così ritorniamo al post sul relativismo dove dichiaravo che, negando questo assunto, ci si ritroverebbe nell'impossibilità anche solo di parlare, interagire e, in definitiva, vivere. Senza una sorta di intendimento comune e di definizioni convenzionalmente accettate per mera utilità, sebbene non perfette e parziali, non ci potremmo muovere di un passo dalla staticità assoluta. Grazie Max.
 
cassetta2
cassetta2 il 08/06/22 alle 17:07 via WEB
Qui su Libero c'è bisogno di un post sulla lealtà.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 27/06/22 alle 21:46 via WEB
Ma io questa volta passo...;-p ed aspettatevi il prossimo sulle famose vacche di Hegel. P.S. Non ho potuto collegarmi prima di oggi, ma se vuoi accogliere le richieste lanciando qualche sound ho pubblicato tutto quello che era rimasto in giacenza in moderazione. A presto!
 
misteropagano
misteropagano il 14/06/22 alle 12:36 via WEB
:::lascerei "Change"; qualcosa di più morbido come Goodbye · Nathalie Kraemer · Joseph Paris John Snook; e uno sperimentale come Sopor Aeternus a scelta____*alternativa Tori Amos
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 27/06/22 alle 21:48 via WEB
Ed ecco lanciate nell'etere la tue proposte, mist;-) Vediamo chi raccoglierà il bouquet di note...
 
   
misteropagano
misteropagano il 28/06/22 alle 17:16 via WEB
quando fa più fresco? ...con questa ondata di caldo...ci vuole un temporale popolare! .. e plurimo!baci amica mia..
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 02/07/22 alle 18:11 via WEB
Mi sa che con questo caldo il bouquet è diventato un pot-pourri...:-(
 
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