Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

ElettriKaMente

Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

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LE STREGHE SON TORNATE!

 

Una rivolta è in fondo il linguaggio di chi non viene ascoltato.

(Martin Luther King)

 


Non entro in merito a discorsi politici anche perché, per parlare di politica e di politici, dovrebbe necessariamente esistere una politica di cui poter parlare (e dovrebbero esistere politici) ma così non è. Quindi, farò solo due semplici constatazioni: una sulla privacy ed una sull’aborto.

E, a scanso di equivoci, specifico che la strega sono io.

E’ palese, infatti, ed ormai evidente anche ai sassi che detesto vivere in una società burocrate ed ottusa. E detesto l’impero di un’affabulante dittatura digitale che ti toglie l'anima tra password e mille altre questioni pusille. Siamo impiccati a costrizioni senza senso per garantire la tutela di una privacy fantasma (inesistente quanto i politici) quando, poi, lo sappiamo tutti, a meno che non si scelga di restare offline, non è più prevista intimità né riservatezza in nessun luogo sulla terra. Eppure, persino un’invadenza da Grande Fratello orwelliano, da taluni, viene considerata quasi piacevole.

Se scegliamo di essere digitalmente attivi (e neanche troppo, perché non si tratta neppure di essere malati del web o di far parte delle categorie degli ossessivo-compulsivi da social) diciamo "q.b", giusto la dose necessaria per poter lavorare, interagire e sopravvivere in un sistema impostato sulla connessione globale 24h, siamo sotto scacco.

Molto semplicemente, i nostri grandi fratelli e sorelle conoscono tutto: ovviamente sanno dove abitiamo, quanti anni abbiamo e che occupazione svolgiamo in questo mondo; ma sanno anche quanto dormiamo, che cosa mangiamo, se respiriamo bene o male, che cosa ci piace, con chi ci accoppiamo e se non andiamo d'accordo con qualcuno. Sanno come ci vestiamo e che cosa racconta il nostro libretto sanitario, conoscono i nostri amici ed i nostri familiari, guardano le nostre foto e leggono i nostri testi. Ma a dirla tutta, alla fine, se per una serie di motivi ci sta bene o, più banalmente, scegliamo comunque di accettarlo, il problema non sussiste neppure. Il punto, però, è un altro: fatelo, se dovete, la porta è chiaramente aperta, ma almeno non sfracellateci l’anima con la tutela della privacy.

Come già a suo tempo Andrea Daniele Signorelli sostenne in un articolo, al momento ci ritroviamo tutti, più o meno consapevolmente, inseriti in una società paragonabile a quella descritta da Aldous Huxley nel suo romanzo Il mondo nuovo (di poco antecedente al famoso Big Brother di George Orwell) dove la “dittatura” sociale risulta esclusivamente impostata su quel tipo di controllo che “insegna alla gente ad amare la propria schiavitù”. Difatti anche oggi, proprio come accade in quel romanzo pubblicato nel 1932, ogni oppressione violenta ed esplicita smette di essere necessaria dal momento che la dittatura viene finemente impostata sulle sole regole dell’intrattenimento, dello svago e del consumismo senza soluzione di continuità…Ed è proprio questo potente sedativo composto da un divertimento plastificato e pigro ad indurre le persone ad adorare una tecnologia finalmente in grado di liberare dalla fatica di pensare e, talvolta, persino di esistere.

Così, se da un lato Orwell paventava l’ipotesi di un mondo di schiavi deprivato dell’informazione e con i libri al bando, dall'altro canto Huxley ne temeva uno in affannosa ricerca di sensazionalismo ed in cui i classici - pur essendo ancora salvi e presenti - non sarebbero stati più letti da nessuno o quasi, perché le persone sarebbero state ormai del tutto soggiogate da una cultura cafonesca e stordite da fin troppe informazioni assurde, caotiche, fuorvianti e fasulle. E da qui, per l'appunto, arriviamo al secondo punto: l'aborto.

Se nel cartone della Disney "Encanto" non si nomina Bruno, io qui (e per i già sopracitati motivi) non intendo affatto nominare la Meloni né riferirmi a lei o ad altri rappresentanti di una politica per me inesistente; ma molto semplicemente presentare una risposta scientifica riguardo a chi compara l’aborto all’omicidio.

E tengo a premettere, a scanso di equivoci, che personalmente non sono una sanguinaria: ho serie difficoltà a sopportare l'idea di eliminare un insetto e patisco se non vengono rispettate le piante in tutta la loro legittima dignità di organismi multicellulari dotati di nuclei e mitocondri nelle cellule; ma se si deve fare un ragionamento (quindi un discorso con un fondamento razionale ed un conseguenza logica) allora sarebbe bene prima individuare, e poi definire almeno con i termini corretti, gli oggetti del discorso.

Biologicamente, un embrione viene considerato "vita umana" nel momento in cui - intorno al terzo mese di gravidanza - sviluppa quell'insieme di strutture finalizzate a ricevere, trasmettere ed elaborare gli stimoli che viene unanimemente definito "sistema nervoso". E che, tra le altre cose, conferisce anche la capacità di provare dolore.

Nei primi 3 mesi, quindi, scientificamente non si può parlare dell'embrione in termini di persona umana, ma puramente di "vita biologica"; pertanto va da sè che la convinzione che l'aborto equivalga ad un omicidio contiene in se stessa un errore logico. Ma andiamo oltre.

L’embrione è certamente vivo, se il termine viene inteso come vita biologica; ma la vita biologica, contrariamente alla tesi di chiunque sostenga che abbia inizio nel momento del concepimento, è in realtà già preesistente alla formazione stessa dell'embrione, dal momento che ogni embrione non è altro che il risultato di processi biochimici fra organismi già di per se stessi vivi.

Qualsiasi coppia di ovulo-spermatozoo non ancora uniti, infatti, è già vita biologica! Ed in sé contiene tutta l’informazione necessaria per la costruzione di un nuovo esemplare (quella stessa informazione che poi viene contenuta nell’embrione da loro formato). Per questo motivo, una qualsiasi coppia di ovulo-spermatozoo ha l’identica “dignità” e lo stesso “valore” di vita biologica posseduta dall’embrione, in quanto biologicamente è equipollente ad esso.

Di conseguenza, se la soppressione di un gruppo di cellule biologicamente vive viene considerata un omicidio, allora non soltanto chi ha praticato un aborto, ma anche chiunque abbia utilizzato mezzi contraccettivi e persino qualsiasi individuo che abbia optato per l’astensione e la castità – compreso, quindi, ogni singolo uomo e donna di chiesa che ne ha fatto voto – è un assassino.

Non potendo, però, considerare l’umanità intera come omicida, va da sé che le conseguenze assurde di questo ragionamento possono avere luogo solamente perché sono il frutto di una premessa iniziale (aborto = omicidio) scorretta e falsa. Ed anche appellandoci al campo della filosofia, e chiamando in causa l’ambito della possibilità all’interno delle questioni di potenza ed atto, il ragionamento antiscientifico non potrebbe, in ogni caso, uscire dall’assurdo. Vediamo dettagliatamente il perché.

Ammettendo pure l’innegabile possibilità che un organismo non ancora umano (e quindi tanto l’embrione fecondato quanto, ripetiamolo, qualsiasi coppia di ovulo- spermatozoo) in un futuro lo diventi attraverso l’acquisizione di quelle specifiche caratteristiche che ancora non possiede, resta il fatto che la sola potenzialità non può essere sufficiente a considerarlo aprioristicamente come se quelle caratteristiche le avesse già acquisite.

Per semplificare al massimo, prendiamo in prestito l’esempio del filosofo bioetico John Harris: dal momento che gli esseri umani sono, senza tema di smentita, tutti mortali, si potrebbe anche pensare che ognuno di noi è già - potenzialmente - un cadavere; ma potremmo mai, per questo motivo, attribuirci fin da oggi lo statuto di morti, anziché di esseri viventi, solo in virtù di una condizione che, per quanto vera domani, allo stato attuale delle cose è incontrovertibilmente falsa? No.

E non si può fare per un banalissimo motivo: non è logicamente corretto far derivare i diritti attuali da proprietà esclusivamente future.

Se dovessimo considerare un embrione per ciò che sarà domani, allo stesso modo dovremmo, allora, trattare come un defunto ogni essere vivente che incontriamo per strada oppure offrire una stampella ed un aiuto per attraversare la strada alla quindicenne di oggi in prospettiva del fatto che un giorno sarà anziana e considerare maggiorenne un bambino delle elementari in quanto, almeno potenzialmente, già possessore di un (futuro) diritto al voto…

Il ragionamento è lo stesso. Pensiamoci, quindi, prima di dichiarare qualcosa che non si conosce o, semplicemente, non si comprende. E poi accettiamone anche le conseguenze: se vale per una cosa, vale per tutte. Siete disposti a considerarvi morti già da oggi? 

E dai, su...dal momento che siamo sempre online, cerchiamo di essere anche connessi qualche volta.

 

P.S.

Per approfondimenti, leggete Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina, 2008; oppure rivolgetevi direttamente a Chiara Lalli, docente di Logica e di Filosofia della Scienza alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “La Sapienza” di Roma.

 

 

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Commenti al Post:
Dott.Ficcaglia
Dott.Ficcaglia il 04/10/22 alle 15:56 via WEB
Io la vedo in modo diverso. Dal momento del concepimento vengono stabiliti in maniera immutabile il sesso e altre caratteristiche fisiche e non solo della persona. Il solo cambiamento sarà la crescita durante i nove mesi della gravidanza.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 23/10/22 alle 05:43 via WEB
La tua dichiarazione, dott. Ficcaglia, ammette giustamente il fatto che all'organismo concepito vengano trasmessi precisi caratteri originati dall'assetto genetico; ma il fatto che questi caratteri impressi grazie alla fecondazione contengano l'informazione genetica completa affinché in futuro si possa formare un nuovo individuo, non rende comunque lo zigote - vale a dire la cellula prodotta dalla fusione del gamete maschile e di quello femminile - un essere umano fin da quel momento, o almeno non da un punto di vista scientifico. Ognuno può avere pensieri ed opinioni differenti, sia chiaro, ma come già espresso nel post, l'argomentazione sviluppata si atteneva unicamente alla definizione di "vita umana" attestata dalla biologia. Mantenendo il discorso su un piano puramente clinico, quindi, possiamo parlare di un "essere umano" e non semplicemente di "vita biologica" non già quando viene trasmessa una codificazione delle informazioni genetiche ad una cellula (lo zigote) ma quando le varie parti di un embrione iniziano a funzionare insieme ed in modo coordinato come organismo grazie ad un livello organizzativo che consente di coordinarne le varie attività. Da un punto di vista propriamente scientifico, che ci piaccia o meno, un "individuo" inizia solo con la ricezione e la sintesi da parte del cervello di quegli impulsi neurologici che trasmettono le informazioni perché è solo a quel punto che si può parlare di caratteristiche e di attività propriamente "umane". Ed è precisamente a quel livello di organizzazione che la scienza smette di parlare di embrione e introduce il termine feto, proprio perché inizia a manifestarsi un organismo. Se poi il concetto stesso di "verità scientifica" vuol essere sostituito dal concetto di "opinione", va benissimo; ma il mio articolo non voleva essere altro che un'attestazione del ruolo delle evidenze biologiche dal momento che il valore oggettivo della scienza si scontra continuamente con l’interpretazione relativistica della realtà. Grazie mille per il tuo intervento!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Arwen71 il 05/10/22 alle 19:41 via WEB
Cavoli Ele...questa volta hai tirato su temi belli spinosi...che dire? Lo sai come la penso ma hai argomentato giustamente il pensiero scientifico e non fa una grinza. Credo che il punto focale sia proprio il fatto che come tu dici non va messa in discussione un'opinione personale, il punto non é se si è favorevoli o meno all.aborto ma che se lo si ritiene un omicidio va spiegato scientificamente o religiosamente il motivo. Interessante quello che porti ma sarebbe anche interessante se ci fossero civili dibattiti e scambi di idee differenti nei commenti. Buona serata e un bacetto. Moni
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 23/10/22 alle 05:49 via WEB
Mi fa piacere constatare che è risultato chiaro quanto il senso del post ;-) Il dott. Ficcaglia ha espresso educatamente il suo parere, infatti. Come sempre, lo sai, ogni confronto è accolto senza il minimo problema e con estremo piacere in quanto è proprio funzionale al senso di un blog, che non è propriamente un diario privato ma dovrebbe poter essere un momento di scambio... Grazie Monica!
 
woodenship
woodenship il 07/10/22 alle 00:43 via WEB
Non fa una grinza il tuo ragionamento: lucido, incalzante, perfetto risponde all'irrazionalità di clericali spericolati, ottusi e integralisti. Ma non solo: ne svela oscuri disegni di potere, inconfessabili, che si celano dietro ad operazioni tanto ridicole quanto contraddittorie ed interessate. Da sempre le religioni basano il proprio potere sul controllo delle camere da letto dei fedeli o adepti. La sessualità è il campo prescelto per imporre il dominio sull'individuo. Arrivare a determinarne pure la riproduzione, significa assumere il controllo quasi totale. Ecco perché certe battaglie integralistiche, ipocritamente provita, finiscono per essere scontri per la liberazione del corpo e anche della mente...che dire? Esposizione limpida che si beve in un fiato, complimenti e grazie......un bacio scintillante di stelle.......w......
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 23/10/22 alle 06:09 via WEB
«Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio» viene detto da Gesù nei vangeli sinottici, ma l'ecclesiastico catholicus invece di attenersi all'essenza della spiritualità cristiana, ben poco redditizia e proficua da un punto di vista umano-troppo umano e terreno molto terreno, si è da sempre dedicata a tutto ciò che era di Cesare, facendolo passare per competenza divina. Da sempre il calo demografico è un problema per chi vuole comandare. Come dicevo nelle precedenti risposte, ognuno può avere una sua intima concezione sull'argomento - rispettabilissima e insindacabile - ma una cosa è l'opinione, altra cosa è il voler dichiarare sentenze scientifiche senza tener conto di un fondamento scientifico. Grazie davvero per il tuo commento, wood.
 
ravenback0
ravenback0 il 22/10/22 alle 19:16 via WEB
Assolutamente ineccepibile. Che altro aggiungere? La tua logica come sempre fa sembrare tutto chiaro e semplice e quel non si nomina di Bruno/Meloni? :DDD Gran bel post Ele. Max
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 23/10/22 alle 06:10 via WEB
;-P La canzoncina della Disney è spettacolare...A presto, raven e grazie, lieta che tu abbia apprezzato il post.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Occhidigiada il 22/10/22 alle 19:31 via WEB
Io personalmente sono molto contraria all.aborto perché la trovo una esperienza traumatica e straziante per la donna e da credente penso che l'embrione abbia già un'anima e lo considero una persona umana anche se ancora non è formato, però non avevo mai considerato la cosa che tu dici della vita biologica preesistente all' embrione. Se tu parli di questo argomento filosoficamente e scientificamente forse non fa una piega e su questo io non posso batterti quindi non dico nulla ma se per fare esempi in quel senso dici che un uomo e una donna di chiesa o chi non ha figli sono potenziali assassini come chi interrompe la gravidanza non sono d'accordo per niente perché anche se spermatozoi e ovuli sono vite biologiche finché non si uniscono non danno vita a niente invece un embrione si! Scusa tanto ma sono cose totalmente differenti imparagonabili. Se non c'è accoppiamento non interrompi nessun ciclo!!!
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 23/10/22 alle 08:23 via WEB
Ciao Occhidigiada, intanto ti ringrazio per il tuo commento, ed ora proverò a rispondere ai vari punti. Per prima cosa, come ho già avuto modo di specificare in risposta ad altri commenti, il post non si proponeva di considerare la questione aborto da un punto di vista etico e sicuramente non voleva confutare il fatto che possa essere un'esperienza traumatica; ma si limitava a contraddire (e sottolineo da un punto di vista scientifico e logico) la comparazione dell'aborto all'omicidio come tu stessa, d'altronde, dichiari di aver compreso. Per il resto, ti posso dire che è senza dubbio vero che un embrione non interrotto nella sua fase vitale porterà ad uno sviluppo che determinerà un individuo mentre una coppia di ovulo-spermatozoo, senza l'unione con il gamete del sesso, opposto non avrà sviluppi; ma è pur vero che, tanto lo zigote (cellula fecondata) quanto i gameti maschile e femminile, hanno un pari valore biologico, essendo tutte cellule con caratteristiche vitali e finalizzate alla produzione umana ma non essendo nessuna di esse ancora un individuo. Se si ragiona nell'ambito della potenzialità, quindi, queste cellule caratterizzate da sola vita biologica possono diventare tutte e indistintamente nuovi individui futuri. E, seguendo la natura del ragionamento, il fatto stesso di impedire (attraverso la castità, ad esempio) a gruppi di cellule "biologicamente vive", quali sono gli ovuli e gli spermatozoi, di svolgere la loro sostanziale funzione riproduttiva, equivale quindi a negare loro la possibilità di compiere la formazione di individui umani per cui sono stati programmati, proprio come l'interruzione dello sviluppo di un embrione impedisce a quella cellula fecondata di formarsi in un individuo umano. Seguendo la strada della finalità, però, nonostante sia vero che se non avviene un accoppiamento non s'interrompe nessuno sviluppo, paradossalmente si nega comunque alle cellule la possibilità che lo sviluppo abbia inizio...E' evidente che tu stia sottolineando la differenza tra l'interruzione di un processo e la negazione che il processo possa avvenire ma il punto essenziale della questione, qui, non è mai stato quello di stabilire se fosse lecito o disdicevole interrompere un processo che porta alla vita umana, bensì provare la non legittimità scientifica della comparazione dell'aborto all'omicidio. E con esso spiegare che, da un punto di vista puramente scientifico e medico, non si può considerare un omicidio se l’interruzione della gestazione avviene quando la cellula ancora non ha sviluppato quelle proprietà che ne conferiscono la condizione di individuo. Quindi, anche se l’interruzione di un processo già iniziato è, logicamente e di fatto, un intervento su una condizione susseguente (cellula già fecondata) alla pura potenzialità insita nei gameti prima dell’unione, resta comunque il dato evinto dalla scienza che l’interruzione del processo coinvolge un embrione e quindi non ancora un “essere umano”. Un’ultima specificazione, dal momento che hai menzionato la religiosità. Volevo ricordare, per completezza, che per lo stesso san Tommaso (filosofo, teologo e religioso venerato dalla chiesa cattolica) non si può parlare di anima se non quando il feto raggiunge la sua conformazione e l’embrione va considerato pari ad un’anima vegetativa. Sant'Agostino, poi, dal canto suo riteneva che un corpo privo di carne non avesse capacità di sentire e che quindi non avesse anima e legittimava l'aborto fino a quando la madre non avesse avvertito i movimenti del feto. La prima legge canonica che dichiarò per iscritto che l'aborto fosse omicidio già dal momento del concepimento, infatti, non avvenne che nel 1917. Pensiamoci. Perché fino ad allora non sembrava discostarsi poi molto dal pensiero scientifico che oggi tanto demonizza...
 
legrillonnoirdestael
legrillonnoirdestael il 23/10/22 alle 04:02 via WEB
Impeccabile disamina. Impossibile o quasi da fraintendere, ma mai dire mai. Un inchino, mia cara. Niccolò
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 23/10/22 alle 08:24 via WEB
;-) Finora mi sembra nessun fraintendimento evidente o eclatante...ma come tu dici, mai dire mai...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ARGYRIA il 23/10/22 alle 08:55 via WEB
Embè...forse dovrei tornare solo per rileggermi tutti i commenti ma per ora ti posso dire che tutti gli esempi che hai portato per provare che non è logicamente corretto far derivare i diritti attuali da proprietà esclusivamente future e il siparietto "non si nomina Bruno" danno già 1000 punti al post! :)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 23/10/22 alle 08:57 via WEB
;-) e allora grazie 1000 a te, Argyria.
 
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