Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

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Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

Ultimi Commenti

legrillonnoirdestael
legrillonnoirdestael il 20/08/24 alle 12:06 via WEB
Bastassero la biologia e la genetica! Che aggiungere a quello che hai già detto? La natura - si sa - predispone affinché la conservazione e lo sviluppo della specie si perpetuino e la tenerezza che si prova verso i cuccioli fa parte di questa strategia, in modo da garantire la continuazione del genere animale/umano con la sopravvivenza delle generazioni successive; ma poi gli esseri umani dispongono. Esistono le eccezioni, esistono le "anomalie di sistema" ma, come fai giustamente notare tu, soprattutto esistono tante diverse declinazione del verno amare.
 
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Arwen71 il 20/08/24 alle 03:56 via WEB
Eh si, mia cara Ele, è proprio così. Gli esseri umani non cambiano automaticamente nel diventare madri o padri. Da quando sono diventata io mamma faccio molta fatica ad ammetterlo perché per me è la cosa più spontanea e normale del mondo amare mio figlio ma devo ricoboscere che purtroppo non è così per tutti e non basta nemmeno averlo tra le braccia per certe persone a far innescare il legame. È terribile ma vero....:-(
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ARGYRIA il 19/08/24 alle 12:20 via WEB
Se tutti i genitori amassero i figli non ci sarebbero abusi, infanticidi e anche solo abbandoni. Le persone danno quello che possono e se sono persone violente, problematiche o psicopatiche difficile che si trasformino con figli. E come dici tu anche senza quei casi estremi, uno può anche non essere capace di essere madre o padre. Il mulino bianco esiste ma non è ovunque. P.S. Traduzione bellissima.
 
ravenback0
ravenback0 il 19/08/24 alle 12:10 via WEB
Credo che la vita cambi le carte in tavola enormemente. Biologicamente la natura avrebbe predisposto l'amore innato e la cura della prole ma nell'uomo la ragione cambia tutto. Ognuno ama come sa e come è hai proprio ragione e non potrebbe essere che così. La spiegazione dell'autore è sempre indispensabile per capire ogni sfumatura che andrebbe persa, soprattutto in altre lingue.
 
woodenship
woodenship il 08/08/24 alle 23:46 via WEB
Non posso che sottoscrivere persino le virgole di quanto da te scritto in questo post. Di mio aggiungerei soltanto che, lo stesso tuo discorso, vale pure per i figli. E qua mi fermo. Anche perché fa un caldo boia ed ho il cervello in pappa. Un abbraccio scintillante di stelle... tra queste credo che stia viaggiando tua madre: verso un mondo senz'altro migliore di questo.
 
rteo1
rteo1 il 08/08/24 alle 17:32 via WEB
Essere chiamato in causa mi carica di gravi responsabilità. Non mi sottrarrò però al "dovere" di "rendere conto" di quanto già detto, con ulteriori precisazioni, anche alla luce di quanto ho letto. E comunque ringrazio per avermi sospinto ad interrogare me stesso, per verificare, anzitutto, la bontà del mio pensiero. Già ebbi a dire che questo blog di ElettrikaPsiche è l'unico, o, se si vuole,tra i pochi, a trattare temi di una profondità abissale, con competenza e sincerità intellettuale. Mi soffermo, per ora, sulla seguente conclusione del post: "Ognuno di noi è unico anche nella possibilità di trascendere liberamente le proprie origini. E, aggiungo, per fortuna... O non ci sarebbero "riscatti evolutivi" e saremmo tutti mere clonazioni di chi è venuto al mondo prima di noi". Per verificare quanto "ognuno di noi è unico" bisogna, anzitutto, considerare il dato del DNA. Da quest'ultimo, infatti, si è in grado di risalire ai "genitori". Quindi, il dato biologico, naturale, che "lega" e "collega" l'essere "unico" con "altri" (i genitori e loro progenitori). Da altri, perciò, deriva "l'unico", ma con un codice genetico antico di milioni di anni. Nessuna clonazione, quindi, potrà mai esserci, quando a "generare" sono i codici di entrambi i "genitori". Ognuno, perciò, è "duale" nella sua unicità, e solo così potrà perpetuare il Destino. Purtroppo spesso accade che la "natura" sia confusa, o venga persino sostituita, col convenzionale, dal sociale, e così si parla di "riscatti evolutivi". Anzitutto la parte evolutiva è già insita nel fatto stesso di "esserci", ora e qui. E non per meriti propri ma dei "genitori", che a loro volta hanno ereditato il patrimonio evolutivo. Il "riscatto", invece, rileva sul piano sociale, convenzionale, a cui si può anche attribuire importanza "evolutiva" ma bisogna interpretare bene l'evoluzione, perchè può essere anche "involuzione": Sul piano culturale (e anche delle civiltà umane) si ritiene che ci si "evolva" dal momento che si accresca il proprio bagaglio culturale, patrimoniale, ecc.. Ebbene, spesso è proprio questo tipo di "evoluzione" sociale a determinare la "fine" del singolo, o della sua stirpe, perchè la scelta della strada socio-culturale è poco compatibile con quella "evolutiva" in senso stretto. Trattasi, perciò, di una sublimazione: il trasferimento del piacere nella cultura, l'amore per questa, e anche per il proprio Io, contro "l'amore per la vita degli altri" verso cui sospinge, invece, la "vita". In questa dinamica va inserita, perciò, l'idea di "trascendere le proprie origini", che a ben riflettere attiene soltanto alla c.d. "scala sociale". Un bluff, e nulla più. Circa, poi, l'affermazione che "non tutti i genitori amano i propri figli posso invece dire che "tutti i genitori amano a modo loro i propri figli". Quindi, non esiste un unico modo. Esiste, però, una base comunque a tutti: l'odio per i propri figli. Ricambiata, ovviamente, seppur inconsapevolmente. Sensi di colpa ? A volte si. Ma tutto sbagliato. E' in fondo la natura che crea questa conflittualità interna e esterna ad ogni essere umano. La volontà di perpetuarsi della specie confligge con il desiderio dell'Io di vivere nel piacere. Invece la genitorialità dà sofferenza, limitazioni. Così Amore e Odio convivono e si alternano nella loro manifestazione. E questa conflittualità è maggiormente acuta, tragica, nella donna, che per nove mesi è "costretta" a portarsi in grembo il frutto di un breve piacere. L'uomo, invece, per quanto partecipe, è sempre distante mille figlia dal vivere direttamente la sofferenza della gravidanza. Mi viene, perciò, da dire: Le Donne, le uniche vere eroine della storia, che potranno anche cambiarla, se vorranno. Va, perciò, perdonato loro qualsiasi "errore" nella manifestazione di affetto, di amore verso i figli/e perchè esse sono le uniche vere vittime e protagonista della tragedia umana e della vita. (Per ora mi fermo qui...).
 
misteropagano
misteropagano il 08/08/24 alle 08:19 via WEB
[In definitiva, noi possiamo essere Machina automam quae omni generis cibum menti exibheat]<3
 
misteropagano
misteropagano il 08/08/24 alle 07:49 via WEB
Intanto bentornata dopoIrene in forma evolutiva . Cogliendo con massima sintesi - è ciò che so far meglio - questo Ognuno ama come sa.
Il genitore, un generatore sa forse cosa sta generando? S i, C'è una visione nell'a s p e t t a t i v a eppiù dovrà amare il generato anche senza comprenderlo , se diverso da sé. Tento di pacificare i punti del corpo centrale nel testo, che efficacemente sollevano da ogni fallacia. S i s a è l'alimentarle che crea confusione. Q u i, senza dubbio, si ama come si sa. E se giustifica un genitore, arriva a dar comprensione a chiunque. Ma per il mondo fuori dalle nostre pance, chiedo altresì quel fremito evolutivo, che sai mi piace molto. br>Ciao Ellenina Deinauta d'OliMPo:*
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 08/08/24 alle 01:15 via WEB
Grazie Arcano! Bello averti qui.
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 08/08/24 alle 01:13 via WEB
Forever and for always!
 

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