Indro Montanelli, il più grande giornalista italiano scomparso nel 2001,
lo conosceva bene, avendolo avuto per 15 anni come editore. E diceva:
"Silvio Berlusconi è un mentitore professionale: mente a tutti, sempre anche
a se stesso, al punto da credere alle sue stesse menzogne".
Una pulsione incontenibile e irrefrenabile, quella del presidente del Consiglio
italiano verso la menzogna. Persino in Tribunale. Infatti, il 22 ottobre 1990,
la Corte d'Appello di Venezia l'ha riconosciuto colpevole di aver mentito ai giudici
sotto giuramento: "Il Berlusconi - si legge nella sentenza - deponendo avanti
il Tribunale di Verona, ha dichiarato il falso, realizzando gli estremi obiettivi
e soggettivi del contestato delitto": cioè la falsa testimonianza, a proposito della
sua iscrizione alla loggia massonica P2. Il reato, accertato, fu dichiarato estinto
grazie a una provvidenziale amnistia approvata nel 1989. Negli Stati Uniti
la menzogna (specie se giurata dinanzi a un giudice) comporta
l'immediato impeachment: il colpevole lascia la Casa Bianca. In Italia, entra
a Palazzo Chigi. E, naturalmente, continua a mentire. Come prima e più di
prima.
Tratto da: http://www.berluscastop.it/_und/silvio_it5.htm
Inviato da: dandrea.arco
il 05/03/2010 alle 13:20
Inviato da: danypi1984
il 01/12/2009 alle 12:13
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il 30/11/2009 alle 23:19
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il 02/11/2009 alle 13:39
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il 02/11/2009 alle 12:28