Creato da: sono.elefante il 22/08/2008
... come puoi vedere il fondo dell'acqua, se non smetti di turbare la superficie ?...

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« ...Per te... »

Che dire ...

Post n°19 pubblicato il 13 Novembre 2008 da sono.elefante
 

Che dire, a quest’ora della notte…    Se preferite, di primo mattino, infatti è la una e trentacinque minuti…

Sono seduto in modo abbastanza bizzarro, al computer, ho cuffie grandi alle orecchie, mentre il lettore di mp3, lascia andare note ascoltate più e più volte…

Non sento più niente…

Difficile da capire, vero?...

Purtroppo è la verità, non sento più niente per niente e nessuno, girovago per andare al lavoro, un lavoro, che non è più in grado di darmi la benché minima soddisfazione…

Il bar, con lei che mi sorride e non capisce che per lei non sento più niente…  Tu, caro Saverio, che mi offri l’ennesimo spumantino, e che io ingoio senza assaporare il gusto di queste bollicine, perché non sento più niente… 

E voi, cari colleghi di lavoro, che non capite perché lascio giocare un altro al mio posto a ping-pong, dopo che ho stravinto, ed è perché ho stravinto e non sento più niente… 

E vale anche per voi due, moglie  e figlio, non sento più niente nemmeno per voi due, che in qualche modo un significato nella mia vita lo dovreste avere…

Faccio cose senza senso, e non riesco a dare un senso compiuto a parecchie cose che faccio, scrivo, dico…

Non sento più niente…

Forse stò veramente “invecchiando”…   Ho rubato il caffé ai miei colleghi di lavoro, oggi, al bar, adducendo il fatto che sono il più vecchio…

Non sento/provo più niente per le ragazzine in minigonna, provo rispetto per la donna che dimostra la mia età, perché forse anche lei, come me, non sente più niente…

Che strano, io, l’ottimista di natura, quello che il bicchiere non è mezzo pieno o mezzo vuoto, ma è un bicchiere che deve continuare ad essere riempito, non sento più niente…

E la micia, la mia dolcissima gatta, che mi guarda, miagola, e forse lei è veramente l’unico essere che comprende che non sento più niente, e mi dimostra così la sua comprensione…

No, non sono metereopatico, non sento il cambiamento di umore in base alla variazione meteorologica, è solo che non sento più niente…  E non è nemmeno che stò attraversando quei momenti brutti della vita, per cui basta attendere un po’ di tempo per tornare ad essere brillanti…

Che sforzo, ultimamente cercare di essere sempre quello che altri hanno visto in me e di me...

Cosa sono, e cosa sono stato, poi, in fin dei conti?...

Non sento più niente…

La musica…   Compagna di emozioni fortissime, mi ha saputo far alzare la testa a quarantaquattro anni, mi ha aiutato e mi aiuta nei sogni ad occhi aperti…  

E poi, quando non la ascolto, non sento più niente…

Seghe mentali, come quelle per cambiare lavoro e guadagnare più soldi, vista l’urgenza e il bisogno, ma “loro” non si fanno più vivi, quindi ero sicuramente la seconda opzione…   

Non sento più niente…

E tornando alla musica, ascolto quasi esclusivamente canzoni che mi parlano di loro, di queste donne che ho amato dal profondo del cuore, qualcuna anche facendomi apprezzare per questo, ed altre un po’ meno, ma non per questo senza un sentimento altrettanto profondo di amore e di rispetto per la persona stessa, con la a di amore e la r di rispetto scritte in maiuscolo….

Everybody hurts…

Don't throw your hand?... 

No, non sento più niente, quindi le mie mani le ritiro, non le affido a nessuno per essere aiutato, anche se adire il vero l’ho fatto pochissime volte…  E forse neanche per ferite sentimentali o di pensiero, ma l’ho fatto perché le ferite erano reali, sanguinanti…

Ma stò rendendo l’idea, almeno?...

Altrimenti cosa spiego che non sento più niente, se nessuno non “sente” che non sento più niente?...

Bè, una cosa ora la sento in verità, ed è una gran voglia di piangere, quella cosa che ad esempio non ho fatto quando è morto mio padre, perché il dolore era così forte che non mi ha spazzato via i freni inibitori, e mi ha bloccato in un freddo glaciale dei sentimenti…

Adesso, queste lacrime salate, che colano copiosamente dai miei occhi, mi rigano il viso; ora, mi sembrano una liberazione, da tante cose…  

Forse un avvisaglia che devo togliere anche tanti affetti…

Devo smettere di pensare che ho un angolo di cuore per Stella ad esempio…  Devo smettere di pensare che avrei momenti tranquilli, di poesia, di cultura, di nuove esperienze e conoscenze con Fulviana…

Devo smettere di pensare che forse sono simpatico, e pensare che forse sono solo “sopportato”, devo invece pensare che in fin dei conti sono uno come tanti, in mezzo a questo mondo di altre persone…

Hai voluto cercare di essere la persona originale che non sei mai stato in fin dei conti, e ora che ti sei accorto che non sei niente altro che una pedina semplice di questo puzzle che è la tua vita, ti rendi conto che non senti più niente…

E sì, ora devo dare pienamente ragione a Marco Masini…   Ci vorrebbe il mare, con il suo sale per guarire le ferite…

Ci vorrebbe il mare per andarci a fondo, ci vorrebbe il mare con le sue tempeste, che battesse ancora forte, sulle tue finestre…

… ci vorrebbe un mare, dove naufragare, come quelle strane storie di delfini che vanno a riva per morir vicini e non si sa’ perchè, come vorrei fare ancora, amore mio, con te… 

 

Piovono baci dal cielo… leggeri come fiori di melo, gocce di mercurio dal cielo…

E con Zucchero, si arriva all’ultimo periodo lavorativo fatto in Lovable, in cui al mattino lasciavo Marco a scuola, poi inserivo un CD nel letore, da leggere con quello strano aggeggio a forma di cassetta infilato nell’autoradio della mia Volvo 470 verde petrolio, mi infiltravo nel serpente dell’autostrada per Bergamo e cantavo a squarciagola TI VORREI…   e la cantavo per te, Stella, e non ho mai avuto il coraggio di dirtelo…

E amici mai, io e te Micky, come dice Antonello Venditti…

Non sento più niente…

Perdere una donna, ed avere voglia di morire…

Sembra una frase detta così, buttata lì a caso…   Ma voi, la donna della vostra vita, o l’amore di tutto il tempo vissuto insieme, l’avete mai perso?...  

Io sì…

Ecco, quello che penso solamente di sentire, è che l’agosto del 2006 rimarrà nel mio cuore, nella mia mente, per tutto il sentimento di amore che è cresciuto in quel periodo, e che non avevo mai provato prima…

Sono l’elefante, e non ci passo…    mi trascino lento il peso addosso…   e non sai che dolore sognare per chi non può mai…   una farfalla sei… leggera e libera su me… mai, non ti raggiungerò mai … mi spezzi il cuore e te ne vai lassù….

E adesso un attimo che faccio due conti veloci…

Dunque, 2 luglio 2005, arrivare alla fine dell’anno sono… 30+31+30+31+30+31=183 giorni… tutto il 2006, sono 365 giorni… tutto il 2007 sono altri 365 giorni…  per il 2008 abbiamo: 31+29+31+qualche giorno di aprile (non ricordo ora il giorno preciso…)=100 giorni circa …

Arriviamo ai quei famosi “Mille giorni di te e di me” di Claudio Baglioni, al cui concerto non sei voluta venire con me…

Sì, sono contorto, molto, ma non mi dispiaccio di ciò…

E aggiungo che “te ne sai andata con la mia storia tra le dita …  Noi resteremo sempre buoni amici… Ma quali buoni amici, maledetti…

Io un amico lo perdono, mentre a te ti amo… (te l’ho detto, ricordi?...)

Può sembrarti anche banale, ma è un istinto naturale…”

E mi sei entrata sotto pelle così, con queste parole: “Come si può amare, chi non potrai avere… Neppure un dio, neppure un santo, saprebbe mai asciugare il mio pianto…”

Just like me, belong to be, close to you…

Ma che notte stà diventando questa?...   La notte dove mi accorgo che non sento più niente per niente e nessuno, e più ascolto, appunto, queste note e questi versi, più mi accorgo che ho maledettamente ragione…

Ho spostato il cursore del mouse in basso a destra dove appare la barra dei comandi nascosti e ho notato che sono le tre e venticinque…

Sono quindi almeno due ore che ascolto musica, rifletto, oltre che scrivere queste righe…

E guardando fuori, mi accorgo che piove…

E mi accorgo, dopo aver visto l’ora, che questo computer ed internet, a febbraio dello scorso anno, mi hanno aperto ad un nuovo mondo...

Un mondo dove ho ho scoperto l’esistenza degli “amici virtuali”, soprattutto delle “amiche virtuali”...   E una su tutte c’è, per la verità...  Il suo nome vero, reale, é Lisa...   Lei ha saputo svegliare ancora una volta interessi ormai sopiti in me, con grazia e profonda dolcezza...   Poi, con il tempo sono arrivate Mary, Rita...   E Alias1973, che ora non trovo più, ma che ha un posto definito nei miei pensieri...   E Momo, che rispecchia il suo blog sorridente...   E ultima, non per scelta, ma solo per ricordi che scorrono, Occhidigatta, che mi accoglie sempre con tanta tenerezza e dolcezza, quella che non ti aspetti...   E tante altre care persone, che entrano ed escono, dal mio blog, lasciando qualcosa di loro...

E mentre mi sento vicino a scrivere un finale coerente con quanto pensato e messo su carta, entrano le note di un pianoforte, che introducono la voce dolcissima di Carly Simon, che mi manda un segnale forte…  Sì Carly, ho capito, Nobody Does Is Better…  Ma che cosa?...  E chi, soprattutto?...

Sono parole adatte a descrivere quello che nella finzione scenica il mio “amico” James Bond compie…   Ma non valgono per la mia vita…  E sapete perché?...

Perché...    Non sento più niente…

E ora, arrivato alla fine, ho scoperto che devo continuare…

... a non sentire più niente ...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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