EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Post n°333 pubblicato il 30 Aprile 2012 da enodas
Oggi é la festa della regina, e come ogni volta c'é un solo colore che domina per le strade che diventano un fiume di gente. Ho scritto altre volte di questo giorno, delle bacarelle, della celebrazione collettiva che si svolge a suon di boccali di birra. Per la prima volta che mi capita di essere qui questo giorno, non sono andato verso nord, ad Amsterdam, ma sono rimasto a sud, scoprendo che mancheranno pure i canali ma la festa e l'affollamento é simile. Per la prima volta ho portato con me la macchina fotografica e non é stato semplice, a partire dalla birra che ci é caduta sopra, e perché le persone sono un soggetto fotografico straordinario ma che richiede anche una capacità che non ho. Posso solo osservare, a volte anche ammirare, anche io con la mia maglietta arancione che ha una storia pure lei ed il mio desiderio di raccontare qualcosa, con le strade che sono ogni passo percorso, anche quando é impossibile muoversi e che ad un certo punto sono un disastro da includere nella storia. Ma al di là di questo c'é un'altro episodio che volevo annotare su queste righe virtuali. Oggi nella calca tra quelli che rischiavano di perderesi maggiormente c'ero io, che come se non bastassero le mie fermate improvvise ognuno vede la macchina fotografica e, sia ironia sia l'ebbrezza, vuole entrare nelle foto. Ad un certo punto mi sono perso davvero e per qualche minuto ho vagato spaesato con gli occhi, prima ancora che i passi, tanto erano limitati. I due amici che erano con me, in quel momento, li ho ritrovati, quasi per caso, ed ho visto che erano mano nella mano. Due amici da una terra lontana, con una cultura che entra prepotentemente nella vita e l'orologio sociale che corre molto più velocemente dell'orologio biologico, lei promessa non ho capito come e perché e lui tranquillo in attesa che altri decidano. Non c'era niente, credo, in quella stretta di mano che non fosse altro che la preoccupazione di non perdersi, eppure per come l'ho osservato era un gesto di grande tenerezza, probabilmente per l'affetto e la disarmante naturalità che raccontavano una piccola attenzione, e riscaldavano dentro... |
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