EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Post n°499 pubblicato il 17 Settembre 2014 da enodas
Ecco, sono tornato. Le stesse calli, gli stessi paseos. E' quella sensazione strana di conoscere un luogo perché ci sei già passato, anche solo un istante. Eccomi, in quella piazza, così elegante, così uniforme. E traboccante di vita, in una sera di fine estate, anche se il sole di giorno sembra quasi non concedere tregua. Ancora di più questa volta. Sono investito da questa marea, di voci, di ombre che si muovono, scivolano, si perdono, tutto intorno, nelle strade affollate e nei ristorati come nei locali, traboccanti di vita.
Anche questo, in un certo senso é un ritorno. Tra le sale del Prado per un'occasione speciale. Nell'anno delle celebrazioni del Greco, un'altra mostra ha luogo, questa volta al museo di Madrid, sull'opera del maestro di Toledo. Con un taglio interessante e particolare. Non solo El Greco, ma chi, nella storia della pittura, ha attinto a questo maestro che, dalla lontananza di quattro secoli, sembra rimanere attuale e riferimento. Tanto da sconcertare. Perché ogni movimento, ogni corrente, ha voluto e saputo cogliere un aspetto della sua arte che sapesse fungere da motore interpretativo e da fonte di ispirazione. I maestri dell'Ottocento lo studiavano nelle sale dei primi musei, copiavano schizzi, coglievano gesti o colori. Poi venne il Novecento, la frammentazion delle forme, dell'arte. E quelle figure ch parlavano da così lontano sono divenuti volumi, composizioni, espressione. Perché é questo, a mio parere il messaggio più profondo di questo allestimento. Che egli seppe catturare l'impalpabile, fosse questo il sogno o il lato più recesso dell'animo umano, e lo seppe narrare con una potenza narrativa sconvolgente. Attraverso i colori, o le forme, gli occhi dei suoi personaggi, attraverso uno stile che lo rende sempre immediatamente riconoscibile. Su questi paralleli, si muove l'allestimento de "El Greco y la pintura moderna", talvolta estremamente immediati, talvolta forse un po' forzati ai non addetti ai lavori, facendo luce a suo modo su tutta la modernità di quest'uomo vissuto quattro secoli fa.
“Il Cubismo ha origini spagnole ed io sono il suo inventore – disse Pablo Picasso negli anni ’50 . – […] Dobbiamo cercare le influenze spagnole in Cézanne .. e osservare l’influenza di El Greco nella sua opera. Nessun pittore veneziano (El Greco da Creta, prima di recarsi in Spagna si fermò per un decennio in Italia, e a Venezia dove il suo stile cambiò radicalmente), eccetto El Greco realizza costruzioni cubiste”. Il senso della mostra allestita al Prado per il 400mo della morte di El Greco è sintetizzato nelle parole del genio di Malaga, ma va oltre. Dove, se è indubbia l’influenza che El Greco ha avuto sull’arte del XX secolo, è altrettanto vero che fu tale l’originalità dell’artista nel panorama del suo tempo, che tre secoli dopo – quando le avanguardie alla ricerca di un racconto più reale della condizione umana hanno cominciato ad allontanarsi dalla realtà apparente – il suo messaggio è sembrato imprescindibile. Insomma, ognuno ha voluto vedere in quelle forme umane stravolte dal furore mistico e in quei colori ai limiti della psichedelia ciò che voleva vedere. Già, perché sarà anche un precursore, ma El Greco resta alfine un artista del ‘600. Javier Barón, curatore della mostra del Prado così ne spiega l’influenza sui moderni: “Come Velázquez è il riferimento per quei pittori che vanno verso il naturalismo (Courbet, Manet), El Greco lo è per coloro che cercano una trasformazione della pittura (cubismo, espressionismo, surrealismo) […] A questo bisogna aggiungere, naturalmente, una dose di leggenda “, quella di un outsider che si allontana volontariamente dai fasti della corte di Spagna per autoesiliarsi nella “periferica” Toledo. (da Internet - commento alla mostra
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