EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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Post n°571 pubblicato il 15 Settembre 2015 da enodas
E' complicato raccontare come ho lasciato il lavoro oggi. Paradossalmente, speso fino all'ultimo istante, anche oltre, a terminare ogni cosa nel modo che ritenessi migliore. Meglio così, probabilmente, non ho avuto modo di pensare troppo. Di certo, lascio con amarezza, per delle sensazioni che é troppo complicato da spiegare. E con un poco di malinconia, visto che per me ogni addio, ogni cambiamento é sempre un pizzico più difficile, intriso com'é di una sfumatura sentimentale. Anche quando si tratta di una scelta di questo tipo. In ogni modo, non riesco a separare le emozioni, anche quando tutto si restringe in maniera molto soggettiva. Resta il fatto che un ambiente possa essere molto ricco ma molto povero umanamente, anche quando a volte basterebbe davvero poco. Oggi penso questo. Ho preso la bici e sono partito. Ed anche se solo sfiorato da un'immagine, ho pensato anche a cosa significhino questi anni, sorretti dall'orgoglio di lavorare in un posto, alla fine troppo solo in una direzione, e da tutto quello che questi anni siano stati per me. Un passaggio lunghissimo, che si é snodato - e continua ancora - in parallelo. Tutto quello che ho apprezzato e tutto quanto mi ha ferito, nel frattempo. Gli amici nuovi, quelli in arrivo e sempre più in partenza, un'anima nuova da accerezzare ed i pianti sordi, in fondo al cuore. A cominciare da un giorno lontano, attorno ad una stazione, e da poco avevo firmato per iniziare qui. Anche questo é, in fondo, un flebile ultimo filo che ancora tesse un ricordo. E poi, l'inizio dell'anno, i primi giorni, ed il messaggio che mi mandò la mamma, che ho sempre fatto bene e dimostrato di farmi apprezzare, che ogni tanto ripeto a me stesso, le prime persone. Alla fine, apriamo e chiudiamo capitoli in continuazione, pochi se ne accorgono, quando non li riguardano, ed io vivo sempre queste svolte di pagina con molta sensibilità. Questa per me é una clamorosa deviazione. Presa con orgoglio ed una certa amarezza e, a tratti, quasi fosse una strada costretta, allo stato delle cose. Ora, posso solo procedere.
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