EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Post n°637 pubblicato il 31 Luglio 2016 da enodas
"...Sabbia a perdita d'occhio, tra le ultime colline e il mare - il mare - nell'aria fredda di un pomeriggio quasi passato, e benedetto dal vento che sempre soffia da nord.
Affonda, il passo. Si perde, lo sguardo. In questo paesaggio che sembra dipinto direttamente dall'anima. Se c'é una cosa soltanto che dovessi scegliere di fare, quassù, é questa. Una camminata, sospesa nell'infinito, scendendo direttamente nel mare e dal mare approdare quasi naufrago nel nulla e nel tutto che é una linea d'orizzonte, camminare dove c'é il mare, e la sabbia a tratti affonda, a tratti é coperta di piccoli sassi incrostati, conchiglie e gusci di cozze. Un deserto, sospeso, dove il cielo é terra, riflesso, ed il mare come lo intendiamo semplicemente scompare. Un deserto dove il profile di un'isola fortunata é un miraggio che sembra a portata di mano eppure continua a sfuggire. Sempre lontano, e chi mai mi domando, in realtà, avrebbe tutta questa fretta di arrivare, se non fosse fore per la marea, questa forza quasi ancestrale che si fatica a quantificare, se questa é la ricompensa, ogni passo che sembra un balzo nella mente, spazio assoluto, amplificato negli occhi socchiusi, magari in una goccia di sudore che evapora nell'aria intrisa del sapore del mare. Così, ancora una volta, penso a quell'Oceano Mare, che non esiste, forse, ma almeno per un attimo ho l'illusione di poter sfiorare.
Quale voce viene sul suono delle onde E solo se, mezzo addormentati, Sono isole fortunate, (Fernando Pessoa) |
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