EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Post n°666 pubblicato il 17 Gennaio 2017 da enodas
"Un'arte più moderna, più acuta, più nervosa,
Lo chiamano filo rosso, quel filo d'Arianna che stanza dopo stanza, sezione dopo sezione, dovrebbe guidarmi in questo viaggio. Per me, é una linea, elegante, sinuosa, di raffinata bellezza. Che, nel suo essere innata, trova il proprio trionfo. Ed alla fine, Liberty rimane per me una parola che non saprei descrivere, ma che immediatamente mi conduce a quella linea elegante, come un carattere sconosciuto che tuttavia conduce ad un'associazione immediata. Anche in questo risiede il successo di un'idea. E su questa linea ho cercato di farmi condurre, ascoltando l'eco delle voci di un café, le musiche proveniente da un locale dalle luci soffuse, una neonata metropoli, lo stridio di qualche mezzo ferrato. Tra scritti onirici e scintillanti serate da ballo, o dietro uno sguardo perduto, sullo sfondo di una luce d'oro abbagliante.
Filo rosso era la linea grafica e la ricerca sul segno, base di partenza di ogni opera, fosse essa quella più propriamente "fluente e floreale", o quella "più severa e moderna". Liberty in Italia é variazione. Partendo dalla pittura, dove la tradizione e l'accademia si fonde col nuovo guidando la mano dei nuovi pittori. Nella stampa, poi, i grandi temi della letteratura contemporanea offriva non solo ispirazone ma, alimentando quel concetto di arte totale, dava vita a veri e propri sodalizi tra artista e scrittore. Ed il disegno era anche protagonista di una nuovo profilo nel mondo di un'architettura che iniziava a confrontarsi con la classe borghese, quella di designer, artisti che progettavano e realizzavano magari per se stessi, moderne case d'artista, dove architettura, pittura, scultura e arti decorative si incontravano sotto una matrice comune. Oggetti normali, progetti monumentali, ampie pitture decorative. Ed in questo mondo di massa, sulla scia di un design appena nato, Liberty era anche arti applicate, rapporto tra industria e artigianato ed un nuovo senso di bellezza infuso negli oggetti più quotidiani e difeso attraverso quella che era la neonata moderna pubblicità.
Uno stile moderno che rimane affascinante. Liberty é in un certo senso l'approccio stesso al secolo e a tutto ciò che, prima delle rotture delle avanguardie, appare nuovo, fresco, dinamico e vivace. Un'arte nuova che mirava a mettere a confronto e far dialogare, su scala internazionale ed in tutti i settori delle arti, le orme e le espressioni artistiche più nuove ed aggiornate. Un'arte completa, che trascendeva le proprie espressioni in un linguaggio unico, una sinfonia completa che variava in ogni campo. Architettura, oggetti e mobilio, pittura, scultura, la musica stessa, fin'anche un cartellone pubblicitario. Liberty divenne una tendenza ed una moda, oltre che movimento artistico. Espressione di un mondo nuovo - ed in un certo senso impreparato alle nubi che si affacciavano all'orizzonte - un passaggio unico perché in qualche modo definiva il moderno come lo conosciamo noi.
"...Sette sezioni che vedono riunite quasi 300 opere: dipinti, sculture, grafica, progetti architettonici e decorativi, manifesti, ceramiche, selezionatissimi prestiti provenienti dai più importanti Musei italiani e da straordinarie collezioni private. Ogni sezione della mostra – dedicata al dialogo tra le diverse arti – mette in luce l’alternanza tra le due “anime” del Liberty italiano: quella propriamente floreale e quella “modernista”, più inquieta e vicina a influenze europee, e che porterà da lì a poco alle ricerche delle avanguardie e allo sviluppo in chiave più stilizzata ed essenziale del linguaggio decorativo. [...] porre a confronto le due diverse tendenze; cercando di assecondare in questo modo il dibattito storico artistico dell’epoca che individuava, come vera essenza del Liberty, la linea fluente, floreale e decorativa e, d’altra parte, recuperando il modello critico della letteratura coeva che identificava nel Liberty tutto ciò che era considerato moderno e di rottura, includendo quindi anche quelle esperienze non propriamente classificabili in Italia come floreali ma piuttosto moderniste o secessioniste. [...] Filo rosso che collega tutte le sezioni: la linea grafica e la ricerca sul segno, che erano allora alla base della concezione progettuale e formale di ogni opera, sia di quella più propriamente fluente e floreale, sia di quella più severa e moderna. Si sono, infatti, accostati a pitture, sculture, ceramiche, grandi manifesti pubblicitari, i bozzetti preparatori, i cartoni per gli affreschi, i disegni relativi a vasi, illustrazioni, incisioni. (dall'Introduzione alla Mostra)
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