EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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Post n°757 pubblicato il 18 Maggio 2018 da enodas
"...He showed us sketches of Parisian streets [...] in which it seemed as if a magician had captured the apotheosis of the grey and blemished Parisian plaster in a radiant and translucent atmosphere..." E' con emozione e sorpresa che ho visitato questa mostra in un giorno un po' speciale. Sorpresa, perché questo pittore di origini olandesi é un nome noto, ma non quanto meriterebbe; emozione, perché i colori, le luci ed i modi di tratteggiare figure e dettagli sono quelli alla nascita della pittura impressionista. Ed impressionista lo era davvero, Jongkind, nel suo stile e nei suoi soggetti, in quell'occhio che avrebbe educato altri occhi ad osservare ed immaginare, con gentilezza e delicatezza, non fosse stato per uno scherzo del destino che di fronte ad una delusione precedente lo spinse a decidere di non esporre mai più ad un salone a Parigi, neanche qualora si trattasse dei suoi amici più stretti. Quegli stessi amici che lo conobbero tra i paesaggi nuovi della Normandia e le luci di una nuova Parigi in construzione, che lo riportarono indietro dall'Olanda quando povero ed oberato di debiti fu costretto a rientrare in patria e cadde in una solitudine di tristezza e depressione. Letteralmente, lo vennero a riprendere coi soldi ottenuti vendendo i loro dipinti. Affinché trovasse nuova linfa, nuovi colori, e nuovi colpi di pennello, sempre più impressionisti, senza saperlo, senza definizione, che li ispirasse verso un mondo nuovo. Senza di loro che ne sarebbe stato, che sarebbe stato della sua passione più grande, che ne sarebbe stato di quei colori il cui nome resterà meno conosciuto per uno scherzo del destino. "...he followed the new developments of his day, but didn't adhere to any particular movement. He followed his own path..."
Ho vagabondato. Immagini di porti, mulini, rive di un fiume, costruzioni in corso d'opera. Alla fine, tra tutti, mi sono fermato qui. Tra un riflesso di luce argentea ed un silenzio che solo la notte può narrare. Quando il tempo sembra dilatarsi in un ampio respiro. Scene notturne di acqua e di città, avvolte tra le nubi, o accese da un fuoco nascosto in qualche angolo appena fuori dalla vista. Mi sono fermato a raccogliere la poetica magia di questo momento, io come molti allora, affascinato da quel confine invisibile che ci introduce allo sconosciuto, all'oscurità ed al suo mondo segreto. Come il tempo, in un ampio respiro dell'anima.
"Johan Barthold Jongkind (1819-1891) was a key figure in nineteenth century European painting. He was a linking pin in the development of modern painting and quite rightly a true pioneer of Impressionism. Working from the Dutch, realistic tradition, Jongkind gave the initial push to Impressionism in France. He was born in the Netherlands, but most of his life he lived in France where he became friends with artists such as Monet, Sisley, Boudin, Daubigny and Pissarro. Dordrechts Museum dedicates an impressive exhibition to the work of Jongkind and several of his well-known artist friends. Jongkind painted cityscapes and in particular coastal and river sceneries. His apt observations of nature and his direct, loose way of painting were an eye opener to the French artists. Camille Pissarro, for instance, was one of the first to mention Jongkind as a model: “Landscapes without Jongkind would have a completely different view.” Claude Monet said that Jongkind had told him how to look: “He took care of the education of my eyes” and Eduard Manet called him ‘the father of the modern landscape’. His work was dearly loved by the French audience. Jongkind frequently returned to the Netherlands, where he painted the harbours of Rotterdam and Dordrecht and the Dutch polder landscape. Especially his clair de lune paintings, landscapes with moonlight, were very popular in France. Jongkind thought Dordrecht ‘the most beautiful city of the Netherlands’ and urged other French artists to visit the picturesque city..."
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