EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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Post n°767 pubblicato il 27 Agosto 2018 da enodas
"...Cornwall, and the storm-tossed isle (P.B.Shelley)
E' già passata più di una settimana da quando sono tornato. Sono seduto qui, all'angolo del giardino, con il sapore intenso di un bicchiere di vino che avvolge la mente e la penna ancora posata sul tavolo. Scrivere dei giorni passati insieme e di paesaggi meravigliosi, spezzati da scogliere a picco, rumori di onde che si infrangono lontane, o magari da massi sospesi in chissà quale modo. Scrivere delle strade, strette fino a scomparire, perché mi conducessero a castelli da favola o fari perduti tra scogli assassini. O invece villaggi incastrati sulla terraferma, silenziose voci narranti di storie di minatori o tragedie di pescatori, una tavola rotonda, il fuoco che fiammeggiava da decenni in un calice torbido di birra, a raccontare storie dove il confine tra leggenda e realtà era sempre più esiguo. In qualche modo, vorrei udire ancora quelle onde, lontane sotto di me, laddove la fine del mondo sembra a portata di mano.
E' iniziata da lontano, dove la costa frastagliata era ancora un miraggio, e così indietro nel tempo che inizialmente risuonavano eco in lingua latina e pareva di non trovarsi in terra straniera. Fumi sulfurei salivano da specchi d'acqua verdi come la pietra e quasi come una nebbia temporale sfumavano profili arcigni di imperatori e salivano verso volte marmoree candide come un abbaglio. Nell'acqua rimanevano gioielli perduti, oggetti comuni e maledizioni imprecate.
Sotterranei di cavatori di pietre e di contrabbandieri. Non é più così lontano il ribollire del mare, dove la costa finalmente inizia a mostrarsi, dove sento ormai di essere giunto. Clangore di pietre spezzate, perché prendano la via di una cattedrale cangiante, molti chilometri più in là, e storie accennate tra le ombre incise sulle pareti dove anime hanno scavato, dove altri hanno trovato rifugio. La costa é sempre più vicina.
Anche se non sono propriamente in Conrnovaglia. Ho trovato scogliere sempre più alte e quei paesini incastrati al termine una strada che sembra esaurirsi come un fiume che giunge alla foce. Ho cercato il primo sole che tramontava dietro un muro a strapiombo di roccia che improvvisamente cambiava colore, o la prima eco di un mare invisibile metri e metri sotto i miei piedi. E' come se li ritrovassi, in realtà, tanto era l'attesa di questo peasaggio, tanto che quel passaggio che si arrampica e si snoda seguendo il confine di terra ed acqua lo percorrerei interamente a piedi, in un lungo impossibile viaggio ai confini del mondo.
"...The golden and unpeopled bays (J.Betjeman) |
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