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la musica, suonare il pianoforte, suonare il mio violino, la luce del tramonto, ascoltare il mare in una spiaggia deserta, guardare il cielo stellato, l’arte, i frattali, viaggiare, conoscere e scoprire cose nuove, perdermi nei musei, andare al cinema, camminare, correre, nuotare, le immagini riflesse sull’acqua, fare fotografie, il profumo della pioggia, l’inverno, le persone semplici, il pane fresco ancora caldo, i fuochi d’artificio, la pizza il gelato e la cioccolata


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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura





 
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Post n°859 pubblicato il 13 Luglio 2020 da enodas

 

 

 

Un piccolo sguardo, attraverso macchiari di stampa ed incisioni su tavole di pietra. Un piccolo viaggio, indietro nel tempo, nella Belle Epoque, un'epoca ricca, complessa ed affascinante come lo sguardo di una ragazza. A volte ingenuo ed innocente, altre volte sinuoso e sensuale, il profilo di un viso, le forme di un corpo, é uno sgaurdo che é natura, un fiore, le costellazioni del cielo o le ore del giorno e le stagioni dell'anno. Osservano, immobili, immortalate in una cornice di arabeschi e forme brillanti, con una punta di austera alterigia ed un'evanescenza che le rende troppo belle per appartenere davvero a questo mondo. Immagini preziose come i gioielli nascosti dietro una linea infinita. Osservano, dall'alto. Anche quando, su quei manifesti, erano opere teatrali, pubblicità, e prodotti della vita quotidiana. Le donne sempre protagoniste. In un mondo dove la pubblicità stava nascendo, proprio allora, attraverso quei cartelloni pubblicitari che ben presto diventarono oggetti da collezionismo, dove non c'erano cinema o televisioni e un'attrice rimaneva nell'immaginario popolare una leggenda avvolta nella propria arte. Bellezza angelica e femme fatale.

 

 

"Rond 1900 creëerde kunstenaar Alphonse Mucha (1860-1939) zijn eigen stijl in het kosmopolitische Parijs. Le Style Mucha werd synoniem voor de Franse Art Nouveau. Zijn eerste innovatieve litho uit 1894 voor het toneelstuk Gismonda, met de steractrice van het Parijse theater Sarah Bernhardt in de hoofdrol, maakte Mucha direct beroemd. Naast divers werk voor diva Sarah, verwierf Mucha toenemend opdrachten van bekende Parijse drukkerijen zoals Lemercier en Champenois. Zijn litho’s met sierlijke lijnen, frisse pasteltinten en weelderige motieven van sensuele, melancholische vrouwen groeiden uit tot iconen van het fin de siècle. Hij trachtte door middel van deze vrouwen de Slavische ziel met een licht melancholische inslag weer te geven. Zijn figuren op werken bedoeld voor de weergave van de geschiedenis van zijn geliefde volk, de Tsjechen en Slaven, getuigen echter van een rauw realisme. Daarnaast schreef en illustreerde hij boeken zoals het boek Le Pater, te beschouwen als zijn manifest, en een belangrijk handboek voor zijn leerlingen getiteld: Documents Décoratifs."

 

 
 
 
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