EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Post n°533 pubblicato il 17 Marzo 2015 da enodas
Laddove c'é un grumo di colore, un impasto di luce che sprigiona nel buio, un gesto impercettibile di straordinaria umanità, lì arrivava il suo pennello. Partendo da se stesso, in una serie di autoritratti lunga una vita, in cui non nascondeva se stesso, i cambiamenti del volto e, infine, la decadenza del corpo. Senza indugio, e senza commiserazione. L'ultimo sguardo che lascia impresso rimane vivace, quasi beffardo, di quel lampo che illumina gli occhi di chi sa di conoscere qualcosa che noi ancora non sappiamo. Lo stesso sguardo indagatore, che osservava una galleria di personaggi, reali o immaginati, colti nel momento in cui il loro mondo interiore veniva a galla. Intimacy. E conflitto, un'emozione sospesa, e riconciliazione: é così che ci si perde nello sguardo di un bambino, nel gesto di una mano, negli occhi ciechi di un vecchio. Ognuno specchio di un animo intero, messo a nudo, per quanto leggero, pesato, quasi impercettibile. Questi colori si muovono. E non sono movimenti fisici, ma un turbine di emozioni e sentimenti.
Un percorso per raccontare le rivoluzioni e la poliedricità di Rembrandt. Attraverso le opere degli ultimi anni, quelle che, per forza di cose, rappresentano un punto di arrivo di uno studio ed una riflessione continua. Inizialmente un po' difficile, con i riflettori puntati sui disegni e le sperimentazioni tecniche nelle stampe e nei soggetti: dall'interesse per la natura, senza idealizzazione, alle citazioni artistiche rivisitate, a quelle convenzioni che lo fecero dichiarare "pittore eretico", fino all'interpretazione del proprio rapporto con i ritratti della committenza. In ogni campo c'era un passaggio innovativo ed antitradizionale che in alcuni momenti costò a Rembrandt sfortuna nelle vicissitudini quotidiane ma assicurarono all'artista un posto tra le vette dell'arte. Passaggi straordinari, come quello, già riconosciuto allora, della capacità di cogliere e descrivere la luce, o come quello, toccante, della capacità di penetrare i soggetti che dipingeva. Uno scrutare continuo, del mondo, della natura e degli uomini, che si accantuava negli ultimi anni di vita del pittore, quasi che la vicissitudini personali e l'esperienza degli anni gli permettesse di soffermarsi con indulgenza e comprensione nei momenti di massima emozione. Dopo una lotta violenta, o immediatamente prima un conflitto, tutto interiore che determina il punto massimo del soggetto, prima che dell'azione in sé. Una differenza sottilissima ma strabiliante, che raccontava una storia da una prospettiva differente, estremamente interiore e personale, con un'intimità difficilmente raggiungibile e mai giudicata che, specie nelle ultime sezioni, l'esposizione cerca di sottolineare. E non a caso, sono quelle che mi sono piaciute maggiormente e mi hanno effettivamente emozionato. GLi sguardi raccolti, quelli sfuggenti e quelli assorti, allora, così impastati di colore e di una luce che si rivelava come intensi bagliori e cupe zone scure, assumevano un altro significato, affascinante e profondo.
"Having already suffered the early loss of his wife and three of their children, Rembrandt’s later years were burdened with bankruptcy, acrimonious legal proceedings with a former lover, and the loss of his common-law wife and only remaining son. However, far from diminishing as he aged, Rembrandt’s creativity gathered new energy. (dall'introduzione alla mostra "Rembrandt - The late works")
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