EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Post n°615 pubblicato il 30 Marzo 2016 da enodas
Pare di sentirla, la "musica della pittura": cresce, in un turbinio di sensazioni e sentimenti, quelli dentro la tela, e quelli di fronte, come trascinato da una mano dalla forza esplosiva che come quella musica procede con la forza di un'onda. Mi conduce, sull'orlo di un sogno, dentro una tempesta infernale, sotto il sole cocente del Nord'Africa. Viaggiatore, tantissimi anni fa, a modo suo in un'epoca talmente lontana, in una terra che a mia volta anche io ho visitato. Cosa mi colpisce, sala dopo sala, é questa emotività straripante, forse un po' suggestiva, che fluisce come un colpo di pennello. Ed allora, volontà stessa dichiarata, quella musica si fonde ai colori, alle figure, conduce lontano e soprattutto nel profondo, sotto il pelo dell'acqua o negli abissi di un mare in tempesta. Taccuini di viaggio, in un viaggio che potenzialmente non conosce limiti.
"... Vedi su quei canali Là non c'è nulla che non sia beltà (Charles Baudelaire - Invito al viaggio)
Un'onda, creativa, era quella che guidava la mano di Eugene Delacroix. Alla ricerca del colore, alla ricerca del sentimento, esaltato in un trionfo sopra ogni cosa. Fu questa scintilla, come il fuoco pronto ad esplodere da "un cratere mimetizzato dietro un mazzo di fiori" ad elevare Delacriox ad una sorta di riferimento ed ispirazione per la nuova generazione di artisti. Quella scelta, fortemente romantica, di entrare per la prima volta nel mondo dei sentimenti e dei sogni, quell'irruenza nuova nel dipingere, quella scoperta di terre sconosciute - viaggiatore del Diciannovesimo secolo, tutte ispirarono soggetti, temi ed approccio dell'anima, in un mondo che stava cambiando. Verso la modernità, appunto. Laddove estasi e violenza si fondevano in un abbraccio barbarico, o dove il primo viaggiatore rielaborava una coltura lontana e variopinta, o ancora dove nei fiori si scorgeva il proscenio di un dramma sognato. E nell'immaginazione, dissolta come vapore, temi religiosi o suggestioni letterarie emergevano quasi esplodendo, di pari passo alla velocità stessa d'esecuzione, emozione e sentimento. Uno sguardo straordinariamente proiettato avanti, su un terreno ancora prevalentemente inesplorato. Fino ad approdare al paesaggio, uno sguardo quasi segreto, dove l'immaginazione costruiva l'immagine, ed il paesaggio stesso passava in secondo piano rispetto allo specchio dell'anima; oppure al colore stesso, quasi astratto ormai, nelle reinterpretazioni del Nuovo Secolo. Tutto, in qualche modo, si riallacciava ad Eugene Delacroix, personalità arrivata prima, quasi in anticipo, forse in seguito leggermente dimenticata. Con lui, la sua pittura veloce e la sua predisposizione al colore, tutto questo quasi si accendeva, piccole fiammelle pronte ad ardere, nel braciere di quegli artisti ed amici che ne erano presto diventati custodi e che già lo avevano eletto al soglio dell'immortalità.
"We all paint in Delacroix's language" observed Cézanne. (Charles Baudelaire - Invito al viaggio)
Il poeta in galera, trasandato, morboso, Il riso inebriante che riempie la prigione Questo genio rinchiuso in un antro di miasmi, questo fantasticante che l’orrore del sito (Charles Baudelaire - Su "Il Tasso in prigione" di Eugene Delacroix)
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