EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Post n°636 pubblicato il 25 Luglio 2016 da enodas
Sono tornato quest'oggi con la voglia di scrivere. Scrivere di questo luogo, un ritorno, dopo anni, e di un nome di città che nel mio immaginario di bambino si sposava a guglie gotiche e vetrate colorate. Sono tornato con l'idea di raccontare il fascino di questa città, elegante, bella ed antica, segnata dalla storia, angoli tanto grigi da far rabbrividire e fari di luce brillanti come speranza. Speranza come quella energia che sprigiona dalla Giornata della Gioventù ormai alle porte, una coincidenza, essere qui, senza volerlo e scoprirlo prima di partire a dispetto di problemi logistici che ne conseguono; quella forza positiva che arriva, osservando e sentendo, non importa dove sia perso il tuo cuore, in tema di fede. E su questo sfondo, ho ritracciato immagini, scatti di fotografie, testimonianze della storia ed in parallelo ricordi personali. Il castello, le vie principali della città vecchia, lo sbuffo di un drago e soprattutto una piazza stupenda, una delle più belle che abbia mai visto, a mio parere. E lontano, dirimpettaia, suonava musica klezmer, o quel che ne rimane, almeno, di un solco cancellato con forza brutale. Più vicino, invece, venditori di giada scintillante ed anziani con mazzi di fiori freschi mantengono in vita una tradizione come molte altre. Vorrei assorbirla, sovrapponendo quello che era la prima volta, anni fa, e quello che é ora, di nuovo, un'altra sera d'estate. Tutto quanto, fuso in un'immagine continua. Tra luci, mille movimenti, musica ed una brezza leggera quanto basta per poter respirare. Tanto bella, da non volermene più staccare.
Da Katowice a Cracovia, andata e ritorno. Quasi avevo dimenticato quell'impressione che mi avevano lasciato le strade polacche. In costruzione, in crescita, ancora, potenzialmente, lente, quelle "che arrivano ovunque ma in tempi lunghissimi". Quella crescita visibile, di un Paese che ha cambiato volto, rapidamente. Ma che al tempo stesso racconta anche un'altra anima, forse sempre un po' più lontana, ma presente. Questa é la lentezza di una strada, come il volto ed i gesti di un'anziana.
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