Tutti i testi che troverete all'interno del blog Erato riportano l'autore da cui sono stati scritti. Se nel titolo non viene citato l'autore degli interventi significa che sono di mia creazione, e siete pertanto invitati a leggerli senza appropriarvene, se non su mio permesso. Le immagini al contrario sono di dominio pubblico in quanto prese dalla rete internet accessibile ed usufruibile da tutti. Se alcuni fra gli interventi dovessero risultare copiati o troppo similari a post presenti in altri blog, basterà farmelo notare ed io provvederò immediatamente alla rimozione del materiale. "...Cold winter nights, cold winter dreams, reflecting the sound of my heart...it`s my taste of freedom. "...Sometimes I cannot take this place "...And as we wind on down the road "...But touch my tears with your lips "...You're just like an angel "...Close your eyes and you will find passage of the dark... Here I am, Will you send me an angel? Here I am, In the land of the morning star..." Area personale- Login
MenuCitazioni nei Blog Amici: 7 I miei Blog Amici -
ANCORA §ENZA ... - Attimi Eterni - BRUCIA DI VITA - Cut my spirit - ENTITA' ARTIFICIALE - E POI ... - Immortal soul - Imperatore Ghiaccio - La straniera - Lo Scrigno - ~ Poker face... - Riverbero d'anima - The Evil - torRE dei VEnti - unA laMa nel Buio - Urlo di Farfalla - Vivendo... - Mister Violet Ultimi commenti |
Creato da: shadow.goccia il 25/02/2008
...Stai tranquilla, non è niente, è solo vita che entra dentro...il fuoco che ti brucia il sangue: quella è l'anima...
Come fare per sedurmi"Sii capace di piangere senza sforzo o vergogna. Ama tua madre. Fuma erba in cortile. Fa' tardi alle riunioni di lavoro perché ti sei fermato per ammirare un pettirosso. Indossa stoffa scozzese. Pulisciti gli occhiali con l'angolo della camicia blu rivelando dolci occhi marroni. Lascia che ti confessi tutto dolcemente all'orecchio. Cita Shakespeare parlando del più e del meno. Cita Blake durante i preliminari. Incantami con la nudità delle tue parole. Sbatti la verità sul tavolo, nuda. Sbatti me sul tavolo, nuda. Ficcami la lingua in gola. Tienimi i fianchi con tutt'e due le mani. Chiudi gli occhi. Dammelo tutto e quando avrò gridato il tuo nome fammelo sussurrare. Pensa a me (qual è la parola che usi?) perpetuamente. Fammi amare perfino le ingiustizie del passato perché mi hanno portato a questo momento. Mostrami quel che mi sono persa finché non hai sorriso. Sii solo te stesso. Sono aperta. Potrei morire per questo ma senza di questo non vivrei pienamente. Mandami qualche segnale col capo, con gli occhi, con la mano. Gemi per dirmi se hai capito."
Post n°85 pubblicato il 04 Aprile 2009 da shadow.goccia
Il tuo viso è un profilo divorato dall’ombra, una mancanza di numeri striscianti tra lettere, un teorema d’arance graffiate da infanti, grida di madri partorite da figli, una bimba da prendere a schiaffi sussurrandole sono carezze. Sono carezze, coralli raccolti, ricordi le amiche che t’abbandonarono perché in tua presenza nessuno rivolgeva loro lo sguardo? T’affilavi lucente come coltello squarciante il collo d’adultere mogli mentre cadeva sui muri la pioggia. C’era il mio viso a sei anni nell’acqua, il cadaverino risorto con lo sguardo abbassato dall’ira degli altri. Elefanti, alci impiccate nei piatti, tre donne in divisa avvolte dai maschi, la notte nelle finestre dell’incantatore di scimmie, tuo padre in quadricromia nella vasca da bagno, altalene, altalene, altalene gettate sull’erba. Dov’è quell’apparizione che gli angeli in mostri trasforma? L’invertito canto dell’incubo, l’abisso di luci come perle infilate nel nulla, l’eterna promessa, Nijinsky che danza? Sommersa dal paradiso perduto si richiude la porta, arrestando l’immodestia di sedicimilioni d’insetti. Eppure ancora i respiri si riproducono allattatati dai sogni, allungati da spilli. Ogni convinzione è una perdita, ogni atto è tremenda violenza, solo l’immobilità continuamente trasporta. E ancora di te nulla m’incanta, se non lo svilimento del sonno. Ricordi? Ricordo l’oscenità dei tuoi oltraggi, un bosco di foglie gridanti nel teatrino deserto, e le signore che sorridevano ostili alla seta traslucida delle mie calze, spiandomi con occhi rovesciati, mutissime, incurvando proboscidi. La rabbia riduce l’altezza sviando vertigini, gradini discende il tuo corpo, imperiosa allora la grandezza sulle terrazze si mostra, alata e magnifica, con drappi decoranti la morbidezza delle sue spalle moltiplicate da specchi. L’incendio. E’ così doloroso innalzarsi nell’adorazione della menzogna? Infliggere pene donate dalla celeberrima ostilità della sorte? Come fiumi che la terra percorrono, come il cielo dalla tempesta riempito, come Laika sulla luna perduta e sepolta, opalescenti manine invano verso me si protendono. Luce, luce che tutto rabbuia, quel lampo dall’aria rapito, una voce, ripetono. Sono scomparsa, rispondo, scomparsa dentro pupille d’avorio nascoste tra chiome sintetiche, vieni a trovarmi, continuo. Una bambina corre rincorsa dalla memoria dei suoi consanguinei, smarrita, mai salva. S’addormenta dentro l’armadio immaginando sia un ventre, ricordi? Pelle bianchissima poggiata sul viso di bambole, artificiose amicizie mancanti di dialoghi, mentre la notte l’esistenza in mare trasforma, e il desiderio diviene un precipizio capovolto dall’orco. Ricordi? Correvo rincorsa dalla memoria dei miei consanguinei, s’aprivano le braccia della foresta per catturarmi, fermarmi, sapermi sconfitta. Madre dei falchi tu mi guardavi annaspare in quel lago di foglie, odio il tuo nome, uno sfondo di gesso incollato sulle labbra di un pensiero deforme, odio il tuo nome, tre carte di cuori in mezzo al diluvio d’una sofisticata incuranza. Il tuo cuore era un guanto, solo tu potevi indossarlo. Il tuo cuore era un guanto, un guanto che hai perso. Ricordi? Eppure ancora i respiri si riproducono allattatati dai sogni, allungati da spilli. Ogni convinzione è una perdita, ogni atto è tremenda violenza, solo l’immobilità continuamente trasporta. Come ti chiami? Mi chiedi. Che suono? Nessuno, un abbandono venduto. Rispondo. Rincuorati, ogni vita è una morte annunciata, un libro abbandonato da un volto, altalene, altalene, altalene gettate sull’erba.
Post n°84 pubblicato il 29 Marzo 2009 da shadow.goccia
Un circo...a me fanno tristezza i circhi, ed i clown paura!
Post n°83 pubblicato il 24 Marzo 2009 da shadow.goccia
Non avessi mai visto il sole avrei sopportato l'ombra... Ma la luce ha aggiunto al mio deserto una desolazione inaudita.
Post n°82 pubblicato il 17 Marzo 2009 da shadow.goccia
"Sono stata così a lungo nelle tenebre che avevo quasi dimenticato quanto fosse bello il chiaro di luna..."
Post n°81 pubblicato il 11 Marzo 2009 da shadow.goccia
Post n°80 pubblicato il 01 Marzo 2009 da shadow.goccia
"Un filo di vento col sacrificio
Post n°79 pubblicato il 01 Marzo 2009 da shadow.goccia
Post n°78 pubblicato il 24 Febbraio 2009 da shadow.goccia
"Non star lontano da me un solo giorno, perché
Post n°75 pubblicato il 06 Febbraio 2009 da shadow.goccia
"La bellezza che vivo è nel suono di un violino, in quel lirismo perfetto che l'aria piega disegnando grandi dalie.
Post n°74 pubblicato il 01 Febbraio 2009 da shadow.goccia
Ho voglia...di inebriarmi di dolcezza!
Post n°73 pubblicato il 24 Gennaio 2009 da shadow.goccia
"La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare."
Post n°71 pubblicato il 17 Gennaio 2009 da shadow.goccia
Post n°70 pubblicato il 11 Gennaio 2009 da shadow.goccia
Post n°69 pubblicato il 06 Gennaio 2009 da shadow.goccia
Lascio un fiore, a tutti i miei amici del blog, come segno del mio affetto nei loro confronti, nella speranza che possano gradire questo virtuale omaggio floreale.
Post n°68 pubblicato il 04 Gennaio 2009 da shadow.goccia
ancora labbra a mordere spudorati crinali, e lingue a inumidire corpi inebriati dal gioco, e veleno sulla bocca, dentro la bocca, sino nelle viscere del pensiero. ... questo premio mi è stato conferito da IMPERATORE GHIACCIO per i brividi che ho saputo far scivolare sulle ali ed io lo attribuisco a 2 amici speciali - Bianche foglie morte . PREMIO BACIO ARTICO
Post n°67 pubblicato il 03 Gennaio 2009 da shadow.goccia
Strane lacrime rigano il mio volto...non sono più amare, orride ragnatele madide di dolore.
Hanno i colori che nei miei occhi si sono persi durante la vita: cose scontate eppur magiche come un tramonto o un'alba, oppure piccoli dettagli come pallidi baci persi nei copioni dei film. Hanno il colore di quella casa verde latte&menta che buffa sorrideva su di una collina... Di quella farfalla di tessuto viola conficcata in una coppa di gelato estivo... Della scritta sugli scogli in riva al mare che avevamo fatta nostra... Di quell'arcobaleno che è apparso all'improvviso dopo il temporale, grande portale del cielo di cui abbiamo cercato invano l'inizio.
Post n°66 pubblicato il 26 Dicembre 2008 da shadow.goccia
"...ma quella volta sarei voluta restare accanto al tuo cuore e al suo dolce suono, che annegava tutti gli altri..."
Vorrei rivedere tutti i miei ricordi, come stessi percorrendo una strada lastricata di belle sensazioni. Vorrei risentire quel battito che scandiva i tuoi respiri di ragazzina. Vorrei ritoccare quei prati dove correvo da bambina per cercare di catturare i grilli. Vorrei essere di nuovo sommersa dal profumo dei piccoli fiori bianchi che mi accoglievano tornando da scuola. Vorrei udire per un'ultima volta la sua voce, o quella del mio giorno più felice che ora rimbomba come un'eco rosa sul viale dei sogni non ancora realizzati.
Post n°63 pubblicato il 29 Novembre 2008 da shadow.goccia
Il suo corpo, le curve sinuose
Post n°61 pubblicato il 02 Novembre 2008 da shadow.goccia
"...Ci sono quelle sere che sono più dure
Post n°56 pubblicato il 15 Settembre 2008 da shadow.goccia
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Inviato da: esse.enza
il 02/08/2014 alle 12:46
Inviato da: esse.enza
il 09/12/2012 alle 12:58
Inviato da: esse.enza
il 16/11/2012 alle 11:38
Inviato da: esse.enza
il 18/03/2011 alle 13:53
Inviato da: esse.enza
il 16/03/2011 alle 12:53