Creato da eroico.aviere il 25/10/2006

Tra le nuvole

Divagazioni ad alta quota

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« Messaggio #180 »

Post N° 181

Post n°181 pubblicato il 23 Maggio 2008 da eroico.aviere

Sono in sella alla mia moto.
Sono sempre contento quando il tempo è bello e posso andare in giro con la mia moto, mi fa pesare meno il fatto che esco per andare al lavoro.
Il lettore mp3 mi fa compagnia, sto ascoltando Amy Winehouse. So che non si dovrebbe fare, me ne rendo conto, ma non riesco a rinunciare alla musica.
E’ più forte di me.
Guardo l’asfalto che scorre a pochi centimetri dai miei piedi, il cielo è azzurro, l’aria profuma di mare: è tutto cos’ bello oggi.... non fosse per questa nuvola di moscerini che s’è risvegliata al primo caldo sarebbe tutto perfetto.
Vado piano, ho tutto il tempo di questo mondo.
Ammiro il paesaggio: è uno dei tanti vantaggi dell’andare sulla moto. In automobile è diverso, lo dice pure Pirsig nello Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta: guardare il panorama attraverso il parabrezza dell’auto è come guardarlo attraverso uno schermo televisivo, si perde molto in termini di immediatezza.
La strada è stretta, una statale a due corsie che porta dalla provincia Etnea sino allo stretto. E’ la stessa strada che hanno fatto i ciclisti del giro d’Italia nella tappa Catania - Milazzo.
Poco prima d’imboccare un curvone parte Back to black, adoro questo brano. Le prime volte lo riascoltavo in continuazione. Adesso pure...
Alla fine della curva trovo un lungo serpentone di macchine incolonnate.
Strano... deve trattarsi dei soliti operai che stanno lavorando per noi, con i semafori che alternano il traffico su un’unica corsia...
Ma anche no.. che cazzo è successo qui?...
Ci sono almeno tre automobili in mezzo alla strada... una è capovolta... dei tizi trafelati si sbracciano per fermare le automobili e far procedere i curiosi..
Per fortuna le auto sono vuote... c’è gente che piange, qualcun’altro che si dispera viene consolato... man mano che mi avvicino scopro che le auto coinvolte sono quattro, non avevo visto una piccola Y10 al margine della carregiata.
Adesso la vedo bene!
Cazzo... cazzo... cazzo.... c’è ancora qualcuno seduto al volante di quella macchina.. un uomo... è una maschera di sangue, ha gli occhi sbarrati e l’espressione attonita..... è morto... sembra chiedersi come mai...
Ho un sapore strano in bocca, mi sento come se dovessi vomitare da un momento all’altro.
Mi tremano le mani e mi pietrifico a guardarlo come un ebete.
Uno dei soccorritori mi tocca sulla spalla: per via delle cuffiette non riesco a sentire nulla ma dal labiale intuisco che m’invita a togliermi dai coglioni perché sta arrivando l’ambulanza.
Sarebbe comico se non fosse tragico..
Riparto.. vado piano, la giornata è stupenda, fa caldo...

Commenti al Post:
verdepalude
verdepalude il 23/05/08 alle 21:58 via WEB
Pensavo di aver avuto un giornata dura. Bè mi ero sbagliato. Un virile abbraccio, fratello.
 
 
eroico.aviere
eroico.aviere il 24/05/08 alle 09:56 via WEB
Spiacevolissima sensazione... C'è molta differenza tra guardare il telegiornale e trovarsi in mezzo a queste tragedie, credo che il paragone che facevo nel post a proposito di guardare il panorama attraverso il parabrezza di un'automobile anziché viaggiando in moto si possa applicare anche in casi come questi. Da quel giorno, comunque, viaggio sempre più spesso senza cuffiette e "back to black" l'ascolto sempre meno....
 
Macchiaccia
Macchiaccia il 23/05/08 alle 23:29 via WEB
Ti capisco, sapessi “grazie” al mio lavoro le cose che ho dovuto vedere....poi ho costruito una "barriera" quasi indistruttibile...quasi. ;)
 
 
eroico.aviere
eroico.aviere il 24/05/08 alle 10:02 via WEB
Già, mentre mi allontanavo dal luogo dell'incidente pensavo proprio a chi di mestiere si occupa ogni giorni di "raccattare" i pezzi: credo che non potrei mai farlo, che non saprei costruire nessuna barriera. Credo sia stato questo disagio a spingermi a scrivere questo post. Ciao Max, un abbraccio.
 
AbrahamVanElsing
AbrahamVanElsing il 24/05/08 alle 12:49 via WEB
Mi è capitato più d' una volta. Macino parecchi km per lavoro, ormai da tanti anni.
Ne ho visti parecchi, ogni volta il pensiero corre alle persone che amo, alle mia figlie, la più grande ha quasi 16 anni e adesso vuole lo scooter....
:(
Coraggio compà, per fortuna la vita è anche altro :)
 
 
eroico.aviere
eroico.aviere il 26/05/08 alle 17:04 via WEB
Ma pensa, comincio a preoccuparmi per lo stesso motivo, solo che mia figlia ha poco più di tre anni... non starebbero più al sicuro dentro un carro armato secondo te?
 
   
AbrahamVanElsing
AbrahamVanElsing il 26/05/08 alle 18:59 via WEB
ridi, ridi... vedrai tra una decina d' anni.. :))
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 26/05/08 alle 16:16 via WEB
Viviamo dimentichi di quanto sia semplice morire.Forse per questo quegli occhi sbarrati che si chiedono come mai ci lasciano sgomenti.
 
 
eroico.aviere
eroico.aviere il 26/05/08 alle 17:22 via WEB
Mi viene in mente quella famosa barzelletta del tizio che ogni mattina, leggendo il giornale ringraziava il Signore per non essere comparso nella pagina degli annunci mortuari... ognuno di noi ha una propria concezione di questa triste realtà: personalmente ritengo che rispetto alle generazioni del passato siamo meno preparati e meno disposti ad accettare l'idea che prima o poi riposeremo all'ombra di un cipresso e questo spiega molte delle schizofrenie e delle nevrosi che viviamo di questi tempi.
 
   
abbeh
abbeh il 27/05/08 alle 09:18 via WEB
dissento! non credo che siamo meno preparati alla morte adesso di quanto non lo fossero le generazioni del passato: la morte è una fase della vita, sappiamo tutti di doverci arrivare e anche se non lo vorremmo mai lo accetteremo di buon grado. Quello che è cambiato secondo me è l'immagine della morte. Vedere ogni giorno morti ammazzati su un marciapiede, in un campo minato, su una strada o in un ospedale fatiscente, ci sta abituando a considerare la morte come un atto sporco e violento di cui saremo vittime e artefici allo stesso tempo. Quando si è spento mio padre, ha avuto la "fortuna" di farlo nell'intimità di casa sua senza clamori; pensando a questo ho accettato la sua morte serenamente.
 
     
eroico.aviere
eroico.aviere il 27/05/08 alle 18:42 via WEB
Come disse quel tale, sono completamente d'accordo a metà con te: la morte, per definizione, non può essere considerata una fase della vita, la morte è la negazione stessa della vita. Personalmente ritengo che vita e morte siano due fasi complementari della nostra esistenza della quale l'una è l'esatto contrario dell'altra. Accettare l'idea della morte è rendersi conto che la nostra vita ha "illuminato" un percorso, qualunque esso sia: saremo in grado di accettare l'idea della nostra scomparsa quando pacificamente ci renderemo conto che con la nostra venuta al mondo siamo riusciti a strappare un prezioso brandello di tempo al prima e al dopo della nostra "non esistenza in vita". Riflettere serenamente su questo assunto non è facile, soprattutto per tutti gli ostacoli che la vita stessa pone nel nostro cammino. Il disagio, Il dolore, la sofferenza, sono tutti elementi esterni che spingono a rimandare qualunque considerazione a data da destinarsi, nell'illusione che ci sarà, prima o poi, un tempo più consono per pensare a certe cose. Il rischio, dunque è quello di morire senza essere pronti o di affidarsi più o meno coscientemente alla religione nel tentativo di vincere queste paure.
 
     
MareMatta
MareMatta il 27/05/08 alle 19:20 via WEB
non so. io non voglio morire. credo che quando sarà il momento in qualunque modo abbia vissuto la mia vita mi sarà difficile accettare l'idea di perderla. se poi muoio senza avere il tempo di pensare ancora meglio.
 
     
eroico.aviere
eroico.aviere il 27/05/08 alle 19:55 via WEB
Mica facile rassegnarsi o convivere con questa idea tutti i giorni. Di tanto in tanto la paura ci sfiora, come un vento gelido, mettendo a nudo le nostre insicurezze: è la stessa cosa che mi è capitata guardando quel poveraccio dentro l'auto, per un attimo sono andato in tilt, e non è stato per la vista del sangue, non solo per quello perlomeno. Come ha detto qualche commento sopra il saggio Abramo, il pensiero va immediatamete alle persone che vuoi bene e, aggiungerei, più o meno razionalmente a te stesso. Io, purtroppo, non ho il conforto della fede: mi fanno compagnia alcune certezze che hanno le sembianze dei miei affetti più cari, migliaia di dubbi e qualche idea strampalata che mi aiuta a non farmi mettere al tappeto nei momenti di difficoltà. Comunque, adesso basta, tutto questo parlare di morte e sventure assortite mi ha depresso l'umore: vado a rilassarmi leggendo la pagina dei necrologi...
 
     
abbeh
abbeh il 29/05/08 alle 09:07 via WEB
no, quello che chi ci attanaglia è la paura: paura della sofferenza, paura di lasciare incompiute delle cose che possano turbare la vita di chi rimane (leggi figli) ma la verità è che non può esistere vita senza morte e morte senza vita, ergo sono due fasi - quella iniziale e quella finale di un percorso che grazie a Dio non dura in eterno. La scorsa settimana se n'è andato il marito di una mia amica (47 anni per la cronaca) è ho fatto questa considerazione: il dolore che abbiamo provato tutti era legato all'idea di questa giovane donna che ha perso il suo uomo e a quei figli che hanno perso il padre, mentre di lui rimaneva un senso di sollievo per aver smesso di soffrire (come si usa dire). Eravamo disperati per lui perchè lo vedevamo soffrire senza poter fare nulla, ma eravamo sereni nel saperlo dall'altra parte...vogliamo metterci dentro un pizzico di incosapevole egoismo?
 
pikkindolor
pikkindolor il 27/05/08 alle 11:08 via WEB
è una sensazione terribile, tutte le volte che vedo qualcuno disteso sull'asfalto lo stomaco mi si contorce
 
 
eroico.aviere
eroico.aviere il 27/05/08 alle 18:46 via WEB
Ma tu guarda la combinazione: qui in negozio ho degli ottimi croccantini studiati apposta per evitare la torsione dello stomaco nei cani di grossa taglia.. spedisco?
 
   
pikkindolor
pikkindolor il 29/05/08 alle 11:52 via WEB
no grazie, perché in caso di svenimento da torcibudella il croccantino potrebbe andarmi di traverso e provocarmi l'asfissia....
 
SKYLABB
SKYLABB il 27/05/08 alle 11:13 via WEB
porca miseria...
 
 
eroico.aviere
eroico.aviere il 27/05/08 alle 18:48 via WEB
Già..
 
womanonthemoon
womanonthemoon il 27/05/08 alle 22:29 via WEB
Quando mi capita di vedere un incidente sulla strada che sto percorrendo, penso sempre alla fortuna di non essere passata lì solo qualche minuto prima e di non essere stata coinvolta nell'incidente. Penso sia un modo per allontanare anche tutti i brutti pensieri che a cascata ti affollano la mente in quelle circostanze. Ecco perché non aggiungo altro. Un abbraccio (virile s'intende!).
 
 
eroico.aviere
eroico.aviere il 28/05/08 alle 19:17 via WEB
Ognuno ha i suoi meccanismi di difesa, con dei tempi di rimozione più o meno lunghi: il fatto che l'abbia sognato la sera successiva e mia sia svegliato di soprassalto in un bagno di sudore mi fa pensare che nel momento in cui ho visto la scena dell'incidente i miei meccanismi di reazione fossero alquanto inerti. Forse scrivere sul blog mi aiuta a superare alcuni conflitti che non riesco a mediare naturalmente..
Ricambio il virile abbraccio con una cameratesca pacca.... sulla spalla, s'intende..
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 28/05/08 alle 14:46 via WEB
Qualche volta succede lungo il percorso che faccio in bici per venire in ufficio. Solitamente sono motorini. Solitamente c'è già qualcuno a prestare soccorso. Solitamente penso, come Womanonthemmoon, alla fortuna di essere arrivata qualche minuto dopo e di non essere stata a quell'incrocio proprio in quel momento.
In quanto all'idea della morte per me, portoghese, è facile da affrontare: penso che quando ci sarà lei non ci sarò io e che proprio per questo motivo non ha senso che io me ne preoccupi così tanto. Spero solo che sia veloce ma soprattutto indolore e possibilmente nel mio letto. Un abbraccio virile, ça va sans dire :)
 
 
eroico.aviere
eroico.aviere il 28/05/08 alle 19:23 via WEB
In linea di massima la penso come te, non m'importa nulla del quando, piuttosto è il come a rendermi perplesso: non starò diventando portoghese pure io a furia di leggere il tuo blog? E perfido, perdipiù?
Ricambio il tuo virile abbraccio con una sonora scoppola sulla cucuzza.. e se non sai che vuol dire, fattelo tradurre da Carpe....
 
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