In ricordo di Alessio e Riccardo

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VATTENE!!!

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NOI SIAMO I CAMPIONI!

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AMATA JUVENTUS...

Vecchia signora

Il mio cuore piange

Per tutta la gente

Capace di odiare.

Se il calcio è malato

Tu colpe non hai

Ma troppa è l’invidia

Delle persone.

Vincere sempre

Può dare fastidio

A chi non sa cogliere

Nemmeno un sorriso.

Troppi nemici

Ti girano intorno

Pronti a gettarti

Del fango addosso.

Vecchia signora

Anima e cuore

Tu sarai sempre

Piena d’onore.

Amata Juventus

Avrai la mia stima

Che durerà

Tutta la vita.

 
Citazioni nei Blog Amici: 24
 

CAMPIONATO SERIE B

1ª Giornata
9 Set 2006 - 3 Feb 2007


1-1 RIMINI - JUVENTUS (paro)

2ª Giornata
16 Set 2006 - 10 Feb 2007


2-1 JUVENTUS - VICENZA (trezeguet, del piero)

3ª Giornata
19 Set 2006 - 17 Feb 2007

0 - 3 CROTONE - JUVENTUS (bojinov, boumsong, bojinov)

 4ª Giornata
23 Set 2006 - 24 Feb 2007

4 - 0 JUVENTUS - MODENA (trezeguet, del piero, trezeguet, nedved)

5ª Giornata
30 Set 2006 - 3 Mar 2007

0 - 2 PIACENZA - JUVENTUS (trezeguet, trezeguet)

6ª Giornata
8 Ott 2006 - 10 Mar 2007

2 - 0 JUVENTUS - BRESCIA (del piero, aut. colombo)

7° Giornata
14 Ott 2006 - 13 Mar 2007


0 - 1 TREVISO - JUVENTUS (zanetti) 

8ª Giornata
21 Ott 2006 - 17 Mar 2007

0 - 1 TRIESTINA - JUVENTUS (zanetti)

9ª Giornata
28 Ott 2006 - 21 Mar 2007


1 - 0 JUVENTUS - FROSINONE (del piero)

10ª Giornata
4 Nov 2006 - 25 Mar 2007
AREZZO - LECCE
BARI - SPEZIA
FROSINONE - BOLOGNA
GENOA - CROTONE
MANTOVA - CESENA
MODENA - PIACENZA
NAPOLI - JUVENTUS
PESCARA - TREVISO
RIMINI - ALBINOLEFFE
TRIESTINA - BRESCIA
VICENZA - VERONA

11ª Giornata
11 Nov 2006 - 31 Mar 2007
ALBINOLEFFE - GENOA
BARI - NAPOLI
BOLOGNA - AREZZO
BRESCIA - MANTOVA
CESENA - FROSINONE
CROTONE - MODENA
JUVENTUS - PESCARA
PIACENZA - LECCE
SPEZIA - VICENZA
TREVISO - RIMINI
VERONA - TRIESTINA

 
Creato da: Smand82 il 11/07/2006
In ricordo di Alessio e Riccardo

 

 

Bergamo, pesanti accuse all'Inter

Post n°435 pubblicato il 11 Dicembre 2006 da Smand82

 Paolo Bergamo, l'ex designatore degli arbitri, finito nell'occhio del ciclone per lo scandalo calciopoli, torna a parlare delle intercettazioni e lancia, pesanti, pesantissime accuse, alla società neroazzurra. Già in passato aveva fatto riferimenti alla società di Moratti, come società più "attiva" nel telefonare agli arbitri. Ma adesso fa chiari e precisi riferimenti: era Facchetti il "telefonatore" più accanito.

"Qualcuno ha scelto alcune registrazioni - ha detto a l'ex designatore a "QN" - e ne ha buttate altre che non servivano ad un disegno preciso".
E' un'accusa, chiara, precisa quella lanciata dall'ex designatore arbitrale, Paolo Bergamo. Un'accusa che affonda le sue ragioni nella volontà di fare chiarezza sulla sua vicenda in primo luogo, senza voler difendere o attaccare nessuno. Ma quello che esce dalle sue dichiarazioni è davvero importante.

Quando gli viene chiesto se c'era una società che si lamentava e chiedeva un "occhio di riguardo" più delle altre, Bergamo non ha dubbi: "L'Inter si lamentava più di tutte. Sospettava di tutto, molti arbitri non gli erano graditi, le griglie non gli piacevano, Juve e Milan gli facevano paura. Il telefonatore più insistente? Giacinto Facchetti. Parlarne mi addolora per l'amicizia che ci legava dagli anni '60 e per la prematura scomparsa, ma la sua società, l'Inter, si lamentava più di tutte. Era sempre scontento ed io lo capivo perchè l'Inter faticava a vincere".

La situazione si fa, dunque sempre più ingarbugliata e la sensazione che inizia a serpeggiare tra gli addetti ai lavori e non è di un "agguato" scattato contro le "potenze" del calcio delgi ultimi anni, agguato nel quale sono cdute anche altre società, cme Lazio e Fiorentina che, DAGLI ATTI (ci tengo a sottolinearlo) dell'inchiesta, risultano non aver commesso alcun illecito.

Ma Bergamo non si ferma qui e lancia una domanda che ha molto il sapore di retorica: "Come mai agli atti ci sono soltanto le telefonate con qualcuno? Perchè mancano tutte le altre?' Spero che le indagini extra-calcio in corso facciano chiarezza. Forse non e' un caso isolato se De Santis ed io eravamo pedinati e intercettati".
Bergamo dunque punta pesantemente il dito contro l'Inter, l'unica squadra che non è mai entrata nelle intercettazioni: tutte le altre grandi, in un modo o nell'altro hanno avuto un "ruolo" in calciopoli. L'Inter niente di niente. Possibile che in tutti quei mesi in cui il telefono di Carraro, solo per fare un esempio, era sotto controllo, Moratti, Facchetti, Oriali o Branca non hanno mai chiamato l'ex Presidente Federale? Nemmeno a Natale? Nemmeno per fare gli auguri?
Davvero poco carino il comportamento dei dirgienti neroazzurri.

Le intercettazioni sono state procurate da Telecom, quindi Tronchetti Provera,  quindi, inevitabilmente, l'Inter. A questo punto anche i tifosi neroazzurri devono ammettere che qualcosa di poco chiaro in tutta la faccenda ci sia.

Bergamo passa poi a parlare delle telefonate con Luciano Moggi che avevano ad oggetto le griglie arbitrali: "Conosco Luciano da più di 30 anni. C'è stima reciproca, mi onoro ancora della sua amicizia, se ha commesso errori ne risponderà. Quei nomi di arbitri che fa in una telefonata scherzosa erano obbligati. Non decideva Moggi, ma il sorteggio". 

Ma le accuse di Bergamo non finiscono qui e vanno a coinvolgere Carraro, Borrelli, Rossi, e Ruperto.
Carraro, secondo Bergamo, "chiedeva delle cose imbarazzanti, ma io gli ho tenuto testa fino alle male parole. E anche queste telefonate dimostrano la mia indipendenza".
"Guido Rossi, Ruperto e Borrelli hanno commesso importanti errori. Sono entrati in un mondo che non conoscevano, con rapporti, amicizie, vezzi, consuetudini e parole che girano senza che mai si oltrepassi il senso di un leale rapporto fra addetti ai lavori. A Borrelli propongo un confronto pubblico".

Borrelli, sono sicuro, non accetterà: ammettere ora di essere stati "indirizzati" nelle decisioni e nell'inchiesta dalle amicizie personali (Guido Rossi è molto legato all'entourage di Moratti, essendo stato anche componente del cda dell'Inter), dalle antipatie personali (Borrelli e Berlusconi, quindi Milan,...c'è bisogno di aggiungere altro) vorrebbe dire sconfesare tutta l'opera compiuta. Col serio rischio di far scatenera violente reazioni tra i tifosi di chi ha GIUSTAMENTE pagato per quello che è venuto dalle intercettazioni. Ma il guaio è che, a questo punto, quest'ano la serie A non si sarebbe dovuta siputare, ma si sarebbe dovuto disputare solo un campionato di serie B.

Che Borrelli apra subito un'inchiesta per vedere se e quanto quello che ha detto Bergamo corrisponde a verità. E se così fosse, che chi ha sbagliato sopporti le stesse conseguenze di chi è stato già punito. 

 
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IL PALLONE D’ORO LO MERITA GIGI BUFFON!! - DI ALESSIO DA CASERTA!!

Post n°434 pubblicato il 17 Novembre 2006 da Smand82

CIAO carissimi juventini..Spero tanto che il pallone d’oro vada al nostro grande portiere-BUFFON-....Credo che il pallone d’oro oltre ad aggiudicarlo il miglior in campo deve essere aggiudicato anche a chi è il più umile,umano e quanto altro esprima di buono come esempio di lealtà e sportività..Sono di caserta e pertanto napoletano come FAbio cannavaro e per questo non che lui lo meriti, anzi...Dico anzi perchè si è il più grande centrale che abbiamo al mondo, ma sportivamente mi ha deluso, lasciando la mia juventus che lo ha acquistato da un inter che svaluta i gocatori.Invece
Buffon rimanendo ha espresso sportività ,ma soprattutto umiltà anche per una categoria che a lui non spetta...Buffon l’ho incontrato a vinovo e sembrava un ragazzo normale , senza scorta o altro, sempre disponibile con tutti e tutto..Cannavaro lo stesso, ma la differenza tra i due emerge da MOGGIOPOLI...Vale chi è rimasto vicino la propria squadra!!!Buffon lo meriti e ti sarò per sempre grato anche quando non sarai più dei nostri!!!spero anhe per te gigi una dirigenza bianconera!!!
aspettando l’albinoleffe!!!

 
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Cannavaro mister Pallone d'Oro

Post n°433 pubblicato il 17 Novembre 2006 da Smand82
Foto di Smand82

Dopo il Mondiale, il capitano azzurro ha vinto il premio più prestigioso battendo allo sprint Buffon ed Henry. Il difensore del Real è il quarto italiano premiato dopo Rivera, Rossi e Baggio
MILANO, 17 novembre 2006 - Nel dicembre ’93, quando gli comunicarono la vittoria del Pallone d’oro, Roberto Baggio ripensò d’istinto alle sue ginocchia rotte. Spiegò: «Prendiamo Dante: scrisse La Divina Commedia in un periodo in cui non stava bene». Il valore della sofferenza, la rabbia dell’orgoglio, la forza morale per venirne fuori. Anche Fabio Cannavaro, il capitano azzurro, ha fatto così. Prese la Nazionale nell’inferno di Moggiopoli, l’ha condotta per mano fino al paradiso di Berlino e oggi è anche lui Pallone d’oro: a Parigi lo incoroneranno miglior giocatore d’Europa. Come, in Italia, riuscì soltanto a Gianni Rivera, Paolo Rossi e al Codino. Poeti e bomber. Cannavaro, primo difensore, ci sta alla grande tra «cotanto senno».
Il mondiale tedesco di Fabio Cannavaro servirà d’ora in avanti per tarare il concetto di perfezione calcistica, come la barra di platino-iridio conservata a Sèvres serviva da unità di misura del metro. A memoria, nessuno ha messo in fila 7 partite con una tale ferocia agonistica, con tanta concentrazione, con una simile percentuale di interventi riusciti. Ha innalzato il tackle, l’anticipo e il recupero in scivolata a forma d’arte, come succedeva ai tempi di Beckenbauer, unico difensore vero ad averlo preceduto nella galleria dei Palloni d’oro. Lo ha fatto proprio in casa del Kaiser, che parlò di noi senza stile. Gli stadi tedeschi sono stati costretti ad applaudire Cannavaro, come fosse un numero 10. Questo è stato uno dei corollari più significativi del trionfo. Per arrivare al Pallone d’oro, il capitano doveva abbattere un pregiudizio di 30 anni, incancrenitosi di recente, col trofeo palleggiato da Rivaldo, Ronaldo e Ronaldinho. Solo chi è nato per attaccare e per dribblare con fantasia è candidato al trono; è indispensabile il lasciapassare di una "rabona": questo era il pregiudizio. Cannavaro l’ha spazzato in tribuna, ha insegnato che c’è bellezza anche nell’arte di difendere e, in questo modo, ha scarcerato tutte le vittime del pregiudizio, a cominciare da Paolo Maldini e Franco Baresi.
RAZZA PIAVE Il Pallone d’oro rotola ancora più indietro e idealmente va a premiare Scirea, Facchetti, Picchi e tutta la splendida razza di difensori che siamo sempre stati, noi, figli del Piave. Dopo il sofferto pareggio con gli Usa, Cannavaro richiamò la truppa alla storia: «Torniamo al calcio all’italiana. La difesa è il nostro forte». Lippi tolse una punta (Toni) contro i cechi e attrezzò il modulo che ci avrebbe portato in finale. Sembrava che a Parigi dovesse andarci Buffon. Cannavaro gli ha soffiato il Pallone d’oro all’ultimo secondo, come fa spesso scivolando tra i piedi degli attaccanti. Ma Cannavaro è il primo a sapere che il suo Pallone d’Oro è pieno di Gigi, e poi di Materazzi, Grosso... e tutti gli altri. Non è solo tecnica la giustificazione del trionfo. C’è anche una piena legittimazione morale. Cannavaro si allenò tra gli insulti a Coverciano, si beccò una strigliata dal Commissario Rossi per l’orgogliosa difesa del proprio scudetto juventino, al quale ha contribuito con un campionato splendido (il Pallone d’oro ne tiene conto). Ai tedeschi che volevano boicottare la pizza, Fabio rispose: «Non sapete cosa vi perdete...» Agli attacchi più oltraggiosi, ha mostrato il muso duro. Il capitano ha vissuto il Mondiale controvento, col petto in fuori, come fa lui quando va incontro al tackle, come il Farinata dantesco che non teme il demonio. Col suo esempio, ha dato coraggio alla truppa.
ORO DI NAPOLI I francesi che hanno infierito, a volte indegnamente, contro Materazzi, ora riconoscono il valore morale dell’italiano Cannavaro, che si è lasciato alle spalle una carriera limpida, di quelle da mostrare ai ragazzini. Soprattutto a quelli di Napoli, in queste ore di emergenza, perché quell’oro fa brillare la speranza: la storia può essere bella anche se inizia in quartieri brutti. Quando era ragazzino, Cannavaro passava pomeriggi interi a giocare sullo spiazzo della Panoramica, in faccia al San Paolo. Ha raccontato: «Sacchetti della spazzatura come pali e se il pallone scivolava a valle, mandavamo a prenderlo il più scarso». Ora quel pallone è d’oro e lo va a prendere Fabio, il meno scarso di tutti.

 
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CANNAVARO NON MERITA IL PALLONE D'ORO...

Post n°432 pubblicato il 17 Novembre 2006 da Smand82
Foto di Smand82

Mi dispiace ma GIGI HA FATTO MOLTO PIU' DI CANNAVARO PER MERITARSELO...NONOSTANTE SUL CAMPO SIA IL MASSIMO CHE CI SI POSSA ASPETTARE DA UN PORTIERE, FUORI DAL CAMPO HA SAPUTO DIMOSTRARE CUORE ED UMILTA'.

GIGI IL NOSTRO PALLONE D'ORO E' TUO!

 
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E ADESSO DI CHI È LA COLPA? - DI ALESSIO

Post n°431 pubblicato il 15 Novembre 2006 da Smand82

 Rieccoci ragazzi! Sembrava che questo dovesse essere l’anno zero del calcio italiano. Cosa? Chi? Quando? Per quali squadre è l’anno zero? Per l’Inter che così può vincere lo scudetto? Mi sa proprio di si. Il Milan è tornato tra i "comuni mortali", e si vede che non era abituato.E’ meglio che Ancelotti stia zitto e pensasse in che modo hanno fatto retrocedere il Bologna nella stagione 2003/04, come si sono comportati gli arbitri nei confronti del Treviso nella scorsa stagione. E adesso siamo all’anno zero? Ma non può esserci un’altra ipotesi, ossia quella dell’incompetenza arbitrale? Da quanto sto vedendo quest’anno mi sà proprio di si. Per qualcuno che mette di mezzo il verbo "rubare": e adesso chi è che ruba? Moggi? Giraudo? La Triade? Qualcuno deve aprire gli occhi altrimenti la verità non verrà mai a galla o la verità qualcuno già l’ha scoperta ma non vuole dirla? Secondo me quel fenomeno che hanno definito "moggiopoli" non è mai esistito. Ma c’è qualche altro fenomeno che ancora nessuno ha capito in cosa consiste...

 
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Sabato contro l’Albinoleffe

Post n°430 pubblicato il 15 Novembre 2006 da Smand82

Nove vittorie e due soli pareggi, ventinove punti conquistati su trentatré disponibili, venti i gol fatti e solamente tre quelli subiti: il ruolino di marcia della Juventus finora è stato a dir poco impressionante ed è coinciso con una rapida scalata alle posizione alte della classifica. I bianconeri, terzi a due soli punti dalla capolista Piacenza, intendono proseguire su questa strada, nonostante le defezioni eccellenti in avanti, con Del Piero, Trezeguet e Zalayeta fermi per infortunio. La formazione di Deschamps ha già dimostrato di saper affrontare e superare le emergenze e può comunque contare su attaccanti affidabili come Bojinov, Guzman e Palladino.

Sabato le punte bianconere avranno un compito tutt’altro che semplice: l’avversario di turno è infatti il sorprendente Albinoleffe che, in casa, sinora ha subito un solo gol in cinque partite, segnandone, per altro appena due.
I bergamaschi vanno affrontati con grande attenzione, perché attuano un gioco basato sul collettivo e sulla disponibilità dei singoli giocatori al sacrificio e ad aiutare i compagni. Del 4–4–2 messo in campo da Monsonico, che sarà squalificato per la gara contro la Juventus, fanno parte elementi validi per la serie B, su tutti l’esterno sinistro Rabito, il centravanti Ferrari, ex Lumezzane e Crotone, molto forte fisicamente e il centrale difensivo Duccio Innocenti. E’ una squadra che si chiude bene e lascia pochi spazi agli avversari, per poi ribaltare il gioco velocemente e colpire in contropiede.

 
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Juventus - Pescara 2-0

Post n°429 pubblicato il 13 Novembre 2006 da Smand82

In un clima per la prima volta invernale, ma scaldato dall’entusiasmo dei tifosi presenti, la Juventus batte il Pescara grazie ad una doppietta di Nedved, dominando per tutti i 90’. Nel primo quarto d’ora sono poche le occasioni da gol, anche perché l’avversario è molto chiuso. Ci vuole un colpo di genio per sbloccare la partita, ed eccolo servito al 17’: Nedved fa partire uno splendido destro da fuori area che si insacca e regala il vantaggio alla squadra di Deschamps (1-0). Da questo momento la gara è completamente in discesa, i bianconeri dominano in lungo e in largo e il Pescara non impensierisce mai Buffon. Peccato per l’infortunio muscolare che colpisce Del Piero al 23’ e lo costringe a uscire dal campo anticipatamente. Il tecnico bianconero manda in campo Bojinov, che al 27’ serve Trezeguet in area, ma la girata al volo del francese, segnalato comunque in posizione irregolare, termina fuori. Quattro minuto dopo un colpo di testa di Trezegol, su assist di Birindelli, viene parato da Tardioli, nel finale di tempo una girata del francese termina fuori di poco, mentre nel recupero un tiro di Nedved viene intercettato dal portiere.

La ripresa inizia a formazioni invariate e con la Juventus in avanti in cerca del gol che chiuda la partita. Dopo un paio di tentativi ad opera di Nedved e Birindelli, il centrocampista ceko centra il bersaglio per la seconda volta: su cross dalla destra di Camoranesi, Zanetti appoggia per Nedved che dal limite dell’area fa partire un destro rasoterra che batte Tardioli (2-0). I bianconeri, che continuano ad avere in pugno la partita, si rendono pericolosi con Bojinov (14’) e Trezeguet in un paio di occasioni, in particolare al 22’ quando il francese, servito dal compagno di reparto, batte a rete da buona posizione, ma manda a lato. Il Pescara, che nel corso della ripresa ha effettuato tutte e tre le sostituzioni, si fa vivo con l’ex Rigoni, il cui tiro da lunga distanza è fuori misura. Al 32’ Deschamps manda in campo Zebina al posto di Birindelli e pochi minuti dopo Nedved, accompagnato negli spogliatoi da un’ovazione, con Guzman. Succede poco nei minuti finali. La Juventus si aggiudica altri tre punti che le consentono di piazzarsi terza in classifica a due punti dalla capolista Piacenza e ad una sola lunghezza dal Genoa.

JUVENTUS-PESCARA 2-0
RETI: 17’pt e 11’st Nedved
JUVENTUS: Buffon; Birindelli (32’st Zebina), Kovac, Chiellini, Balzaretti; Camoranesi, Paro, Zanetti, Nedved; Del Piero (23’pt Bojinov), Trezeguet. All. Deschamps. A disposizione: Mirante, De Ceglie, Marchisio, Guzman, Palladino.
PESCARA: Tardioli, De Martis, Gonnella (20’st Olivieri), Delli Carri, De Falco; Luci, Carozza, Papini (11’st Ferrante); Antonelli, Rigoni; Martini (16’st Gautieri). All. Ammazzalorso. A disposizione: Spadavecchia, Aquilanti, Moscardi, Felci.
ARBITRO: Ciampi
AMMONITI: 31’pt De Falco
SPETTATORI: 17.756
INCASSO: 301.339

 
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Doppio Nedved e la Juve va

Post n°428 pubblicato il 13 Novembre 2006 da Smand82

Il ceco segna un gol per tempo e i bianconeri battono senza troppi affanni il Pescara. Ma c'è una brutta notizia: contrattura per Del Piero
TORINO, 11 novembre 2006 - Dopo il pareggio al San Paolo contro il Napoli, la Juve riassapora subito il gusto della vittoria: con il 2-0 al Pescara, i bianconeri centrano il nono successo in campionato e si avvicinano alla vetta della classifica, complice il pareggio del Genoa sul campo dell'AlbinoLeffe. Ora la vetta, occupata dal Piacenza, dista solo due punti.
Il Pescara veniva da un prezioso pareggio acciuffato in rimonta contro il Treviso e cercava risposte confortanti a Torino, magari guardando poco al risultato e molto alla personalità messa in campo. Da questo punto di vista, l'inizio di gara degli abruzzesi è piuttosto incoraggiante: Ammazzalorso schiera una formazione prudente e coperta, ma che non esita ad avanzare compatta ogni volta che i bianconeri perdono palla. Nel momento migliore degli ospiti, però, la Juve dimostra di poter sfruttare in qualsiasi momento la qualità superiore dei suoi singoli. E' il 17' quando Nedved finalizza un'azione avviata da Camoranesi con un destro dal limite dell'area, imparabile per Tardioli. Un gol splendido, forse viziato da un sospetto intervento in gioco pericoloso del ceco prima della battuta a rete.
Incassato l'1-0, gli abruzzesi accusano il colpo. E non li aiuta nemmeno l'uscita dal campo per infortunio di Del Piero, vittima di un problema muscolare, forse per colpa di una zolla traditrice. Si parla di una contrattura al flessore della coscia sinistra: se così fosse, si profilerebbero almeno un paio di settimane di stop. Il capitano è sostituito da Bojinov che, ironia della sorte, proprio alla viglia di questo match si era lamentato per la scarsa frequenza delle sue apparizioni in campo. Il bulgaro vorrebbe ribadire con i fatti le ragioni espresse a parole e si dà un gran da fare per dialogare con Trezeguet, come lui generoso ma molto impreciso. La forza della Juve, nel primo tempo, viene però dalle fasce, dove Camoranesi e Nedved dominano contro De Martis e De Falco. Gli uomini di Deschamps, hanno l'unico demerito di non affondare i colpi quando potrebbero chiudere la partita. E il Pescara va all'intervallo con una sola rete al passivo.
In avvio di ripresa, la squadra di Ammazzalorso potrebbe sfruttare i ritmi un po' più blandi per portare qualche insidia a Buffon, ma il portierone della Nazionale non viene mai impensierito. Nedved, allora, decide che è ora di mettere il successo al sicuro e all'11' fulmina Tardioli dopo una bella combinazione con Zanetti. L'ex interista corona con l'assist al ceco un'ottima partita, fatta di sostanza e passaggi precisi: peccato che rimedi un'ammonizione inutile a pochi minuti dalla fine. Sul 2-0, Ammazzalorso manda in campo Ferrante, bersagliato da cori di scherno per il suo passato granata. La Juve non cede un millimetro al Pescara e prova a incrementare il bottino, mandando in rete i suoi attaccanti. Bojinov e Trezeguet, però, non sono proprio in grande giornata e il punteggio non cambia più fino al termine. Il fischio finale è quasi una liberazione per il Pescara, che rimanda l'appuntamento con la prima vittoria in campionato. Ma non era certo questo il sabato più adatto per trovarla.

 
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Del Piero: oggi l'esito degli esami

Post n°427 pubblicato il 13 Novembre 2006 da Smand82

Alex Del Piero rischia un mese di stop: in mattinata si avrà l'esito dell'ecografia e della risonanza magnetica che il giocatore effettuerà al Cto di Torino. Il giocatore ha rimediato un infortunio muscolare nel corso di Juve-Pescara.

 
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Deschamps: "Del Piero? Stop di almeno 15 giorni"

Post n°426 pubblicato il 13 Novembre 2006 da Smand82

Il tecnico della Juve, Deschamps, spiega l'infortunio di Del Piero. "Facendo uno scatto ha sentito una fitta. C'è da aspettare 48 ore, però quando un giocatore sente qualcosa e chiede di uscire, sicuramente ci sarà uno stop almeno di 15 giorni".

 
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Visto che va di moda urlare al complotto..

Post n°425 pubblicato il 10 Novembre 2006 da Smand82

Rileggiamo tutte le valutazioni arbitrali della nostra stagione da oggi a Rimini-Juventus

NAPOLI-JUVE

Arbitraggio Rizzoli voto 4,5:non sono intermilanista,e quindi non mi sono soffermato sull'arbitraggio a dir poco penoso.Se ieri sera fosse stata Europa,il Napoli avrebbe terminato in 7 uomini.Del Piero,è stato atterrato quasi 9 volte da dietro.E poi,scandaloso abbraccio in area di Giubilato a Chiellini.Se non è rigore questo..

JUVE-BRESCIA

Arbitraggio 4,5:annullato ingiustamente un gol buono a Trezeguet,un'espulsione esagerata per Zambelli e non sanziona continui falli di mano dei bresciani.

JUVE-FROSINONE

Arbitraggio Squillace 4:dà l'impressione di voler fare a tutti i costi il protagonista,come in occasione del gol annullato a Bojinov,per fuorigioco inesistente e passivo di Trezeguet.Ricorda Collina.

TRIESTINA-JUVE

Arbitro Bergonzi 5:vittima di Cobollopoli,non considerando che grazia la fallosissima Triestina.Quando si fanno considerazioni,non bisogna solo parlare dei favori alla Cupola Cobolli&Blanc.

TREVISO-JUVE

Arbitraggio di Farina 4:pessimo.Non concede due rigori netti su Del Piero e viene annullato a Trezeguet un gol regolarissimo.Nell'occasione dell'entrata di Balzaretti su Acquafresca doveva concedere una punizione a due in area,non un rigore,perchè si trattava di gioco pericoloso e non di danno procurato.

PIACENZA-JUVE

Arbitraggio Bertini 5:un rigore nettissimo non dato per mani di Nef in area di rigore.Niente.

JUVE-MODENA

Arbitraggio Pieri(proprio lui) voto 6.

CROTONE-JUVE

Arbitraggio di De Marco 7:fiscale ma nel modo giusto.A differenza dei colleghi delle due gare precedenti,si ricorda di fischiare i falli sia da una parte,sia dall'altra.

JUVE-VICENZA

Arbitraggio di Marelli 5:conferma la linea arbitrale di quest'anno,dare contro la Juventus.Ogni minimo dubbio sempre a nostro sfavore.Per fischiare punizione in nostro favore deve partire almeno un legamento.Non è nemmeno il caso di commentare il gol di Del Piero:toccato nettamente,eppure qualcuno avrà il coraggio di discutere.Vuol dire che dovranno intercettare le telefonate clandestine di Blanc e Cobolli Gigli.

RIMINI-JUVE

Arbitraggio:imparziale (per i media),ma la sensazione è che ogni arbitro quest'anno cercherà di tutto per non farsi valutare come vicino alla Juve,visto che i media,che influiscono sulla fedina penale degli arbitri,non consideranno mai gli errori antiJuve.Decisioni nella maggioranza ineccepibili,ma non si è capito il motivo per il quale sia stato fermato Zalayeta al 93° dopo un duello con un riminese.Forse per braccio,che non ha visto nessuno.Altro caso:al 40° del primo tempo in una mischia in area di rigore,Del Piero viene platealmente buttato giù dal numero 2 del Cesena,che,dalle immagini tv,si vede bene,butta giù il capitano con il braccio attaccato al corpo dello juventino,rigore netto non visto.Una sufficienza,non ci può stare per Saccani.

 
Inviato da: juvefc1897

 
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MORATTI SCOPERTO

Post n°424 pubblicato il 10 Novembre 2006 da Smand82
 

I particolari di una storia più volte negata

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Brambati: «Moggi all’Inter, ho visto il contratto» La trattativa risale al 1999. Il collaboratore dell’ex dg bianconero: «Luciano continuava a dire a me e ad altri che saremmo diventati nerazzurri. Noi non ci credevamo, lui ci chiamò e mostrò il documento»

«Sono sincerissimo, non ho mai pensato di prende­re Moggi » . Questa è l’ultima frase pronunciata da Massimo Moratti sull’argomento e risa­le appena alla scorsa settima­na, durante un colloquio via in­ternet con i tifosi nerazzurri. Ma anche in passato, ad esem­pio in una lunga e famosa in­tervista di Claudio Sabelli Fioretti sul Magazine del Cor­riere della Sera, ad una precisa domanda (“Lei corteggiò Mog­gi”), il patron nerazzurro rispo­se con una secca smentita: «Mai. Lui però sarebbe venuto volentieri all’Inter». I rapporti, tra i due, sono ormai pessimi, dopo le note vicende di Calcio­poli e dopo tutto quello che si è detto, nei mesi successivi. Tan­to che, sempre in una recente intervista, Moratti ha anche ri­velato di aver querelato l’ex di­rigente bianconero. Ma è quel “ mai”, pronunciato in diverse occasioni, che ha fatto scattare la reazione di Luciano Moggi e di chi, nell’estate del 1999, sta­va preparando il trasloco da To­rino a Milano, per passare armi e bagagli al club nerazzurro.
Siamo, in effetti, davanti alla parola di uno contro la parola di un altro. Ma, come Massimo Moratti ha messo la faccia per dire che lui, Moggi, non ha mai pensato di prenderlo, ecco che Massimo Brambati, uno dei quattro collaboratori che Lu­cianone avrebbe portato con sé a Milano, sette anni fa, ha deci­so di mettere la sua, di faccia, per dire che non è vero. O che, almeno, quel mai andrebbe con­testualizzato. «Io ho visto il con­tratto firmato da Moratti, con i timbri dell’Inter, e Moggi. E quindi Moratti non dice il vero, per quello che ho visto io. Cer­to, potrebbe essere stato falso il timbro e falsa la firma. Però...». Massimo Brambati, ex cal­ciatore, oggi procuratore spor­tivo ( gestisce, tra gli altri, Adrian Mutu) e commentatore televisivo sul circuito “7 Gold”, proprio dai microfoni di 7 Gold ha raccontato il curioso aned­doto che smentirebbe le rico­struzioni di Moratti. E poi ci ha confermato: «Moggi lo conosce­te tutti, è uno a cui piace scher­zare. Da mesi ci andava rac­contando che a fine anno sa­remmo passati tutti all’Inter. Siccome noi non ci credevamo, allora un giorno ci chiamò e ci mostrò il contratto firmato. Credo, anzi sono certo, che Moggi, quel contratto, ce l’abbia ancora come ricordo, in cas­saforte » . Aggiunge Brambati: «Era l’anno in cui Mazzola se ne andò e l’Inter, poi, prese Oriali. » . Il 1999, dunque. E Brambati prova anche a ricor­dare il motivo per il quale, alla fine, non se ne fece nulla: «Mog­gi capì molto in fretta che con Moratti avrebbe avuto la vita impossibile. Non avrebbe deciso lui, insomma. Mentre stava già cercando di dargli una mano, piazzando Moriero in Inghil­terra per una cifra discreta e riuscendo così a sgravare l’In­ter da un contratto molto pe­sante, Moratti aveva invece in­contrato Moriero e lo aveva confermato». Brambati va oltre e racconta anche un altro aned­doto. Questo molto più recente: aprile 2006. «Ero a New York con un mio amico, sulla Fifth Avenue. E chi incontro? Proprio Moratti, in compagnia del ni­pote. Gli dico: presidente, se vuole vincere qualcosa deve prendere Moggi. E lui, di ri­mando: ne stavo proprio par­lando con mio nipote. Luciano è bravissimo con i giocatori, ma non sposa la mia filosofia. E tutto finì in quel momento».
In quest’ultima circostanza, dunque, anche se Brambati avesse parlato a livello perso­nale e non su “ indicazione di Moggi”, poteva davvero passare il messaggio che Moggi si stes­se offrendo all’Inter. Ma in pas­sato, è stato diverso: con tanto di contratto già firmato, stando a quello che ha visto Brambati. Moggi pare aver gradito le di­chiarazioni del suo ex collabo­ratore. E chissà che davvero, se quel contratto esiste, non deci­da di tirarlo fuori. Non aggiun­gerebbe forse nulla alla storia del calcio, ma se non altro fa­rebbe chiarezza. E servirebbe a contestualizzare un avverbio, quel “mai”, che a qualcuno non è andato giù.

 
Inviato da: blade223

 
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PUBBLICITA'

Post n°423 pubblicato il 10 Novembre 2006 da Smand82
 

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Inviato da: blade223

 
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LO SCUDETTO CONTESO - DI ROBERTO LONGARI-PARMA

Post n°422 pubblicato il 10 Novembre 2006 da Smand82
 

Qui tutti danno aria alla bocca, moratti e cantamessa che si litigano uno scudetto solo nostro, mentre giornalisti , politici e magistrati si guardano bene dal parlare o divulgare notizie sul vero scandalo, non solo del calcio ma nazionale, delle inter-cattazioni. E noi ci troviamo con un presidente che gonfia i polmoni e con tutta la rabbia di cui è capace urla:<< scusate tutti se mi permetto molto sommessamente, da dietro un angolo per non farmi vedere, di dire che forse, può darsi che lo scudetto di cui state parlando l’ha vinto un’altra squadra. Scusate il disturbo, non volevo…>>. Questo è il presidente che ci hanno affibbiato, insieme a zarcone (mi viene il dubbio che anche costoro siano stati scelti da rossi guido). Invece di lottare, battersi come farebbe qualsiasi tifoso, per quello che ci è stato ingiustamente tolto, questa dirigenza lotta per acquisire simpatie. Faccio per questo motivo notare CHE SI DIVENTA SIMPATICI QUANDO SI E’ DEI PERDENTI quindi non ci tengo ad essere simpatico!!!
C’è qualcuno che si ricorda gli elkann seguire la Juve prima delle apparizioni di facciata di questo ultimo periodo?
C’è qualcuno che ricorda il bene fatto per la Juve da quel risaputo tifoso bolognese di montezzemolo?
E’ così difficile trovare dei dirigenti che siano, non dico tifosi, ma almeno simpatizzanti?
Certo si potrebbe opinare sulla mancanza di lucidità ed obiettività di un dirigente tifoso, ma lo squallore e l’arrendevolezza che ci ha riservato questa dirigenza ci sarebbero stati risparmiati.
La Juve deve tornare in mano a chi la ama (Andrea Agnelli dove sei?) oppure venga promosso l’azionariato popolare in modo da sottrarci da una proprietà che, appare palese, sta facendo di tutto per ridurci a semplici comparse in un mondo dove eravamo primi attori, e senza dolo.

 
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INTERCETTOPOLI - DI LG

Post n°421 pubblicato il 10 Novembre 2006 da Smand82
 

 Dov’è finita Intercettopoli?
Che ne è stato della Bufera Telecom?
La mia vena di teorico malpensante, abituato forzatamente a leggere tra le righe e mai a dare soltanto ascolto a quello che mi viene mediaticamente proposto, mi pone nuovamente e prepotentemente il problema.
L’informazione è latitante da alcuni mesi, ed i mass media tentano quotidianamente di proporre falsi scoop e notizione da prima pagina per nascondere di fatto quello che è accaduto, che non si deve sapere e che non si vuole diffondere.
Che i due scandali esistano è un fatto inerudibile, ma la difficoltà come sempre stà nel capire in quale cassetto sia finito tutto il materiale scottante che avrebbe dovuto scuotere l’Italia dalle fondamenta.
Capisco perfettamente che la questione politica viene sempre prima di quella sportiva, che molto spesso gli interessi nazionali vanno oltre alla più semplice constatazione logica dei fatti e che il popolo non sempre è pronto a ricevere e digerire informazioni teoricamente destabilizzanti, ma ormai il calcio rappresenta il terzo settore economico italiano e come tale ha diritto di essere considerato.E non mi vengano a dire adesso che era solo una bufala.
Moggiopoli è la rappresentazione teatrale del pensiero da bar, un copione scritto e recitato ad arte dai diversi protagonisti, con un epilogo ad hoc dove la Buona vince e la Cattiva muore.
Intercettopoli è un errore imperdonabile degli autori, una notizia trapelata in perfetto stile Inter (dove quando tutto sembra fatto c’è sempre il fattore 5 Maggio) che ha rischiato di far saltare tutti i piani, svelando il retroscena dello scandalo calcistico d’Estate e forse del Secolo.
Insomma, Moggiopoli è il frutto di un progetto pluriennale degno dei migliori CdA societari,figlia adottiva di Intercettopoli che ne ha plasmato il carattere e delineato le linee comportamentali.
Innocenzo Mazzini ad una televisione locale fiorentina ha recentemente ribadito che, in tempi non sospetti (e si parla di un anno e mezzo fà), il buon Carraro a margine di un consiglio federale lo zittì dicendogli : “Tanto lo so che parli male di me, ci sono le telefonate”.
Questo fatto è stato confermato anche da insospettabili giornalisti toscani, da sempre anti-Juve.
A Settembre 2005 durante un collegamento di Guida al Campionato da Appiano Gentile, saltò fuori un dossier anti-Juve in mano alla Società Nerazzurra che doveva dimostrare la teoria dei Piangina, poi tutto finì come in uno scherzo di cattivo gusto, rischiando di far saltare quello che sarebbe e che è poi successo nell’Estate calcistica.
Recentemente l’ex designatore Paolo Bergamo ribadiva che erano tutti a telefonargli, nessuno escluso, e Piero Sandulli ci metteva sopra un carico da undici dicendo che non erano stati consumati illeciti sportivi.
D’altra parte sfido chiunque a provare legittimamente il contrario senza avvalersi di linee di diritto puramente fantasiose,ed il riferimento è alla teoria che permette di considerare per sommatoria di violazioni dell’ articolo 1, la possibilità di trasformazione in articolo 6; un po’ come dire che chi viene sorpreso tre volte a rubare viene condannato per omicidio.
Dalla recente indagine a 360° sulla Bufera Telecom emerge in tutta la sua potenzialità la capacità inespressa dell’attuale sistema burocratico italiano, che in soli due giorni ha legiferato contro la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche, impedendo di fatto che potesse avvenire un processo mediatico simile a quello di Moggiopoli.
Perché in Italia non conta il giusto o lo sbagliato, non esiste contraddittorio, ed i processi (sportivi specialmente) sono soltanto l’epilogo del vero ed unico processo, quello mediatico.
Datemi la moviola per Calciopoli, datemi Intercettopoli e la Bufera Telecom perchè è in questi momenti che bisogna rendersi partecipi della lotta al potere, ribadendo con forza la libertà di informazione dalla quale si evince il grado di democrazia di ogni paese.
Ci sono cose che si possono dire con estrema violenza, eppur sottovoce.

 
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Area personale

 

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GRAZIE SCHUMI...

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CHIAMAVANO TUTTI...

BERGAMO: "MI CHIAMAVANO ANCHE INTER, MILAN E ROMA, MA DOVE SONO FINITE LE LORO TELEFONATE?"

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L'URLO DEL CAMPIONE!

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INTERISTI BASTARDI DROGATI...

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Pasticca nerazzurra
Pillole nel caffè. Che Herrera dava ai giocatori. Molti dei quali sono morti (ultimo Giacinto Facchetti). Un ex racconta il doping della Grande Inter. E chiama in aula tutti i campioni di allora colloquio con Ferruccio Mazzola

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CINQUE MAGGIO

Ei fu. L'Inter immobile,
  dato il mortal sospiro,
  stette la spoglia immemore
  orba di tanto spiro,
  così percossa, attonita                 
  la terra al nunzio sta,
      muta pensando all'ultima
  minuto della partita;
né sa quando una simile
  occasione mortale                   
  la sua cruenta polvere
  a calpestar verrà.
     
Lui Ronaldo in solio
  vide la Juve e tacque
;
  quando, con vece assidua,

cadde, risorse e giacque,
  di mille voci al sònito
  mista la sua non ha:
  vergin di servo encomio
e di codardo oltraggio,                
  sorge or commosso al sùbito
  sparir di tanto raggio;
  e scioglie all'urna un cantico
  che forse non morrà.
     
Delle Alpi e l'Olimpico,           
  dal Friuli al San Siro
,
i quel securo il fulmine
  tenea dietro al baleno;
  scoppiò da Del Piero a Trezeguet,
all'altro mar.                
      Fu vera gloria. Ai posteri
  l'ardua sentenza: nui
  chiniam la fronte al Luciano
Moggi, che volle in lui
  del creator suo spirito                
  più vasta orma stampar.
      La procellosa e trepida
  gioia d'un gran disegno,
  l'ansia d'un cor che indocile
  serve, pensando al regno;              
  e il giunge, e tiene un premio
  ch'era follia sperar;
      tutto ei provò:
la gloria
  maggior dopo il periglio,
  la fuga e la vittoria,                 
  la reggia e il tristo esiglio;
  due volte nella polvere,
  due volte sull'altar.
      Ei si nomò: due secoli,
  l'un contro l'altro armato,           
  sommessi a lui si volsero,
  come aspettando il fato;
  ei fe' silenzio, ed arbitro
  s'assise in mezzo a lor.
      E sparve, e i dì nell'ozio         
  chiuse in sì breve sponda,
  segno d'immensa invidia
  e di pietà profonda,
  d'inestinguibil odio
  e d'indomato amor.                     
      Come sul capo al naufrago
  l'onda s'avvolve e pesa,
  l'onda su cui del misero,
  alta pur dianzi e tesa,
  scorrea la vista a scernere            
  prode remote invan;
      tal su quell'alma il cumulo
  delle memorie scese.
 
Oh quante volte ai posteri
  narrar se stesso imprese,              
  e sull'eterne pagine
  cadde la stanca man!
      Oh quante volte, al tacito
  morir d'un giorno inerte,
  chinati i rai fulminei,                
  le braccia al sen conserte,
  stette, e dei dì che furono
  l'assalse il sovvenir!
      E ripensò le mobili
  tende, e i percossi valli,             
  e il lampo de' manipoli,
  e l'onda dei cavalli,
  e il concitato imperio
  e il celere ubbidir.
      Ahi! forse a tanto strazio         
  cadde lo spirto anelo,
  e disperò; ma valida
  venne una man dal cielo,
  e in più spirabil aere
  pietosa il trasportò;                  
      e l'avviò, pei floridi
  sentier della speranza,
  ai campi eterni, al premio
  che i desideri avanza,
  dov'è silenzio e tenebre               
  la gloria che passò.
     
Bella Immortal! benefica
  Fede ai trionfi avvezza!
  Scrivi ancor questo, allegrati
;
  ché più superba altezza               
  al disonor del Gòlgota
  giammai non si chinò.
      Tu dalle stanche ceneri
  sperdi ogni ria parola:
  il Dio che atterra e suscita,         
  che affanna e che consola,
  sulla deserta coltrice
  accanto a lui posò.

 

CAMPIONATO SERIE B'

12ª Giornata
18 Nov 2006 - 7 Apr 2007
ALBINOLEFFE - JUVENTUS
AREZZO - BRESCIA
FROSINONE - BARI
GENOA - SPEZIA
LECCE - CROTONE
MANTOVA - PIACENZA
MODENA - CESENA
NAPOLI - BOLOGNA
RIMINI - VERONA
TRIESTINA - PESCARA
VICENZA - TREVISO

13ª Giornata
25 Nov 2006 - 14 Apr 2007
BARI - TRIESTINA
BOLOGNA - GENOA
BRESCIA - CROTONE
CESENA - RIMINI
FROSINONE - MANTOVA
JUVENTUS - LECCE
PESCARA - NAPOLI
PIACENZA - ALBINOLEFFE
SPEZIA - MODENA
TREVISO - VERONA
VICENZA - AREZZO

14ª Giornata
2 Dic 2006 - 21 Apr 2007
ALBINOLEFFE - CESENA
AREZZO - PESCARA
CROTONE - PIACENZA
GENOA - JUVENTUS
LECCE - BRESCIA
MANTOVA - BARI
MODENA - TREVISO
NAPOLI - FROSINONE
RIMINI - VICENZA
TRIESTINA - SPEZIA
VERONA - BOLOGNA

15ª Giornata
9 Dic 2006 - 28 Apr 2007
BARI - MODENA
BOLOGNA - LECCE
CESENA - NAPOLI
FROSINONE - BRESCIA
JUVENTUS - VERONA
MANTOVA - ALBINOLEFFE
PESCARA - RIMINI
PIACENZA - AREZZO
SPEZIA - CROTONE
TREVISO - GENOA
VICENZA - TRIESTINA

16ª Giornata
16 Dic 2006 - 5 Mag 2007
ALBINOLEFFE - TREVISO
BRESCIA - SPEZIA
CROTONE - PESCARA
GENOA - FROSINONE
JUVENTUS - CESENA
LECCE - BARI
MODENA - VICENZA
NAPOLI - MANTOVA
RIMINI - PIACENZA
TRIESTINA - BOLOGNA
VERONA - AREZZO

17ª Giornata
19 Dic 2006 - 12 Mag 2007
AREZZO - CROTONE
BARI - RIMINI
BOLOGNA - JUVENTUS
CESENA - TREVISO
FROSINONE - VERONA
MANTOVA - MODENA
NAPOLI - BRESCIA
PESCARA - PIACENZA
SPEZIA - LECCE
TRIESTINA - GENOA
VICENZA - ALBINOLEFFE

18ª Giornata
23 Dic 2006 - 19 Mag 2007
ALBINOLEFFE - PESCARA
BRESCIA - BOLOGNA
CROTONE - TRIESTINA
GENOA - BARI
JUVENTUS - AREZZO
LECCE - VICENZA
MODENA - NAPOLI
PIACENZA - CESENA
RIMINI - SPEZIA
TREVISO - FROSINONE
VERONA - MANTOVA

19ª Giornata
13 Gen 2007 - 26 Mag 2007
AREZZO - RIMINI
BARI - ALBINOLEFFE
BOLOGNA - TREVISO
CESENA - LECCE
FROSINONE - CROTONE
MANTOVA - JUVENTUS
NAPOLI - VERONA
PESCARA - GENOA
SPEZIA - PIACENZA
TRIESTINA - MODENA
VICENZA - BRESCIA

20ª Giornata
20 Gen 2007 - 3 Giu 2007
ALBINOLEFFE - FROSINONE
BRESCIA - PESCARA
CROTONE - BOLOGNA
GENOA - MANTOVA
JUVENTUS - BARI
LECCE - NAPOLI
MODENA - AREZZO
PIACENZA - VICENZA
RIMINI - TRIESTINA
TREVISO - SPEZIA
VERONA - CESENA

21ª Giornata
27 Gen 2007 - 10 Giu 2007
AREZZO - TREVISO
BARI - VERONA
BOLOGNA - ALBINOLEFFE
CESENA - BRESCIA
FROSINONE - MODENA
MANTOVA - RIMINI
NAPOLI - GENOA
PESCARA - LECCE
SPEZIA - JUVENTUS
TRIESTINA - PIACENZA
VICENZA - CROTONE

 

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