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W la 44

Post n°866 pubblicato il 24 Settembre 2009 da gabrigdb
 

Curve in passerella!

 

 

Moda primavera estate 2010: sfilano fianchi generosi e seni abbondanti. A Milano per Elena Mirò, la linea per donne morbide, a Londra per Mark Fast, lo stilista che ha fatto infuriare i suoi collaboratori usando modelle taglia 44.

Sta a vedere che quest'anno alla settimana della moda milanese, appena cominciata, si vedranno meno ossicini in passerella. «Sempre più italiane sono obese, al Sud una donna su due è sovrappesso» recitava un'agenzia stampa di qualche giorno fa. La moda, tuttavia, non ha mai tenuto in gran considerazione quali fossero le taglie reali delle loro clienti. Il che, a rifletterci un attimo, è folle. O perlomeno insensato. Comunque se il buongiorno si vede dal mattino, la stilista Elena Mirò ci fa respirare una bella boccata di aria fresca.

La sua linea per donne con curve pericolose è bella, sinuosa, elegante e niente affatto goffa o sgraziata come i detrattori vorrebbero che fossero tutte le signore con qualche chilo in più. Anzi, le modelle tondette che hanno sfilato erano tutte bellissime e vere bombe di sensualità (vedere fotogallery per credere). Quindi se per la prossima stagione primavera estate state pensando di osare e scoprirvi di più, fatelo, anche se l'ago della bilancia non scenderà durante i mesi invernali.

Questo sul fronte milanese. A Londra, invece, lo stilista Mark Fast ha fatto infuriare i collaboratori spedendo in passerella modelle taglia 44. Apriti cielo, qualcuno s'è pure licenziato. Ora, buon segno, si dice in giro su titti i giornali. Certo, sempre meglio di una 38 con le costole a vista tipo levriero malato, ma vogliamo davvero considerare la taglia 44 così oversize da scatenare una protesta? Ma le griffe della moda si rendono conto di quali forme e taglie hanno le donne oggi?

 

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che bello rivederti! come stai? e la piccola..è femmina,...
Inviato da: gioia58_r
il 21/11/2011 alle 08:37
 
Un abbraccio grande gabri :)
Inviato da: sellymao
il 20/11/2011 alle 19:00
 
mi è sembrato di vedere Gabri..eri tu?
Inviato da: gioia58_r
il 24/05/2011 alle 20:09
 
Gabryyyyyyyyyyyyyyyy
Inviato da: gioia58_r
il 12/05/2011 alle 16:38
 
Ciao gabri, come stai??? spero super bene!!! :) un bacione
Inviato da: sellymao
il 01/05/2011 alle 21:15
 
 

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CAMPOBASSO

La città di Campobasso, capoluogo di provincia e di regione del Molise, è situata 786 metri sopra il livello del mare e conta circa 50.000 abitanti.

L'origine incerta, pur se molto antica,  sembra ricondurre ai secoli VIII e X, quando si ha già  notizia dell'esistenza di  2 borghi, Campus de Prata e Campus bassus, dove la parte più antica è situata sulle pendici di un colle ed è dominata dal Castello Monforte, mentre la parte nuova  si estende in pianura.

Il nucleo più in alto, rappresentato dal castello, ospitava i  Longobardi, durante la loro funzione di coordinatori di tutto il territorio circostante.  

Succesivamente si ebbe la conquista da parte dei Normanni e Campobasso divenne capitale del feudo dei conti del Molise, sviluppandosi anche verso il borgo sottostante. Il grando sviluppo urbano si ebbe poi sotto gli Angioini e gli Aragonesi, continuando per i secoli successivi, pur attraversando periodi di crisi ed epidemie.      

Negli anni a seguire Campobasso venne  considerato un centro molto importante sia dal punto di vista economico che sociale, a causa della sua nomina nel 1806 a capologuo della provincia del Molise, ma ancor più dopo che nel 1963 ci fu la separazione della provincia di Campobasso dall'Abruzzo e il Molise diventava la 15° regione d'Italia.

Dal punto di vista economico la città è caratterizzata prevalentamente dal settore agricolo e dall'allevamento del bestiame, ma  troviamo anche delle industrie artigianali per la lavorazione di lame d'acciaio che hanno origini molto antiche, in quanto l’arte spadaria del luogo è documentata già nel ‘300.

 

I FORMAGGI

La sapienza dei pastori della transumanza, infusa nei metodi di lavorazione artigianali ancora oggi praticati, e l'alta qualità della materia prima conferiscono eccellenza ai prodotti derivati dal latte: mozzarelle, stracciate, trecce, scamorze, ricotte, burrini, caciocavalli e pecorino.

 

L'OLIO MOLISANO

La rinomanza e la notorietà dell'olio del Molise sono state affermate sin da tempi remoti da diversi autori.
Come si consuma. L’olio Molise Dop è ottimo per condire zuppe e minestre tipiche della cucina dell’appenino molisano dove prosperano grandi varietà di legumi come: lenticchie, fave, ceci, fagioli, cicerchie e farro. Altro abbinamento ideale è con i primi piatti di pesce a base di scampi, triglie, cozze e vongole che dominano invece la cucina delle zone costiere, ma anche assieme ad una semplice fetta di pane casereccio quest'olio esprime al meglio tutte le sue note gustative.
Come si conserva. L'olio deve essere conservato in ambienti freschi, asciutti e lontano da fonti di calore, a una temperatura compresa tra i 14 e i 20°C. In questa situazione ottimale la qualità del prodotto resta integra per oltre 36 mesi. Con le basse temperature l’olio può andare soggetto a congelamento, per cui, prima di iniziarne il consumo, occorre riportare il recipiente a temperatura ambiente (16-18°C) per alcuni minuti e agitarlo ripetutamente, per agevolare il ritorno del prodotto allo stato naturale.
Come si produce. L'olio extravergine di oliva Molise è ottenuto dalle varietà di olivo, per almeno l'80 % di Aurina, Gentile di Larino, Oliva Nera di Colletorto e Leccino e per il restante 20% da altre varietà autoctone tra le quali Paesana Bianca, Sperone di Gallo Olivastro e Rosciola. La raccolta delle olive avviene durante la fase dell'invaiatura per brucatura e/o con mezzi manuali tradizionali o con mezzi meccanizzati, utilizzando tutti gli accorgimenti onde evitare il contatto delle olive con il terreno. Dopo la raccolta, le olive vengono riposte in contenitori rigidi, forati e vengono molite entro 48 ore dalla raccolta. Per la oleificazione sono ammessi soltanto i processi meccanici e fisici tali da garantire l'ottenimento di oli esenti da alterazioni.

Fin dall'antichità l'olio molisano è stato considerato molto rinomato, come testimoniato già da Tito Livio. L'olivicoltura è ampiamente praticata e garantisce una produzione di elevata qualità. Ben 34 Comuni molisani fanno parte dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio, insieme alle due Camere di Commercio e alle due Province di Campobasso e Isernia.

 
 

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