Creato da estate_82 il 21/03/2005
I pensieri li lascio qui, in un vasetto sottovuoto tra le marmellate, qualche buona bottiglia di vino e le conserve di pomodoro..
 

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Enrico ha 11 anni e guarda in tv, affascinato, le immagini dell'Apollo con papà Paolo, mamma Clara e lo scettico nonno Siro. Nessuno può sapere che anche qui, a Lancimago, 500 anime, sta per accadere qualcosa di importante: ma molto, molto brutto... Una serie di avvenimenti terribili, nei nove giorni della missione Apollo, faranno scoprire agli abitanti che cos'è il vero orrore. Enrico, superando il silenzio e l'ottusità degli adulti, con la fantasia come unica arma, riuscirà a comprenderlo e a fermarlo. Per sempre? Ma che succede se il patto con una antica potenza è rotto? Enrico una idea se l'è fatta: e infatti lo ritroviamo, adulto, che torna a Lancimago, con il figlio di undici anni.
 

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25 MAGGIO 2006

Post n°350 pubblicato il 25 Maggio 2006 da estate_82

In fondo non è male essere leggermente squilibrata.. E’ quasi una buona condizione a dire il vero... Vai a dormire la sera e non hai la minima idea di come sarà il giorno dopo...

E infatti...

E infatti oggi è una di quelle giornate in cui ti svegli di buon’ora, apri le finestre e respiri a fondo con gli occhi pieni di cielo azzurro e raggi di sole, quelle giornate che hai voglia di fare, di vivere, vedere, conoscere.. quelle giornate in cui ti aspetti solo cose belle e sai che nessun intoppo ti farà cambiare umore. E mi sento verde e rigogliosa come un tiglio, e sorrido, e non so perchè..

Sarà stata la serata di ieri, tanto piena di risate che son tornata a casa con gli addominali indolenziti. Sarà il verde degli alberi nell’aria tersa e frizzante del post-temporale e l’estate alle porte..

E ieri pomeriggio, all'uscita dal loculo, ho fatto un giretto con Berny nei luoghi della mia infanzia.
E ho visto tutto diverso da come lo ricordavo. Tutto più piccolo, tutto più grigio. La casa dove vivevo, il campetto dove giocavo, i cortili, le case... tutto mi è apparso ristretto e poco avventuroso,  e il pratino dove ho seppellito il mio primo micio, e il muro contro cui giocavo a “Cerotto” con la Simo, e gli spiazzi davanti ai palazzi.
Tutto mi è sembrato deformato rispetto alle immagini imponenti che avevo nella mia mente, fissate dal rapporto col mio corpicino fanciullesco.

E ho capito quanto, crescendo, tutto cambia. Non solo i luoghi fisici, anche i luoghi interiori, quelli che portiamo dentro di noi..  

 
 
 
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