La liquefazione del sangue Si è ripetuto a Napoli il miracolo di San Gennaro. Alle 9.43 è stato dato l'annuncio dell'avvenuta liquefazione del sangue del patrono, nella cattedrale di Napoli gremita da migliaia di fedeli per la festa liturgica del santo. Il rito è presieduto dal cardinale Crescenzio Sepe. Il ripetersi del miracolo è stato salutato da un lungo applauso. L'annuncio dell'avvenuta liquefazione del sangue è stato dato ai fedeli dal cardinale Sepe. Lo stesso arcivescovo ha precisato che, contrariamente al solito, il sangue era già sciolto quando le ampolle sono state estratte dalla cassaforte della "Cappella del Tesoro", intorno alle 9,30. La notizia del miracolo si è subito diffusa anche all'esterno del Duomo, dove un gruppo di fedeli ha fatto esplodere dei fuochi d'artificio. La celebrazione liturgica prosegue, in cattedrale: tra i presenti il governatore della Campania, Antonio Bassolino e il sindaco di Napoli Rosa Iervolino. |
Fonte: www.siciliainformazioni.com Qualcosa sul Tesoro di San Gennaro Tra i numerosi gioielli del tesoro di San Gennaro, fanno parte il tronetto del 1305 in oro e argento donato da re Carlo d'Angio', autentico gioiello gotico, che da sette secoli è portato in processione con le teche del sangue di San Gennaro e alla cui cima splende uno degli smeraldi più grandi al mondo. Lo storico busto d' oro e d'argento di San Gennaro tempestato di pietre preziose e il reliquario del sangue anch'esso d'oro e d'argento con alla cima uno degli smeraldi più grandi del mondo, entrambi di manifattura provenzale e donati nel 1305 da re Carlo d'Angiò. La Mitra di argento dorato del 1713, con oltre 3700 rubini, smeraldi e brillanti commissionata dalla Deputazione del Tesoro di San Gennaro, dall'argentiere Matteo Treglia. Destinata ad ornare il busto reliquario del Santo che fu eseguito in epoca angioina. Il valore dell'opera fu valutato in ventimila ducati raccolti attraverso sottoscrizioni e donativi che coinvolsero il popolo, il clero, gli artigiani, i nobili ed anche all'imperatore Il calice d'oro tempestato di rubini, smeraldi e brillanti del 1761 e opera di Michele Lofrano. Dono di Ferdinando di Borbone, giovane sovrano di appena 10 anni. Questo calice doveva rappresentare il suo formale gesto di devozione
La collana di San Gennaro è probabilmente il gioiello più prezioso esistente al mondo. Iniziata nel 1679 e dono dei Borbone, con ben tredici grosse maglie in oro massiccio al quale sono appese croci tempestate di zaffiri e smeraldi. L'aspetto attuale della collana è quello di un grande assemblaggio di gioielli di diversa fattura è datazione e di provenienze illustri. Una croce donata 1734 a Carlo di Borbone. Una croce offerta di Sassonia. Una ciappa in tre pezzi con diamanti e smeraldi. Una croce di diamati e zaffiri del 1775 donata da Maria Carolina d'Austria. Una spina a forma di mezza luna del 1799 donata dalla Duchessa di Casacalenda. Una croce di diamanti e smeraldi donata da Guiseppe Bonaparte. Una croce e una spilla in diamanti e crisoliti offerte da Vittorio Emanuele II di Savoia, ed altre oggetti ancora
Il manto di San Gennaro letteralmente coperto di pietre preziose e di smalti raffiguranti le insegne araldiche del casato Le spalliere di argento dorato con rubini, smeraldi, brillanti, pietre preziose e smalti
Il calice in oro massiccio dono del papa Pio IX La pisside (calice con coperchio per conservare le ostie) in argento dorato, opera del famoso orafo di Torre del Greco, Domenico Ascione e che, proprio perché proveniente dalla patria stessa del corallo lavorato, è costellata di cammei e di decorazioni in malachite.
Questi sono solo alcuni degli straordinari capolavori che i sovrani hanno donato al Santo Patrono di Napoli Fonte: www.comune.napoli.it www.museosangennaro.com |
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il 31/12/2008 alle 17:45
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