"Sono state qualifiche difficili", aveva dichiarato Fernando Alonso sabato dopo aver ottenuto la pole. Non è facile neanche la gara, ma alla fine l'asturiano ha la meglio su Sebastian Vettel vincendo il Gp di Singapore. Se durante le qualifiche era stato il tedesco a commettere un errore nel Q 3 perdendo una ghiotta occasione per conquistare la pole, domenica il merito è tutto di Alonso che mantiene il comando della corsa dall'inizio alla fine, senza mai sbagliare. E se di gara perfetta si deve parlare, questa è l'occasione giusta.
Il circuito di Marina Bay non è dei più semplici, i piloti ne sono consapevoli, l'importante è cominciare bene. Alonso parte dalla prima fila, insieme a Vettel, e non potrebbe iniziare la propria gara nel migliore dei modi, scattando subito in avanti e respingendo gli attacchi del tedesco che lo insidia subito ma che non può nulla nel corso dei 61 giri, rimanendo sempre dietro al ferrarista. I due piloti danno via a una vera e propria lotta, facendo a gara per chi compie il giro più veloce e già dopo poco creano il vuoto con gli inseguitori. Passano appena tre giri, un problema alla vettura di Liuzzi costringe la safety car a entrare in pista, alcune vetture ne approfittano per rientrare ai box e montare le gomme dure. Tra queste anche la Red Bull di Webber, partito dalla quinta posizione e protagonista, durante la gara, di una grande rimonta, seppur in chiaroscuro. In una girandola di pit stop che mescola le carte, l'australiano riesce a risalire fino in terza posizione ma si trova ben presto a dover fare i conti con Lewis Hamilton, che era partito terzo e non è intenzionato a cedere senza lottare. Al 32esimo giro la safety car, entra per la seconda volta in pista a causa di un incidente in un tunnel tra Kobayashi e Senna. Esce dopo due giri. Al 36esimo giro Hamilton tenta il sorpasso ai danni di Webber e quasi ci riesce. Ma il pilota della Red Bull lo sperona, rompendogli la sospensione posteriore sinistra e costringendolo al ritiro. i giudici di gara non sanzionano nessuno dei due piloti anche se va detto che Webber non fa nulla per evitare il contatto con la vettura dell'avversario. Non ci voleva per la McLaren, in piena lotta mondiale, che, nonostante il buon quarto posto finale di Button, non può certo sorridere.
Il campione del mondo in carica, zitto zitto fa la sua gara, tutto sommato senza infamia e senza lode, mantiene la posizione, la stessa di partenza, dall'inizio alla fine e, pur incitato via radio a sorpassare un Webber la cui vettura ha le gomme ormai consumate, non prende mai l'iniziativa, non corre troppi rischi e conclude la gara alle spalle dell'australiano. La scuderia di Woking è la vera delusa di questa gara: Hamilton non guadagna punti e rimane a quota 182, distanziato di venti lunghezze da Webber che conduce sempre il mondiale con 202 punti, mentre Button si porta a 177. In fondo la Red Bull non può non sorridere, Webber evita una sanzione mentre Vettel si porta a 181 punti e rientra in corsa per il titolo, quando mancano quattro gare al termine.
Massa, partito dall'ultimo posto, rosicchia posizioni e conclude decimo, mettendo in cascina un punticino che, comunque, può sempre essere utile in quel di Maranello. Non aiuta molto il suo compagno durante la gara ma Alonso non ne ha bisogno, e i due decimi di vantaggio su Vettel con cui conclude la gara ne sono la dimostrazione. Lo spagnolo vola a 191 punti e già pensa al Giappone, dove lo attende una pista non certo semplicissima. Ma l'asturiano ama le sfide e questo mondiale, mai così aperto, è pane per i suoi denti. Lo spettacolo, dunque, è assicurato.
Ordine di arrivo:
1 Fernando Alonso Ferrari 1:57:53.579
2 Sebastian Vettel Red Bull + 0.293
3 Mark Webber Red Bull + 29.141
4 Jenson Button McLaren + 30.384
5 Nico Rosberg Mercedes GP + 49.394
6 Rubens Barrichello Williams + 56.101
7 Robert Kubica Renault + 1:26.559
8 Adrian Sutil Force India + 1:52.416
9 Nico Hülkenberg Williams + 1:52.791
10 Felipe Massa Ferrari + 1:53.297
11 Vitaly Petrov Renault a un giro
12 Jaime Alguersuari Toro Rosso a un giro
13 Michael Schumacher Mercedes GP a un giro
14 Sebastien Buemi Toro Rosso a un giro
15 Lucas Di Grassi Virgin a 2 giros
16 Heikki Kovalainen Lotus a 3 giros (DNF)
17 Timo Glock a 12 giros (DNF)
18 Nick Heidfeld a 25 giros (DNF)
19 Lewis Hamilton McLaren a 26 giros (DNF)
20 Christian Klien a 30 giros (DNF)
21 Kamui Kobayashi a 31 giros (DNF)
22 Bruno Senna a 32 giros (DNF)
23 Jarno Trulli Lotus a 34 giros (DNF)
24 Vitantonio Liuzzi Force India a 60 giros (DNF)
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