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Danae (chanson du soldat et la bougie)

Fa freddo stasera, freddo e scuro, e io ci respiravo bene sul tuo seno.Dal crinale, la casa è nulla più che un lume piccolo, piccolo. La sua mole si perde nel nero tutto uguale della notte, solo quel punto fioco mi dice che esiste,  e in quel quadro improvvisato intuisco i tuoi contorni, la tua…
 

Cuore cannibale (la mamma ha sempre ragione)

Si era svegliato in quel letto d’ospedale senza sapere come ci fosse finito. Ogni più piccolo movimento, ogni respiro,  gli procurava fitte dolorose per tutto il corpo. L’ultima cosa che ricordava erano gli occhi della bionda che lo fissavano, poi più nulla. Un buio lungo un paio di giorni, dicevano i medici che l’avevano accolto…
 

Supereroi (vecchiaia carogna)

Proprio ieri, mentre cercavo di indossare  una sottocombinazione invernale (mutandoni e maglia di lana, per capirci)  per poter lavorare all’aperto anche con questo tempo balordo, mi sono visto per un attimo nello specchio e… be’, avete presente quei flash che a volte tornano da un remoto passato?Quand’ero bambino, il nonno del mio vicino di casa…
 

Raccontami una storia (la pazienza delle pietre)

Nelle sere d’estate i vecchi si attardavano sull’aia,  seduti su di una pietra piatta e allungata poggiata su due ceppi di quercia. L’aveva trovata un secolo prima un loro trisavolo nel dissodare la terra lì intorno, l’aveva poggiata su quei due tronconi di rovere e da allora nessuno l’aveva più mossa.Poggiata alla facciata anteriore della…
 

Primavalle rap (storia d'amore e tradimento)

I dolori del mondo mi  rendono banale e ridicolo ogni altro argomento; bisognerebbe parlare di loro, ma a lungo andare consuma. Ero giunto ad un compromesso: il silenzio. Poi qualche giorno fa mi sono detto: banalità per banalità, tanto vale scrivere qualcosa di realmente ridicolo, almeno ci si fanno su due risate. In tal modo…
 

Perduto (nel doppiofondo di un sogno)

C’era uno strano rumore nel fondo delle orecchie,  come un ronzio monocorde che arrivava fin nello stomaco. L’erba era verde in uno strano contrasto con il rosso del sangue e l’odore fetido dei corpi in putrefazione. Camminavo, o non camminavo … non so, forse non toccavo terra; i miei piedi non toccavano terra. Non avevo…
 

Puņ mancare l'acqua al mare?

Rimane solo il silenzio, le parole sono cadute. Tutte. Le mani stanche le hanno lasciate andare come inutili foglie d’inverno. Solo il nulla del silenzio può dire l’enormità di quel vuoto; di quel cratere lasciato come da un mare prosciugato all’improvviso.Ecco,  così sono rimasto, come un pesce incredulo. Senza respiro, le labbra boccheggianti, la gola…
 

Sonata per Sasha (terza ed ultima parte)

Nessuno avrebbe saputo dire da quanto tempo vivesse lì; nessuno conosceva il suo nome. Di lui si sapeva soltanto che era arrivato un giorno d’autunno e da allora non aveva più lasciato quell’angolo sotto i portici.Ogni mattina riponeva con cura le pareti della sua casa di cartone, piegava fatto bene la coperta di lana dai…
 

Sonata per Sasha (parte seconda)

Era il giorno del suo ventunesimo compleanno, una terribile malinconia gli stringeva il cuore all’idea che la sua vita non gli appartenesse.Paganini non lo intimoriva più con i suoi capricci, come non lo intimoriva ormai suo padre, vecchio e senza più la forza di imporre un’autorità logora e vinta dagli anni.Si affacciò alla finestra; lampioni…
 

Sonata per Sasha (parte prima)

Passeggiare in centro, in un giorno qualsiasi di questo inverno strambo, e fermarsi ipnotizzati ad ammirare le magie che un sassofonista di strada disegna seduto sul selciato mattutino dei portici.- Chissà che storia avrà?- mi chiedi all’improvviso.Aleksandr Fyodorovic: un nome che gli pesava addosso come una condanna.“Puoi sceglierti il cane, il mestiere, la moglie, ma…
 

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