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La leggenda di Baratz

Post n°10 pubblicato il 24 Gennaio 2011 da nuraghin45

 Il paese di Baratz con i due forni in primo piano

 

 

Mentre Asteva racconta, si spengono le luci sui narratori e si accendono per illuminare il paese di Baratz. Tanta gente cammina per la strada e dalla sinistra esce un uomo con un mantello rosso.

Cià Assuntina - Dalla fronte bruciata dal sole gli cadevano gocce di sudore. Le labbra erano spaccate per la  sete e lui camminava con affanno in mezzo alla gente che non lo vedeva nemmeno.

Cià Antunica - L'uomo aveva fatto un viaggio molto lungo ed aveva anche tanta fame. Ma non aveva nemmeno un centesimo. Allora...

L'uomo si ferma presso il banco dove un Panettiere sta vendendo il pane.

Forestiero - Buon uomo, vengo da un luogo molto lontano e ho tanta, tanta fame. Non ho soldi per pagare ma per carità, datemi un pezzetto di pane ...

Panettiere - Vattene, disgraziato! Non c'è pane per te, se non hai soldi! Vattene in fretta da qui, se non vuoi bastonate.

Forestiero - (con grazia) Dio te lo paghi!

Si avvicina al banco di una donna

Forestiero - Buona donna, per carità, un pezzo di pane!

Panettiera - Brutto delinquente, vattene se non vuoi un colpo di pala!

Forestiero - Dio te lo paghi, buona donna!

Cià Assuntina - L'uomo aveva continuato a camminare e un po' più avanti aveva visto una giovane donna che usciva da un forno portando sulla testa un canestro pieno di pane ancora caldo. Teneva per mano una bambinetta. L'uomo si era avvicinato e l'aveva fermata.

Forestiero - Buona donna, ho troppa fame. Mi dai un pezzetto di pane, per carità?

La donna ha preso una focaccia e l'ha data all'uomo con grazia.

Donna - Tenga, buon uomo, mangi.

Asteva - La donna aveva ripreso la bambina per la mano e aveva continuato la sua strada. Ma l'uomo l'aveva seguita e fermata.

Forestiero - Buona donna, solo tu in questo paese mi hai aiutato, e adesso ti voglio aiutare io. Ascolta bene ciò che sto per dirti. Devi prendere quella strada che porta fuori da Baratz. Dovrai camminare sempre dritta, senza girarti mai indietro, per nessuna ragione. Anche se ti chiamano, tu devi andare sempre avanti, anche se senti rumori o altro.

Donna - Ma perché devo andarmene dal mio paese?

Forestiero - Adesso non te lo posso dire. Tu però devi ascoltarmi e devi fare ciò che ti dico. Vai veloce, sempre avanti o sei perduta, tu e la bambina.

Ciù Calminucciu - La giovane donna ha guardato fissa gli occhi dell'uomo e in quel momento ha capito che doveva fare ciò che lui diceva. Allora ha iniziato a camminare dando le spalle al paese, cercando di allungare il passo più che poteva, quasi trascinando la bambina che non riusciva a seguire la madre e si lamentava.

Cià Antunica - Poco dopo aver lasciato il villaggio la donna ha sentito un mormorio sordo, come un tuono da lontano, che si faceva sempre più forte. Un'onda alta come una montagna si è presentata dall'altra parte di Baratz, e aveva cominciato a distruggere tutto ciò che trovava al suo passaggio.

La gente che era nelle strade, nelle botteghe, nella piazza, vedendo quell'onda si è messa a gridare, a correre, e sembrava tutta impazzita.

Si sentono grida, pianti, versi di animali terrorizzati, e rumori di un'onda che corre.

Ora la luce illumina i narratori.

Annuccia - Ohi che paura! Mi sta venendo la pelle d'oca!

Rafelica - Ohi babbo mio! Povera gente!

Asteva - Qualcuno cercava di salire sul tetto, o correva verso le alture per salvarsi. Anche gli animali si muovevano senza sapere dove andare e si mescolavano alla folla in fuga. Come una lingua lunghissima, l'onda si è divisa nelle strade, si è allargata nella piazza, e si è ristretta per entrare nelle case dalle porte e dalle finestre, per uscire dopo aver distrutto tutto.

Annuccia - Ma la madre con la figlia si sono salvate da questo disastro?

Vissente - E statti zitta e lascia raccontare!

Madarena - Ohi che racconto! Altro che favola!

Gliuis - Ci'Assunti', non stia a sentire a queste bambine, concluda il racconto.

Cià Assuntina - Il racconto si conclude così. La giovane donna ha preso la bambina in braccio e si è messa a correre sempre più forte. Sentiva alle sue spalle il rumore terribile dell'acqua, e aveva capito che per Baratz era arrivata la fine. Pianti, grida, lamenti di cristiani e di animali la facevano disperare.

Cià Antunica - Lei pensava a tutti quelli che conosceva, amici, parenti ... cosa stava succedendo a tutta quella gente? Voleva guardare, voleva capire meglio, ma ricordava le parole dell'uomo "Vai veloce, sempre avanti, o sei perduta tu e la bambina"

Ciù Calminucciu - Ad un certo momento la giovane ha sentito una voce disperata che la chiamava: "Caterina, Caterina, vieni ad aiutarmi, non lasciarmi qui a morire! Vieni, Caterina, vieni!"

Quando la giovane ha sentito il suo nome, si è fermata di colpo. Chi la chiamava? Non aveva riconosciuto la voce, ma forse era la madre, oppure la sorella. Allora non ha pensato più a nulla, e vinta dalla pietà ha voltato il capo all'indietro. Ma ... in quel preciso momento lei e la sua bambina sono diventate di pietra.

Qualche bambina si asciuga le lacrime

Bastianino - Hai visto? Io lo sapevo che sarebbe finita male.

Annuccia - Oh, che pena!...

Cià Antunica - Più tardi l'onda ha perduto la sua forza e si è fermata. Dove prima sorgeva il paese di Baratz adesso c'era un lago. La statua della madre con la bambina era rimasta sul fondo. Ed ancora oggi, nelle giornate di sole, quando l 'acqua è calma e trasparente, si può riuscire a vedere sul fondo del lago la statua di una donna con una bambina in braccio e un canestro sulla testa.

Alfonso - Bella questa storia. Vorrei proprio andare a Baratz per vedere questa statua. Ma voi l'avete vista qualche volta?

Rafelica - Anche io voglio andare a Baratz per vedere la statua.

Gliurenz - Certo, possiamo andare un giorno a Baratz. Io non ho mai visto niente sul fondo, ma almeno ci facciamo una bella passeggiata.

Rafelica - Povera donna. Io però non mi sarei girata mai, per nessun motivo...

Gliuis - Si, si, proprio tu! Soffiami l'occhio.

Annuccia - Ma chi sarà stato il forestiero?

Bastianino - Boh! Certo che sapeva troppe cose.

Gliurenz - Di sicuro era un uomo che ha distrutto il paese per colpa degli abitanti, che non avevano buon cuore e non aiutavano i poveri e quelli che avevano bisogno.

Rafelica - Aiò, Madarè, torniamo a giocare.

Madarena - Vedrai che stanotte mi sogno l'onda. Colpa tua!

I bambini riprendono i giochi. I pescatori e le donne continuano a lavorare. Si spengono tutte le luci.

La rappresentazione si conclude con un coro di tutti i bambini che cantano "Lu conta de Balcia" canzone scritta da Franco Ceravola e musicata da Enrico Ceravola. La traduzione in italiano è letterale.

La canzò de Balcia

Ritornello

Baratz è caduta / nel fondo del lago / la donna di pietra  / è ancora là

voi se andate / di giorno o di notte / tenete presente / ciò che è successo.

 

Baratz è caduta / nel fondo del lago / la donna di pietra / è ancora là

con la bambina / stretta abbracciata / la notte di luna / quando l'acqua

è più chiara. / Il sole tramonta / dove finisce il mare / di giorno l'abbagliava

sino a quando era stanco. / La notte il chiarore / della stella più grande

colorava le case / di un velo grande e bianco.

 

Ritornello - Baratz è caduta ...

 

Ogni uomo al mattino / Andava al lavoro / e ogni vicolo / era pieno di chiasso

le donne lavavano  / i panni al ruscello / la vita passava / in maniera normale.

Ma il cuore della gente / era pieno di veleno / per l'odio nessuno / faceva all'altro del bene

vinceva l'invidia / il rancore, il peccato. / Era ora che fossero / dal cielo castigato.

 

Ritornello - Baratz è caduta ...

 

Da terra straniera / un povero è venuto / vestito di stracci / un giorno di pioggia

un pezzo di pane nero / ha chiesto ad ognuno / non c'è persona  / che gliene abbia dato.

Una giovane madre / che tornava a casa / sopra la testa / portava un canestro

pieno di pane ben caldo / gliene ha dato uno solo / per farlo contento.

 

Ritornello - Baratz è caduta ...

 

Solo tu figlia mia / hai avuto pietà / e questo bel regalo / ti sia restituito

ora corri signora / più che puoi / lontano da Baratz / più in fretta che puoi

e non girarti mai / per vedere nessuno / e non fermarti mai / per sentire qualcuno

La donna stringendosi / la figlia al petto / getta il canestro / che l'uomo ha insistito.

 

Ritornello - Baratz è caduta ...

 

Mentre lei fugge / dietro la schiena / sente suoni di passi / che schiacciano la sabbia

rumori di mare / pianti di gente  / suoni di campane / disastro di vento

Un tuono grande pauroso / e grida vicino / si gira e di pietra / diventa di colpo

è l'acqua di Baratz / che tutto ha coperto / e più nessuno / là si è trovato

 

Ritornello - Baratz è caduta ...

Immagini del lago scattate il 13 novembre 2011 sono pubblicate nel blogspot:

http://tholos.blogspot.com

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