Post n°24 pubblicato il 25 Aprile 2009 da leonardoflamminio
I nuovi metodi d'insegnamento innescati dalla nascita di nuovi mezzi di comunicazione multimediali affrontano la profonda trasformazione dell'attuale modello di formazione prospettata dall'utilizzo di queste nuove tecnologie multimediali e di internet per migliorare al qualità dell'apprendimento, agevolando, allo stesso tempo, l'accesso a risorse e servizi, nonché gli scambi e la collaborazione a distanza, ovvero tutto ciò che viene comunemente definito come l'e-Learning.
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Post n°22 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da leonardoflamminio
L'acronimo “T.A.S.C.A” . Questa parola si origina dalla riflessione e dalla consapevolezza sempre più definita che l’uomo vive in una piccolissima parte di mondo, che fa parte di un universo più ampio, ricco di molteplici credenze, culture, tradizioni. All’origine di questa consapevolezza vi è l’entrata nel mondo moderno e post moderno, l’avvento della globalizzazione, la diffusione delle TIC, la possibilità di definire il mondo un “villaggio globale”, all’interno del quale regna la comunicazione virtuale e a distanza. Tutto questo ha reso chiaro il concetto di Cosmopolitismo, che già nel corso della storia ha trovato terreno fertile per attivare continue trasformazioni che si intrecciano con la “T.A.S.C.A” : l'uomo percepisce, agisce facendo ruotare attorno al suo modo di vivere le sue scelte, le sue azioni, le sue relazioni ecc, ecc, trasformandolo continuamente. Considerando questa nuova metodologia comunicativa di relazione,si offre una chiara e nuova chiave di lettura per far capire come nella nostra quotidianeità si impone la ridefinizione della trasmissione del sapere e del suo agire (essere sapienti, essere agenti......dalla teoria alla pratica). |
Post n°21 pubblicato il 26 Settembre 2008 da leonardoflamminio
Il pedagogista-tecnologo: Docente o non Docente..... La crescita di una persona include l’essere sapienti e l’essere agenti; ciò comporta la fondamentale messa in pratica della teoria, si agisce in base alla propria esperienza, prodotta dal sapere che ogni persona possiede. Il tempo della formazione studia la sua trasformazione, che si effettua durante il percorso di vita, ci si forma trasformandoci, perché crescendo si cambia, sia fisicamente, sia nel modo di essere, in base alle esperienze vissute. Attraverso la tecnologia, le modalità di apprendere sono cambiate. La tecnologia ha bisogno dell’uomo, perché da esso è stata creata, da lui ne dipende il suo funzionamento, per questo non toglie nulla alla lezione frontale, in cui si può apprezzare il sapere e la passione del docente riguardo a quel dato insegnamento; anche nell’esposizione di un argomento, si può ricorrere al supporto tecnologico, ma senza quella gestualità e intonazione scandite dalla passione per quell’argomento, il risultato sarà la disattenzione di tutte le persone che potrebbero ascoltare, magari sono anche interessate. La disattenzione è la riduzione temporanea dell’attenzione, dovuta anche da stanchezza fisica o mentale; la distrazione è l’incapacità momentanea di porre attenzione nell’attività in corso, dato che la persona è coinvolta da altri stimoli. Il campo a 360° prende in considerazione tutti i più vasti orizzonti, in cui al centro del cerchio è presente la comunicazione e tutti coloro che fanno parte di questa grande circonferenza. L’importanza di essere tutti leader determina il lavoro finale, le proprie idee devono in qualche modo incontrarsi con quelle degli altri membri del gruppo, per poter svolgere autonomamente il proprio lavoro, considerando anche quello degli altri, per evitare ripetizioni o tralasciare punti importanti. Il pedagogista-tecnologo pone l’accento sull’importanza dell’educare in modo attivo, eliminando l’apprendimento passivo di un tempo, grazie anche all’ausilio delle tecnologie, che lascia spaziare ancora di più le sorprendenti vedute guidate da una via autenticamente nuova. Abbiamo una grande capacità e possibilità di comunicare tutto: quello che è importante, quello che non è importante, quello che dovrebbe essere riservato. Dobbiamo perciò fare un'operazione di educazione: è necessaria una educazione non solo del singolo, ma anche una educazione sociale . |
Post n°20 pubblicato il 15 Settembre 2008 da leonardoflamminio
Competenze in cambio di esperienze. Siamo certi che gli anziani sono l’anello debole delle dinamiche sociale ed economiche? Siamo certi che sono improduttivi e, soprattutto lontano dalla necessità di conoscenza, di informazione, di comunicazione? Chi l’ha detto che gli anziani sono sempre molto lontani dalle nuove tecnologie? Chi l’ha detto che non possono avvalersi della possibilità di informarsi, in modo semplice, via internet? Proprio per venire incontro alle esigenze degli over-60 questo progetto è stata ideata per avvicinare gli over 60 al mondo delle nuove tecnologie, dei media e della comunicazione su internet. A questo scopo le lezioni saranno focalizzate sui temi della terza età e il loro inserimento nella rete. Paradossalmente, sono quelli più affamati di conoscenza culturale dove curiosità, voglia di autonomia siano le prerogative di nuove strategie.... Gli anziani sanno quello che vogliono, sono esigenti, attenti, hanno voglia di vivere e hanno tanto tempo a disposizione. Dunque possiamo ben affermare che non esistono più giustificazioni valide per escludere una porzione di popolazione che sta facendo emergere nuovi scenari di mercato, tutti da esplorare e sperimentare. Anche la Liguria soffre il "digital divide La T.A.S.C.A. (Territorio, Ambiente, Società, Contesto, Ambito) è il tessuto connettivo tra il mondo sociale e i meccanismi educativi/formativi: chi non comunica non esiste nella società dell'informazione, quindi per esistere bisogna saper comunicare, bisogna saper conoscere per trarre insegnamento dal passato, scandagliare il presente per anticipare, costruire, gestire il futuro della comunicazione.Lo sviluppo e la diffusione delle nuove tecnologie della comunicazione stanno mutando in modo sempre più rapido e incisivo la società: l'evoluzione e il cambiamento interessano non solo gli strumenti e le tecniche di comunicazione ma anche la struttura economica e produttiva dei paesi più industrializzati e le forme in cui essa si esprime. L'innovazione tecnologica avvia il passaggio dalla "società dell'informazione" caratterizzata da un'informazione di massa ad una "società della conoscenza" che sollecita la partecipazione cognitiva di ogni suo membro ed in cui l'accesso è permesso dal patrimonio di conoscenze e competenze posseduto. Le risorse umane sono dunque, più che mai, elemento cardine delle nuove organizzazioni e il lavoro delle persone diviene progressivamente più complesso, basato sull'interazione con sistemi tecnologici che richiedono capacità e conoscenze: Sapere, Saper Fare, Saper Essere. I nuovi metodi d'insegnamento innescati dalla nascita di nuovi mezzi di comunicazione multimediali affrontano la profonda trasformazione dell'attuale modello di formazione prospettata dall'utilizzo di queste nuove tecnologie multimediali e di internet. Migliorare al qualità dell'apprendimento, agevolando, allo stesso tempo, l'accesso a risorse e servizi, nonché gli scambi e la collaborazione a distanza condizionano le nostre vite, anche l'educazione non si può sottrarre alla nuova identità del digitale, ma attenzione...non bisogna abbandonare a se stessi le generazioni passate, calpestando per un fattore mediatico le identità di uomini che non sono stati abituati alla ferrea legge del web e non sono stati inseriti alla nuova l'alfabetizzazione informatica. Quindi non solo computer ma anche e soprattutto Internet con le sue innumerevoli risorse, la possibilità di scambiare informazioni con altre persone senza necessariamente incontrarsi, l'opportunità di colloquiare e chiedere collaborazione anche ad altri enti, istituti o aziende per iniziare quella comunicazione personale, formale, istituzionale che durerà per tutto l'arco della vita.. Mi sembra sbagliato deprecare ogni novità tecnologica in nome dei valori umanistici in pericolo; una società più avanzata tecnologicamente potrà essere più ricca di stimoli, di scelte, di possibilità, di strumenti diversi, senza creare quel “Digital Divide”che potrebbe drasticamente penalizzare l’integrazione sociale di tutta la popolazione. |
Inviato da: leonardoflamminio
il 20/08/2014 alle 16:01