La città del Foggiano con 7mila abitanti, a poca distanza dal lago di Varano, è tristemente nota per episodi di cronaca. Ma questa è solo una parte della storia
"Lo sappiamo che quando si sente parlare della nostra città si pensa a episodi negativi, dallo spaccio di droga all'uccisione del maresciallo dei Carabinieri Vincenzo Di Gennaro del 2019. Ma noi vogliamo descrivere un'altra storia".
Sara a fine cena ci tiene a incontrare i commensali che hanno appena terminato la cena al suo ristorante Catamè. Perché quei taglieri di salumi e formaggio, quella muschiska tipica della zona o quella pasta prodotta da un gruppo di giovani donne e giovani uomini che vogliono cambiare il volto della loro Cagnano Varano hanno un sapore speciale.
Cagnano è una città del Foggiano con poco più di 7mila abitanti, a poca distanza dal lago di Varano, il lago costiero più grande d'Italia. A prima vista, avvicinandosi al centro storico, può apparire abbandonata all'incuria e svuotata di cittadini.
Ma superando l'arco che separa la parte antica dal centro abitato e osservando i versi di Cesare Pavese e dei Ricchi e Poveri dedicati al concetto di "paese" capisci che qualcosa sta cambiando. È merito della giovanissima ProLoco del posto, 25 anni di età in media, che si è messa in testa di riqualificarla puntando sulle tipicità, sulla cucina a chilometro zero e, con un'associazione collegata, sull'esplorazione del lago a bordo di kayak.
Sara Scirocco, 33 anni, è la presidente. "Ho studiato a Urbino e ho lavorato e vissuto a Rimini - racconta - ma non ho mai smesso di pensare alla mia città e a come poterla far rivivere. Peschici o Vieste hanno centri storici non meno belli, ma sono stati capaci di farli fruttare turisticamente. Non riuscivo a credere che non potessimo riuscirci anche noi, era un malessere che mi portavo dentro. E allora, con mio marito, sono tornata qui".
L'inizio è stato ridare vita alla ProLoco, ora composta da ragazze e ragazzi dai 17 ai 33 anni, e lanciare Cavù, un'iniziativa estiva con cui negozianti e imprenditori locali mettono in mostra all'aperto le loro attività attirando concittadini, turisti e abitanti dei paesi vicini. "Ci occupiamo degli allestimenti - dice Sara - creiamo fioriere, imbianchiamo muri e ricostruiamo muretti deteriorati. E lo scorso anno, per far fronte alle richieste, abbiamo esteso l'evento su tre giorni cercando di valorizzare i vari punti del paese".
Il centro storico di Cagnano da anni è stato gradualmente abbandonato a favore delle zone periferiche e i centri abitati più recenti e più serviti. Tanti cagnanesi emigrati in Europa, e in Germania in particolare, hanno provato a investire costruendo nuove case per i loro figli. Ma molto spesso sono rimaste sfitte, incomplete e abbandonate. E così anche palazzi del XII secolo e le piccole case storiche hanno subito gli effetti negativi dello svuotamento del borgo.
"Negli ultimi tempi, con l'abbattimento dei costi di quelle case, ci sono diversi esempi di gente che viene da fuori, acquista a poco e ristruttura. Qualcuno sta comprendendo l'importanza di questa zona. Noi per primi abbiamo deciso di rilevare un ristorante quasi abbandonato per rilanciarlo col progetto Catamè e attirare turisti con la buona cucina e il buon vino". Tutto rigorosamente della zona, grazie ad accordi con allevatori e agricoltori, a una pasta prodotta con il grano coltivato dai ragazzi, e un menù che cambia ogni sera a seconda delle disponibilità di giornata. E le luci sulla corte trasformano la zona da abbandonata ad accogliente.
Proprio da una costola della ProLoco è nata I Lake, un'associazione costituita da tre amici (Sara, Angelo e Michele) per esaltare al massimo la capacità attrattiva del lago di Varano altrimenti poco sfruttato. Quattro percorsi consigliati da affrontare in kayak consentono a esperti e amatori di godere della bellezza degli oltre 60 km quadrati del lago solitamente non difficile da esplorare senza indicazioni precise. E le opportunità, la promozione di chi ha provato questa esperienza unica e le immagini sui social del tramonto (e dell'alba, per i più temerari) sulla laguna sono diventate il miglior bigliettino da visita, tanto che le richieste da tutto il Meridione si stanno moltiplicando.
Si parte accanto all'opera di street art in un rudere abbandonato con il "dio del mare" di Alessandro Tricarico, un altro attrattore famosissimo sui social. "Si incastra tutto come in un puzzle - osserva Sara - La nostra è una storia di sognatori. Abbiamo girato l'Italia e l'estero per capire quanto paesaggisticamente non ci manchi nulla dal punto di vista turistico. Noi ci mettiamo le mani, sbagliamo, riceviamo rimproveri, ma ce la mettiamo tutta. Vediamo una scintilla nella gioventù, c'è tanta gente che ci segue. E se potremo coltivare questo patrimonio con l'educazione per il rispetto dei luoghi potremo fare ancora tanto".
GIANVITO RUTIGLIANO
repubblicabari
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