Post n°27767 pubblicato il
13 Febbraio 2021 da
forddisseche
L’operazione andata in porto nella mattinata di ieri: “Ho dato mandato all’avvocato di querelare e denunciare”
Distruzione e deturpamento di bellezze naturali e occupazione di demanio marittimo di zone sottoposte a vincolo paesaggistico. Sono le accuse mosse ai titolari del lido del Gattarella Resort di Vieste, ubicato in località “Lama le canne”, uno degli stabilimenti balneari tra i più noti della zona. “Ci stanno accusando di aver fatto opere abusive quando non è assolutamente vero – ha replicato a l’Attacco Gino Notarangelo,tra l’altro presidente Federalberghi Confcommercio i manufatti e le strutture presenti sulla spiaggia sono quelle che ci sono state concesse, al centimetro. Noi abbiamo fatto un’opera di manutenzione utilizzando la sabbia della nostra concessione: non abbiamo fatto altro che prendere l’arenile e accumularla verso la parte retrostante, nei pressi delle nostre strutture, al fine di evitare danni da mareggiata”.
Secondo il Nucleo operativo di polizia ambientale della Guardia Costiera di Manfredonia, unitamente a militari di Vieste e di Lesina, il titolare della struttura balneare avrebbe, senza alcun titolo edilizio/concessorio paesaggistico e in violazione alle ‘Linee guida per la manutenzione stagionale delle spiagge’ redatte dalla Regione Puglia, accumulato ingenti quantitativi di materiale litoide a ridosso della propria struttura ricettiva. “In riferimento alle linee guida della Regione Puglia, ci sentiamo di dire che sono state emanate nel marzo del 2020, in pieno lockdown – ha rimarcato Notarangelo non vuole essere una scusa, ma noi sono completamente sfuggite in quanto avevamo anche altre preoccupazioni da affrontare. Tuttavia, andando ad osservarle, le linee guide parlano specificatamente di come mantenere gli arenili: le opere che abbiamo attuato non vanno contro le linee guida, noi infatti non abbiamo preso materiale da altre zone o, visto che è vietato, preso la sabbia direttamente dal mare. Sono circostanze che noi non abbiamo assolutamente infranto, noi siamo rimasti nella nostra concessione, non abbiamo alterato la battigia e la linea di riva, questo è quello che veramente provoca seri danni all’ambiente e alla linea costiera. Forse non eravamo a conoscenza delle nuove indicazioni e ci sfuggita l’emanazione delle linee guida e forse avremmo dovuto fare un documento più esplicativo”.
Le linee guida – riportano dalla Guardia Costiera – prevedono, per operazioni riguardanti gli arenili, una minuziosa attività preliminare e autorizzativa finalizzata a salvaguardare il valore paesaggistico, la granulometria del materiale litoide e, in generale l’ecosistema del litorale costiero. Le operazioni di escavo e successivo riposizionamento – hanno rilevato gli investigatori – avevano di fatto modificato l’aspetto geografico della costa andando di fatto a creare un vero e proprio cordone dunale artificiale. “I turisti vengono per il nostro mare e per il nostro ambiente che è da salvaguardare – ha sottolineato Notarangelo -: la foresta è un nostro punto forte. La spiaggia viene pulita anche durante il periodo invernale, in particolare dopo le mareggiate che portano residui soprattutto plastici, per avere la battigia sempre pulita, perché la nostra struttura è un family hotel e abbiamo puntato su questo aspetto come cavallo di battaglia, quindi l’attenzione alla natura, all’ecologia fanno parte del nostro Dna”. Nell’attività i militari operanti avrebbero accertato anche un’occupazione di demanio marittimo abusiva pari a una superficie di circa 2.500 metri quadri di arenile con un volume prossimo a circa 3.750 metri cubici. “Occupazione abusiva? La notizia è totalmente sbagliata – ha evidenziato Notarangelo -, perché quella è la spiaggia che io ho in concessione e non ho occupato abusivamente altra spiaggia. Abbiamo già dato mandato al nostro avvocato (Giarrusso,ndr) di sporgere denunce e querele. Sono emersi documenti che dovrebbero essere mantenuti con un certo riserbo anche perché è in corso ancora un’indagine. Non si può assolutamente essere trattati in questa maniera, alla berlina di tutti, quando invece noi siamo solo impegnati nel nostro lavoro. Alimentare dei fuochi dove si cerca di infangare il buon nome di qualcuno, senza dimenticare che l’azienda è presente qui dagli anni 60, è sicuramente una criticità. Cerchiamo di fare il nostro lavoro nel migliore dei modi possibili ovviamente sempre rispetto delle regole: siamo esseri umani e possiamo fare dei piccoli sbagli o errori, ma riteniamo che sia esagerato metterci alla berlina. Ci sono le autorità competenti che avranno modo di chiarire la nostra situazione”.
“Siamo la società per azioni, ci siamo sempre comportati secondo le norme, addirittura la spiaggia è certificata, una delle poche, perché investiamo nella qualità del servizio che offriamo ai nostri clienti, così come fondamentale è la tutela del nostro ambiente e del nostro ecosistema. Il problema è la movimentazione della sabbia? Allora bisognerebbe bloccare tutti i lavori che si svolgono regolarmente prima di ogni stagione estiva. Ad esempio, questa mattina c’era anche un mezzo del Comune di Vieste che operava nei pressi del porto: questa si può fare? Noi non abbiamo modificato l’ecosistema, abbiamo semplicemente preso la sabbia e posizionato più indietro”.
Notarangelo ha modificato il suo modo di intendere il turismo e ha approfittato della pandemia per dare un tocco di novità alla sua struttura. “Abbiamo riaperto in pratica un nuovo albergo, per cui diventa difficile fare paragoni col passato. Tuttavia, possiamo esser soddisfatti del lavoro svolto. Siamo riusciti in poco tempo ad aprire una nuova struttura con un nuovo format, puntando su una clientela attenta a tali necessità. Siamo andati un po’ in controtendenza. Ci siamo organizzati, siamo pronti. Chi non lo è deve cominciare a pensare a quello che sarà il futuro. Purtroppo il mondo è cambiato, bisogna prenderne atto e adeguarsi alle nuove misure. Dobbiamo ricostruire il nostro mondo, aggiornandoci giorno per giorno”.
Pietro Capuano
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