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Un blog creato da Kaos_101 il 23/10/2006

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« Campo minato 2...Contrappasso »

Contrappasso

Post n°149 pubblicato il 07 Luglio 2007 da Kaos_101
 

Seconda parte...


Mentre sto aspettando che Luca torni con la mia carta di credito, lei si alza e mi dice
Scusa vado un attimo in bagno.
No! Tu in bagno non ci vai!
Mi guarda stupefatta.
Come non ci vado? Ma DEVO!
Che tu debba andarci o meno è del tutto irrilevante, non ci vai e basta.
Mi scruta con crescente apprensione.
E se andassi ugualmente?
Se ti alzi e vai in bagno al tuo ritorno troverai un taxi che ti riporterà in stazione ma con me hai chiuso.
Ma, ma, che senso ha tutto questo?
Poi si blocca un attimo, spalanca gli occhi e si lascia sfuggire un gemito, mentre si porta la mano alla bocca!
Intendi dire che…
Sì esatto! Intendo proprio questo…a te la scelta….
E’ furiosa, ma non reagisce.
Firmo la ricevuta
Vogliamo andare?
Si alza e mi segue senza discutere, ma sento il suo sguardo di odio che mi perfora la schiena.
La porto ai giardini Regina Margherita. La giornata è calda, ma sotto le piante si sta abbastanza bene.
Io chiacchiero del più e del meno, lei mi risponde poco più che a monosillabi, ogni tanto mi chiede se la punizione sia finita e di poter andare al bagno.
La mia risposta è immancabilmente la stessa.
No non è ancora terminata.
Si sono fatte le 17,00 a furia di parlare mi è venuta sete, mi alzo dalla panchina sulla quale eravamo seduti e ci avviamo lungo i vialetti, fino a raggiungere un bar tra le piante.
Ci sediamo ad un tavolino.
Buongiorno signori, cosa desiderate?
La cameriera è giovane e carina, molto informale e molto “pierciata
Un caffè shakerato senza zucchero per me e un birra grande per la signorina.
Sgrana gli occhi e un lampo di angoscia li attraversa.
Ma, ma, no non ho sete….
No S. TU HAI SETE!
La cameriera è un po’ perplessa, ma dopotutto sono fatti nostri, prende l’ordinazione e si allontana.
Ma sei matto? Se bevo ancora non reggerò di certo!!!
Appunto!
Le rispondo sorridendo.
La tua punizione è esattamente questa.
No! Non scherzare! Non ci penso nemmeno!
Te l’ho già detto una volta, questa è la seconda, non ce ne sarà una terza.
Sei libera di fare ciò che vuoi, ovviamente, ma se non rispetterai alla lettera i miei ordini io me ne andrò all’istante e non mi vedrai mai più
Sono perfettamente cosciente del fatto di non essere né l’unico né il migliore dei Master in circolazione, ma adesso sei qui e se vuoi rimanerci farai ciò che i dico, in caso contrario ciascuno per la sua strada e amici come prima.
Nessun problema si vive un rapporto BDSM solo se si è profondamente convinti di ciò che si fa, in caso contrario molto meglio lasciar perdere.
Arrivano le ordinazioni, ringrazio, pago e mi rimetto a fissare S.
È seduta davanti a me, Tra di noi il boccale di birra, invero enorme, è piacevolmente opacizzato dalla condensa, piccole gocce d’acqua scivolano verso il basso rigandone la superfice.
Sorseggio con calma il mio caffè mentre lei continua a guardare me e la birra con l’espressione di un animale braccato.
E’ meglio che cominci a bere
Le dico
Non abbiamo tutto il giorno a disposizione.
E’ caldo ma dubito che sia solo l’afa a imperlarle la fronte di gocce di sudore.
Mi guarda, guarda di nuovo la birra, riguarda me…
Afferra il boccale con decisione e comincia a bere rovesciando progressivamente la testa.
Trink, trink, Brüderlein trink! Lasst doch die Sorgen zu haus.
Canticchio divertito, in fondo è esattamente quello che succede di solito all’Oktoberfest no?
La quantità di birra e la sua temperatura le sono fatali.
Posa il boccale oramai vuoto sul tavolo e si porta di scatto le mani al grembo.
E’ di tutti i colori, la bocca si apre e chiude nervosamente, gli occhi sono sgranati, mi guarda con un’espressione disperata come per chiedermi: aiutami, fai qualcosa….
Continuo a fissarla sorridendo, con la mano appoggiata al viso, senza muovere un dito.
Lentamente la sedia su cui è seduta comincia a gocciolare mentre un ampio alone scuro si diffonde sui suoi jeans.
E’ rossa come un peperone le lacrime cominciano a rigarle il viso e tutto nel più assoluto silenzio.
La poltroncina in alluminio dell’Ikea continua a gocciolare, ma il ghiaino sottostante assorbe e nasconde il misfatto.
Con molta probabilità nessun altro si è accorto di nulla.
Sei soddisfatto?
Singhiozza

Si sono soddisfatto,
le rispondo.
E adesso come faccio? Come faccio ad alzarmi in queste condizioni?
Non ti preoccupare
Signorina mi porta un’altra birra grande?
NO ANCORA? Ma non mi avevi detto che la punizione era finita?
Certo che lo è. Fidati di me….
La birra arriva. S. mi guarda preoccupata. Le sorrido e mi sporgo in avanti come per baciarla, ma “inavvertitamente” urto il boccale che si rovescia su di lei.
Scusa! Sono desolato! Che disastro!
La cameriera accorre rassicurandoci sul fatto che non sia successo nulla.
S. è in piedi grondante birra e non solo, ma oramai nessuno se ne può più accorgere.
Signorina mi scusi, non ci sarebbe un posto dove permettere alla mia amica di rimediare al mio malanno?
Si certo c’è lo spogliatoio, ma…
Non si preoccupi, ho con me un cambio replica S. con evidente sollievo.
Allora mi segua le indico lo spogliatoio.
Dopo pochi minuti è di ritorno.
Ora indossa una minigonna nera e una camicetta beige, i sandali erano opportunamente adatti ad entrambe le mise.
Sei un bastardo mi sibila passandomi di fianco, ma si vede che, passato il momentaccio, la situazione ora le piace.
Tra l’altro non avevo pensato di portare uno slip di ricambio e adesso…
Adesso,
replico io
…credi davvero che ti sarà ancora consentito di indossarne?

 
 
 
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