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Un blog creato da Kaos_101 il 23/10/2006

PENITENTIAGITE...

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« ....massa.......non ti faccio più amico!!! »

Black list...

Post n°212 pubblicato il 14 Marzo 2008 da Kaos_101
 

Quando, un paio di anni fa, aprii il mio primo blog su Digiland non pensavo che sarei andato incontro a tante critiche, attacchi e interventi censori.
Avevo scelto un titolo poetico “
esotica compostezza” il verso di una poesia di Dylan Thomas che amo molto, avevo inserito alcune foto di fotografi famosi a soggetto BDSM e mi ero messo a scrivere di me delle mie esperienze del mio modo di vedere questo lato della mia natura.
Dopo un po’ ho cominciato a ricevere messaggi di stampo mafioso che mi “consigliavano per il mio bene” (inteso come sopravvivenza del blog) di cambiar registro.
Totalmente ignaro del clima che vige in questa community ho sempre risposto che non erano obbligati a venirmi a trovare e che se non piaceva loro ciò che pubblicavo sul mio blog non avevano che da ignorarmi.
Mal me ne incorse! Senza alcun preavviso un bel giorno il mio blog è stato
cancellato “manu militari” dallo staff di Libero senza la minima spiegazione e senza, ovviamente, nemmeno darmi modo di recuperare ciò che avevo postato fino a quel momento.
Fortunatamente per me e per i miei quindici lettori, avevo copia di tutto ciò che pubblicavo e così, tranne qualche post secondario, tutto quello che era presente in “Esotica compostezza” si può trovare anche su “Penitentiagite” Unica differenza: ho evitato di inserire quelle foto che tanto scandalo avevano dato e, visto che evidentemente i censori non sanno leggere ma si limitano a guardare le figurine, fortunatamente a tutt’oggi il mio blog gode di ottima salute.
Tutto questo preambolo solo per dire che sono pienamente cosciente del fatto che non posso piacere a tutti e che, anzi, visti i temi trattati dal mio blog, ci saranno sicuramente una certa quantità di persone che avrà di me una considerazione tutt’altro che lusinghiera.
Come diceva Guccini in Cyrano:

Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato,
spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;

Va benissimo così!
Non ci tengo a piacere e compiacere tutti, anzi, nel mio piccolo, sarei felice se riuscissi di tanto in tanto a suscitare un minimo sussulto in encefalogrammi piatti.
Visto che so benissimo che a molti non piaccio, non mi stupisce affatto ricevere messaggi, in privato o sul blog, di persone che, a vario titolo, si sentono in dovere di esternarmi la loro disapprovazione, astio, disgusto; se avessi voluto un consenso plebiscitario avrei scritto altro.
Quello che invece mi sorprende sempre un po’ è l’uso della blacklist.
Mi spiego meglio: qualche mese fa entrarono uno dopo l’altro, almeno una ventina di nick femminili, tutti attrono ai 40 anni, per lo più provenienti da un’area geografica piuttosto circoscritta, che senza una sola parola di commento mi inserirono nella black list.
Al di là di questo eclatante episodio, mi capita con una certa frequenza di imbattermi in persone che, venute in contatto col mio blog, mi inseriscono nella loro black list senza nemmeno una parola di commento.
Chiariamoci bene, il punto non è che mi addolori essere inserito in una black list. Ho costruito il blog anche in modo da respingere coloro con i quali non sono evidentemente interessato a dialogare, ma trovo alquanto bizzarro un simile atteggiamento.
Considero del tutto legittimo l’uso della black list per impedire a persone sgradite di intasarci messaggeria e blog, ma che senso ha far ricorso a tale strumento se non sussiste alcuna comunicazione?
In genere, quando mi imbatto in argomenti che non condivido, ho due possibili reazioni, o giro i tacchi e me ne vado scrollando la polvere dai miei calzari, oppure entro in contatto con l’altro per ribattere polemizzare, capire le sue idee.
Magari mi sbaglio di grosso, ma il chiudere preventivamente la possibilità di dialogo, mi sembra un’ammissione di inadeguatezza il sintomo della paura di confrontarsi, forse di scoprire che quel diverso che ci fa tanta paura, che ci ripugna, che ci disgusta,  ci appartenga molto di più di quanto vorremmo ammettere.
Molto meglio, allora, bloccare ogni forma di comunicazione per evitare che un simile confronto rischi di far saltare il tappo al vaso di Pandora del nostro rassicurante e limaccioso quieto vivere…
AUGH!

 
 
 
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