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IL BRADISISMO NEI CAMPI FLEGREI
Come l'eruzione del Vesuvio ha coperto e conservato le splendide città romane di Pompei ed Ercolano, cosi il mare ha sigillato i resti della antica Baia. Citata da Orazio , Baia era il piu' lussuoso posto di villeggiatura per i patrizi romani. E' un viaggio nel passato in un sito unico al mondo dove la bellezza ti lascia senza respiro. Resti di impianti termali, vasche ,alzati di mura e pavimenti a mosaico, sono oggi sommersi a pochi metri di profondità. Se vi appassiona il passato e vi piace l'archeologia Romana, questo è il "viaggio"......
LA FINE DEL MONDO...
l'ultimo fiume avvelenato,
l'ultimo pesce pescato,
vi accorgerete che il denaro non è commestibile....
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Post n°18 pubblicato il 11 Marzo 2008 da sergius65
La prima monetazione vera e propria, nel mondo romano risale alla fine del 4°secolo, inizio 3°secolo a.C. Il commercio non si basava sull'uso della moneta, ma su una forma di baratto che sfruttava barre di bronzo (aes rude) come mezzo di scambio. L'utilizzo dell'aes rude si scontrava con la necessità di dover pesare il quantitativo di bronzo ad ogni scambio; su iniziativa di singoli mercanti, quindi, iniziarono ad essere utilizzati getti in bronzo di forma rotonda o rettangolare che riportavano il loro valore, detti aes signatum.La prima moneta standardizzata da parte dello stato fu l'Aes grave, introdotta con l'avvio dei commerci su mare intorno al 335 a.C.. La parola latina aes (aeris al genitivo) significa bronzo; da aes derivano parole come erario. Multipli dell'asse furono il dupondio (2 assi), il tripondio (3 assi) ed il decusse (10 assi). Frazioni dell'asse furono il semisse (1/2 asse), il triente(1/3 di asse), il quadrante (1/4 di asse), il sestante (1/6 di asse) e l'oncia(1/12 di asse). Con il passaggio alla monetazione al martello l'asse diventò una moneta fiduciaria, il cui valore non era cioè più legato al contenuto in metallo. Il peso dell'asse conobbe una progressiva diminuzione, acquisendo via via il peso delle sue frazioni, con 1/2 libbra romana nel 286 a.C., 1/6 di libbra nel 268 a.c. 1 oncia (cioè 1/12 di libbra) nel 217 a.C. e 1/2 oncia nell'89 a.C.. L'uso del bronzo in periodo repubblicano ha termine nel 79 a.C. e riprenderà solo durante il principato. La moneta d'argento che costituì l'ossatura dell'economia romana fu, però, il denario, battuto per la prima volta a Roma intorno al 211 a.C.. Il valore iniziale del denario era di 10 assi, pari a 1/72 di libbra (4,55 g), ed aveva come frazioni il quinario (1/2 denario) ed il sesterzio (1/4 di denario). In seguito il denario fu rivalutato a 16 assi, a seguito della riduzione del valore di quest'ultimo. Il denario rimase la moneta più importante del sistema monetario romano fino alla riforma monetaria di Caracalla, all'inizio del III secolo quando fu di fatto sostituito dall'antoniniano La produzione di monete in oro (aureo) fu estremamente sporadica prima della conquista della Gallia (e delle sue miniere) da parte di Giulio Cesare. Le prime emissioni di aurei, ricalcando anche in questo caso il sistema monetario greco per facilitare gli scambi con il sud dell'Italia e con l'oriente, si ebbero comunque nel 286 a.C. (con un peso per l'aureo di 6,81g) e nel 209 a.C.(con un peso di 3,41 g). I primi aurei realmente romani si ebbero nell'87 a.C.da parte di Silla (con un valore di 1/30 di libbra, 9,11 g), seguiti da emissioni nel 61 a.C. da parte di Pompeo(con un valore di 1/36 di libbra, 9,06 g), nel 48 a.C. da parte di Cesare (con un valore di 1/38 di libbra, 8,55 g) ed ancora nel 48 a.c., sempre da parte di Cesare (con un valore di 1/40 di libbra, 8,02 g). |
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