Creato da: june74fi il 12/04/2006
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Ognuno risponda come vuole

Post n°22 pubblicato il 14 Giugno 2006 da elledi2

c'è uno spreco di energie in alcuni talenti, uno scarto tale che fatalmente ne accorgia i tempi dell'esistenza,li dimezza. li azzera.così, mentre lo si piange a noi non resta che porsi la solita,ottusa domanda: a chi appartiene la vita di un artista? ognuno può rispondere come vuole.
E' un passo dell'articolo apparso non so su quale quotidiano,rivista o cosa, che Pier Vittorio Tondelli scrisse in occasione della morte di Andrea Pazienza, Paz.
Per quanto mi riguarda, lo lessi nella raccolta "un week end post moderno" che usando le parole di P.V.T. : è un viaggio, per frammenti,reportage,illuminazioni interiori,riflessioni,descrizioni partecipi e dirette, nella parte degli anni ottanta più creativa e sperimentale.E' un viaggio nella provincia italiana, fra i gruppi teatrali, fra i suoi artisti, i film makers, i videoartisti, le garage band, i fumettari, i pubblicitari,la fauna trend che da pordenone a lecce,da udine a napoli, da firenze a bologna,ha contribuito a rivestire quegli stessi anni ottanta,vacui e superficiali in apparenza, di contenuti e sperimentazioni,al punto da proporre come capitale morale del decennio non più una città,ma l'intera provincia italiana.
con un week end post moderno, tondelli ha elaborato il suo "romanzo critico" degli an ni ottanta, anche se come per pazienza, tondelli stesso ci teneva a non relegare a figlio del '77, convergendo in questo solo per una questione sommaria.....solo sbrigativamente parleremo di pazienza come un ragazzo della bologna del 77. perchè paz, di quell'epoca fu il poeta più grande,il sommo cantore, al punto tale da esserne così grande da mettere in ombra un movimento intero....andrea giovanissimo,non ancora ventenne si trova catapultato in una città,tra gli studenti, e da artista ne succhia i modi di dire, le paranoie politiche,innestandoli su un talento personale grandissimo. è questo uno di segni che tondelli trova in pazienza, gli stessi che troviamo anche in lui, quella genialità, la capacità di poter fare qualsiasi cosa, con una capacità di esecuzione velocissima. userei le stesse parole che Oreste Del Buono usò per penthotal di pazienza; quando nella prefazione bellissima descrive penthotal che attraverso la matita e la penna di paz non parla di una bologna fantastica,ma una bologna reale fantasticamente immaginata da pazienza. quella presa individualista che solo i grandi talenti conoscono, quel modo di avvertire la storia prima che questa si avveri;conoscere come tutto andrà a finire mentre ancora non è,mentre la storia si avvia ad essere. Tondelli comincia giovanissimo, e finisce ancora più giovane di prima, quando lo scarto tra le sue opere ed il suo tempo, ed il tempo di ciò che ha impresso sulla carta, impedisce a chiunque di accettare la sua assenza,a chi non si rassegna che se ne sia andato via troppo presto, e come la sua opera in vita,anche la morte è dedicata prima ai suoi aficionados, e poi a lui.Vorrei parlare della generosità di un talento grandissimo; Tondelli metteva la musica nei suoi scritti, e per chi non lo conoscesse, non spaventatevi nel leggere in elaborazione del romanzo critico tondelliano, qualcosa di barboso e narcisista; a tondelli piacevanno gli scarti, aveva curiosità per le stonature esistenziali, egli stesso avrebbe voluto far parte di quella parte di esistenza perennemente sperimentale e talentuosa che invece..... un giorno come tanti suoi coetanei scelse una facoltà universitaria,per cercarli,capirli, ma fu l'ennesima dimostrazione che di questa vita egli sarebbe stato solo un osservatore...ed avrei lasciato che una pratica distanziante, antica quanto il mondo mi catturasse: la scrittura. parlava di acidi, di infezioni, di abbandoni, parlava di architettura come di tendenze,di feste sulle soffitte, il suo primo libro a soli 25 anni "altri libertini" fu uno dei primi censurati del dopoguerra. uno controcorrente, diremmo,ma un talento unico bruciato prima che l'italia diventasse ciò che non è mai diventata,neppure dopo la sua scomparsa. era nato in quella provincia che più rossa non si poteva, Correggio, quando, se all'epoca in italia c'era solo da scegliere se stare con il diavolo comunista o l'acqua santa, succede che in un paesino dove il diavolo è meno diavolo che in altri posti, e dove sembra l'unica scelta,invece capita che il primo libro censurato, fosse quello pubblicato da un ragazzo che aveva scelto di stare con l'acqua santa,un ragazzo dell'oratorio nella terra di peppone.Linus, alter alter, l'espresso, flash art, la repubblica,corriere della sera,ed ancora rock star rockerilla,arte,babilonia,supplementi come striscie & musica,Reds e tante altri ancora.
dalla metà degli anni ottanta  si dedica al progetto "under 25" dedicato alla scrittura delle nuove generazioni, e da cui uscirono tre antologie: Belli & Perversi, Giovani Blues, Papergang. mentre sto cercano cosa e da quale brano estrapolare un pezzetto infinitesimale da un week end post moderno; se un'intervista agli allora cccp di lindo ferretti e zamboni del 1984 in "punk falce e martello", oppure una fighissima recensione direttamente dalla sua camera da letto di "the queen is dead" di morrisey e gli smith, oppure dei viaggi a londra o quelli letterari "qualche anno fa non sarei stato capace di avvertire queste sensazioni;allora ero un ignorantone pieno di se,che mi fregava di impegnarmi...." ma forse, come comincia così sembra terminare, apparentemente in un movimento che ha la stessa immagine di sempre, concludo con lo stesso articolo.....Ma il centro del mio discorso non è tanto questo.E' con la vitalità, il gusto della beffa e della provocazione,con la sua ingenuità,Andrea ha pure assorbito le mitologie negative degli anni settanta.Non tanto sul fronte politico,quando quello ben più esteso,e nel quale tutti,prima o poi abbiamo transitato,dello svacco e dello scazzo.E allora: guadagnare tanto per buttare via tutto,non pensare mai al futuro,non fare mai progetti,vivere alla giornata,avere orrore di costruirsi una carriera (e in questo Andrea, con tutto quel talentaccio sparso in ogni parte, è stato un vero, grandissimo antimaestro),provare ribrezzo dei ruoli professionali,identificarsi completamente con la boheme del proprio lavoro artistico, unire le ragioni della vita a quelle dell'arte.In sostanza giocare, con il proprio talento alla roulette russa.Strapazzarlo,rivoltarlo,dannarlo, gettarlo,immiserirlo,sapendo di poterlo ritrovare intatto il giorno dopo,ancora più brillante e sgargiante.
non solo per gli amanti delle biografie, pier vittorio Tondelli muore di aids nel 1991 a 37 anni.
P.s. Ciao June poi parliamo un pò e ti spiego un pò di cose di questi ultimi tempi.

 
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ONIRICO

Post n°21 pubblicato il 16 Maggio 2006 da june74fi
Foto di june74fi

Viaggio in un buio momento, enon so più né più capisco.Due fanali nel buio momento violentemente s'avvicinano, non verso di me contro di me, violentemente supina sull'asfalto attendo...attendo...attendo...che mi investano?!?Un amico nel giorno che moriva una luce vedeva, vedeva quella luce che veniva e veniva quella luce che vedeva e lui aveva paura.Dio dove sei, chi sei, ci sei?Aiutati figliolo che dio t'aiuta!

Luce e paura, paura e luce.Violentemente supina attendo sdraiata che tutto mi schiacciasse e che mi schiacciasse passandomi sopra.Sasso masso splash

Ma....il mio cuore ancora capisce e si stordisce, nulla ha chiesto e tutto paga.Grande figlia dell'ironia la mia cellula appena fecondata ancora non aveva iniziato la sua primaria scissione, che il suo destino era già là che l'aspettava, ormai corpo e anima, sdraiata, violentemente supina.Enon c'è spazio per te dio, vai via, lasciami stare, non mi assillare.

E' tardi, disilluso fu il mio venire al mondo, ammutito il mio primo vagito, ostruita la mia vita, castrato il mio utero, incatenata la mia libertà, impedita ogni gioia, ingannata la speranza.

Io sono il bizzarro accusatore dei poeti, smaschero il reale che la cultura maschera e così riscopro l'arte.

Voi mi avete posto intorno al tavolino del caffè florian, lì incontrai Mann e tutti voi mi avete reso il personaggio di "Delusione"!

Sdraiato sul freddo asfalto la luce diviene paura e lì dove c'era innocenza ora c'é tristezza ma non ci sarà mai cattiveria!

 
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FATUO

Post n°20 pubblicato il 10 Maggio 2006 da SadShadow

Non credo che la vita abbia Un senso
Non siamo ruote del "Grande Unico"
creati per far scattare la molla
o stantuffi di siringa monouso

E’ cosa più grande l’esistere
dell’asservimento a un solo scopo
Più grande, d’un sol disegno ordito
che termini, al finire del filo

Se anche destino fosse precetto
scelto ormai l’esito e il tracciato
nulla ci vieta di intentar lotta
contro il volere di sudditanza

Credo sian nostre le vittorie
Come nostre le sconfitte e i drammi
Nostra è la tragedia e il tripudio
che ci permeano nel quotidiano

Penso sia questo in fondo a contare
non successi o disfatte a venire
Ma il resistere all’ignoto
Tentar le nuove vie, per poi ripartire

 
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Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 09 Maggio 2006 da june74fi

Il triste ballo dell'ultima solitaria farfalla sembra violare questo cielo, mentre i tuoi tristi e solitari occhi violano il mio corpo

vorrei abbandonare il mio pensiero su un vagone magari fantasma o magari delle ferrovuie dello stato.

E vorrei risvegliarmi su quella terra dove i suoni non sono che leggiadre canzoni di un allegro carnevale popolare!

 
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SETTEMBRE 2005

Post n°18 pubblicato il 09 Maggio 2006 da june74fi

 

E' ormai sera, anche il sole se ne sta andando dietro le altezze dei palazzi di Roma.Non so bene che ore siano, sicuramente tra poco arriverà mia madre e l'ora di cena scandirà ancora una volta il mio tempo.

Io sono sempre qui nella mia stanza schifosa, piena di te e di ciò che è mancato, piena dei soliti segni di artificiosità, bottiglie, tappi di aghi sparsi, siringhe con sangue antico e coagulato nei cassetti.

Cenere ovunque!

Paradossale non trovi?!La cosa che più ricopre questa stanza è "polvere" e cenere in quantità superiore persino ai miei vestiti.Il che dice molto.Cerco goffamente di ridarle una parvenza d'ordine, magari di togliere almeno le gocce di sangue sparse ovunque, sulle lenzuola, federe, pavimento...persino sui calzini che ho usato per stringermi e che non avevo ancora mai messo.Ma più tento di pulire, più mi accorgo che la cenere e la polvere e quello schifoso sangue ormai nero come la mia anima,..ricoprono anche me!FINIRò PER SPARIRE...L'unica cosa esente da questo triste grigiore, gli unici 2 oggetti che sembrano nonb accorgersi del tigurio in cui sono, sono il tuo casco col tuo zaino.Già li hai lasciati là stamattina, prima di sparire di nuovo con altre amene frasi da 4 soldi e le tueormai riconoscibili bugie.Figo no?!Nemmeno i tuoi oggetti hanno più voglia di seguirti nei rocamboleschi salti nel vuoto che fai nel burbero tentativo di metterti al mio pari.

Questa nostra storia non è che un lungo metasonno in cui vivo da ormai un anno, da quando cerco di uscire da questo disastro che è la mia vita, consumando il mio corpo in continue sudate senza tregua e brividi così spaventevoli che nemmeno negli incubi più furibondi dei bambini c'è qualcosa di paragonabile al malessere che la sua assenza crea...GIà, SOLO LA ROBA SA FARTI STAR COSì MALE DA PENSARE DI POTERCI MORIRE!Quando getterò davvero la spada e saprò arrendermi alla velleità di questa non vita?Quanto poco mi è costato donarmi al dolore...se ci penso mi viene il vomito!!

Eppure la mia storia con la droga è stata per me come un battesimo inevitabile, come una storia d'amore a cui ti pieghi anche se sai che ciò che perderai non sarà mai paragonabile a ciò che prenderai.Era il mio modo per cercare il perdono e ricominciare da zero.Come se alla vita mi si aprissero nuovi confini ed orizzonti insperati, nei quali potevo essere una dilettante che doveva ancora imparare ad avere coscienza e conoscenza.

Ma ora che il tuo voltafaccia finalmente mi appare chiaro nelle sue motivazioni, mi trovo sola con questo figlio che non so se pensare solo mio, al quale non voglio dire di no ma che nemmeno posso far sfiorare da questa merdosa realtà che ancora così fresca si affaccia nella mia stanza.Tu non sei che un pagliaccio di un circo che presto toglierà le tende e che non mi troverà più al suo ritorno.Questo piccolo embrione sarà la mia rinascita lontano da te e da tutti quelli che come te hanno calpestato la mia vita...comunque degna...comunque e finalmente mia!!

DA JUNE PER TUTTE COLORO CHE CERCANO UNA SPERANZA...NEL VORTICE DELLE MIE SPIRALI SPERO DI DONARVELA!!!

 
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