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Messaggi del 05/12/2019

La figlia di Roberta Ragusa rompe il silenzio: "Mamma sarai sempre con me"

Post n°202 pubblicato il 05 Dicembre 2019 da massimo.sbanderno

Roberta Ragusa, la figlia Alessia rompe il silenzio sui social: «Mamma sarai sempre parte di me». «Una mamma ti insegna a vivere, a rialzarti quando cadi, a lottare con tutte le tue forze in ciò in cui credi. Ma soprattutto una mamma ti ama incondizionatamente, un amore che dura per sempre, un po’ come l’inchiostro di un tatuaggio impresso sulla pelle. A te, mamma, che eri, sei e sarai sempre parte di me.»

Alessia Logli ha 19 anni, qualcuno dice che ha «gli occhi profondi di sua madre» Roberta Ragusa, l’imprenditrice pisana ragusasvanita nel nulla il 13 gennaio 2012 e mai più ritrovata. Per il suo omicidio il marito Antonio Logli è stato condannato a 20 anni di carcere. E per Alessia e suo fratello Daniele è stato un altro lutto.

All’epoca dei fatti Alessia aveva 11 anni ed era una bimba spensierata, «certo non esiste la famiglia del Mulino Bianco», aveva detto una volta intervendo in una trasmissione tv dopo la scomparsa della madre, ma almeno allora una famiglia ce l’aveva. Roberta era una madre premurosa. «Con il papà c’erano delle incomprensioni come succede a tutte le adolescenti. Scatti d’ira del babbo? Nella norma». E invece ora si ritrova con un papà rinchiuso in carcere a Livorno, che continua a proclamarsi innocente, e la nuova compagna del padre, l’ex babysitter Sara Calzolaio, con cui vive nella vecchia casa di famiglia.
«Ci insegnano a contare i secondi, i minuti, le ore, i giorni, gli anni – scrive Alessia sul suo profilo Instagram – Ma nessuno ci spiega il valore di un attimo». Quegli attimi che lei ora non potrà mai più rivivere.

Roberta fu uccisa, secondo i giudici, per motivi di natura economica. Il rapporto coniugale «si era logorato per la duratura relazione extraconiugale intrattenuta da Logli proprio con Sara Calzolaio. La Ragusa era divenuta consapevole sospettando anche l’identità dell’amante del marito» e voleva separarsi ma il marito «temeva le conseguenze economiche» di quest’azione visto che «la coppia aveva interessi patrimoniali ed economici strettamente connessi». Secondo i giudici della Suprema corte, Logli ha cercato di «allontanare da sé i sospetti» e «distogliere le indagini dalla sua persona», ma gli inquirenti hanno comunque documentato «le anomalie comportamentali dell’imputato» come «l’omessa partecipazione alle ricerche» della moglie e «la riluttanza a divulgare» le sue fotografie, fino all’«eliminazione del giubbotto indossato nella serata precedente, sottratto volutamente agli accertamenti di polizia e mai più rinvenuto». Infine, l’esperimento effettuato la notte del 25 gennaio 2013 per «verificare se fosse possibile vedere all’interno di un veicolo parcheggiato in strada al buio dopo che la Tv aveva diffuso la notizia dell’esistenza di un teste che lo aveva visto litigare con una donna in via Ulisse Dini». «Solo chi realmente si era trovato a vivere quella situazione per propria esperienza diretta – hanno spiegato i giudici – era consapevole della veridicità della testimonianza».

I SOCIAL Alessia in questa lunga storia giudiziaria ha sempre difeso suo padre. Sul suo profilo social scorrono le immagini di una ragazza come tante, le foto romantiche con il fidanzato, gli abbracci con le amiche, i viaggi. Ma mai un ricordo della sua famiglia fatta a pezzi. Ha preferito rimanere in silenzio. Fino ad oggi. Che con una foto su Instagram racconta il dolore, incancellabile, come quel tatuaggio che ha scelto di farsi su un fianco. Alessia si è tatuata sulla pelle quell’amore che nessuno potrà portarle via e scriversi il nome di sua madre Roberta, perché lei, loro, quello che erano, rimarrano per sempre.

 
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Selvaggia Lucarelli e quel ricordo inedito: "Quando ho rischiato di morire"

Post n°201 pubblicato il 05 Dicembre 2019 da massimo.sbanderno

Selvaggia Lucarelli rivela per la prima volta che ha rischiato di morire in un terribile incidente stradale. La blogger ha raccontato sui suoi social che il 4 dicembre del 1993, ovvero 26 anni fa, si è salvata per miracolo. Il ricordo riaffiora proprio all’inizio di questo mese ogni anno: «I primi giorni di dicembre per me sono sempre malinconici perché evocano quel giorno di tanti anni fa in cui non sono morta per un soffio. Per quel soffio che è solo fortuna e che sai di non aver meritato più di altri che non hanno neppure avuto il tempo di pensare ‘Muoio’», ha scritto.lucarelli

La 45enne si trovava sulla Roma-Civitavecchia e all’epoca aveva appena 19 anni. Si era trasferita a Roma con il fidanzato di allora Gianluca ed entrambi cercavano di guadagnare qualche soldo nel weekend lavorando nelle discoteche. «Si finiva molto tardi – spiega in un lungo post – e io avevo voglia di andare a dormire a casa dai miei a Civitavecchia per stare con loro almeno la domenica. Sentivo che col mio trasferimento a Roma li avevo feriti. Fu così che quel sabato di dicembre, intorno alle 5 del mattino, Gianluca disse ‘Ti accompagno a Civitavecchia’. La distanza era di circa 40 km, da percorrere sull’autostrada Roma-Civitavecchia. La strada era semi-deserta, io ero così stanca che mi addormentai sul sedile del passeggero. Senza cintura (25 anni fa le cinture non se le metteva quasi nessuno, pensate che scemi)».

Il personaggio televisivo descrive nei dettagli quel momento: «Ricordo solo un botto fortissimo. Poi un intenso odore d’erba bagnata. Ero sdraiata in mezzo a un campo, al buio. Non sentivo alcun dolore, solo la testa bagnata. Zuppa. Capii che avevamo fatto un incidente, intravedevo la Fiesta di Gianluca a qualche metro da me. Sentii lui che mi chiamava. Urlava il mio nome come in un telefilm mediocre. Lo chiamai forte anche io. Eravamo vivi. Continuavo a chiamarlo, piangendo. Ora sentivo male al ginocchio, non potevo alzarmi. Vidi una macchina che accostava, in autostrada», ha proseguito.

 Poi arrivarono i soccorsi «Un ragazzo si avvicinò a noi con una torcia, mi sollevarono in piedi e mi accorsi che il mio ginocchio destro (la rotula) era fuori dalla sua sede naturale. Mi sentii svenire. Quel ragazzo mi disse che dovevo rimanere sveglia. Gianluca sentiva dolore a un braccio. Quando arrivò l’ambulanza vidi che eravamo usciti di strada quasi a Santa Severa, a 10 minuti da casa mia. C’era una curva, larga, Gianluca lì si era addormentato ed era andato dritto a più di 100 km orari», ha aggiunto.

E ancora: «Per fortuna in quel punto non c’era guardrail, la macchina era finita in una cunetta, si era ribaltata e poi era tornata dritta, nel campo. Io ero schizzata fuori dal parabrezza. La mia testa era zuppa perché era piena di sangue. Nulla di grave, 15 punti di sutura esattamente nel centro della testa. Ricordo il trauma nel vedermi con i capelli completamente rossi nel bagno dell’ospedale. Non potevo lavarli finché non fosse arrivato il momento della rimozione dei punti. Il ginocchio aveva subito una sublussazione. Tenni il gesso un mese».

«Il punto esatto in cui avrei potuto avere 19 anni per sempre l’ho guardato ogni singola volta negli anni a venire, quando sono passata per quell’autostrada. Tutti gli anni, i primi giorni di dicembre, io sento l’atmosfera di quei giorni lì, giorni che mi hanno lasciato una discreta paura della macchina, una grande indulgenza nei confronti di chi – molto giovane – è altrettanto imprudente e più sfortunato di me a 19 anni», ha quindi concluso.

 
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Adriano Celentano si merita il Tapiro d’oro: ascolti a picco per il suo "Adrian" in tv

Post n°200 pubblicato il 05 Dicembre 2019 da massimo.sbanderno

Valerio Staffelli intercetta Adriano Celentano e gli recapita il Tapiro d’oro. La consegna dello storico ‘premio’ è giunta per gli ascolti sottotono del chiacchieratissimo programma Adrian. Sullo show c’erano molte aspettative. D’altra parte celentanoil Molleggiato lungo la sua carriera televisiva è stato protagonista e ideatore di prodotti audiovisivi rivoluzionari, in grado di raccogliere largo consenso. Da qui la grande attesa per la sua ultima ‘visione’. Stavolta, però, qualcosa è andato storto con il pubblico, che non ha premiato Celentano come in precedenti occasioni. Ecco quindi che anche Adriano è stato ‘attapirato’.

Staffelli è piombato su Celentano fuori dagli studi di Cologno Monzese. “Il motivo?”, ride Adriano nel vedere l’inviato di Striscia. “Sono venuto a portarlo per gli ascolti… Sappiamo che tu sei un po’ attapirato“. Il Molleggiato non si scompone, anzi fa dell’autoironia: “Tutte le cose nuove hanno un impatto difficile all’inizio, poi… peggio“. Staffelli incalza: “Un pensiero a chi dice che Adriano non è più forte come una volta?”. “Chi l’ha detto? Dammi l’indirizzo”, la replica sempre simpatica di Celentano. Infine l’ultimo scalbio di battute: “Tu sei il re delle pause, però otto mesi…”. “C’è stata la bronchite e c’erano da mettere a posto un po’ di cose”. Missione compiuta: il Tapiro è nelle mani di Adriano.

Nonostante le ospitate di big del calibro di Maria De Filippi, Gianni Morandi, Biagio Antonacci, Flavio Insinna, Paolo Bonolis e altri pezzi da novanta del mondo dello spettacolo, la quarta puntata di Adrian – Questa è la storia, ha raggiunto un record negativo, con solo 2.695.000 e l’11.1% di share. Si tratta del risultato peggiore registrato dalla trasmissione dopo il ritorno di qualche settimana fa. La lunga sospensione, a quanto pare, non è riuscita a spegnere le polemiche e il pubblico non ha apprezzato gli sforzi di Celentano per modificare lo show.

 
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