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Polvere di battaglia

Post n°32 pubblicato il 24 Febbraio 2007 da gattoturchese

Bianche e lucenti le divise correvano veloci sui cavalli che sfidavano le nevi pesanti deposte nella foresta dei tempi nuovi.
Quel che restava dell'esercito imperiale ritrovava le sue insegne lucenti e l'orgoglio del suo popolo attraversando i luoghi devastati dalle maledette orde traditrici.
Corre veloce il pensiero ad Adrianopoli...
Traditori, traditori, traditori di chi si fida.

Maledetti noi che ci fidammo della stirpe longobarda.

A tradimento si volsero contro di noi, nel silenzio tessero la loro insidia, per molto tempo. E poi colpirono, senza avvertimenti. Eri fratello ieri, ora sei nemico.

Vidi le nostre gloriose insegne finire nella polvere, vidi fuggire i miei uomini in preda al terrore, li vidi morire colpiti subdolamente.
Mai tanto sangue fu versato su campo di battaglia, mai sì grave sconfitta pesò sul nostro nome antico e carico di onore, di civiltà e di rispetto.

Ma non finimmo. Fummo gettati nella polvere dai traditori. Ci rialzammo con quel poco di vivo che c'era in noi. Vinsero i nostri corpi ma la loro barbarie sanguinaria non vinse i nostri animi.
Noi li avevamo innalzati,
Noi li avevamo accolti tra noi,
Noi avevamo donato loro il sole,
Essi scelsero loro stessi,
Le loro leggi di sangue e vendetta,
La loro inciviltà interiore.

Si risveglia l'antico cuore dell'Etruria, si desta dal suo lungo sonno la lupa antica eterna custode del nostro onore, del nostro sangue più autentico.

Eravamo pochi, ma c'era qualcosa di lucente in noi.
C'era l'orgoglio dei giusti, di coloro che non avevano gettato nel fango il loro onore.
Si, siamo noi quelli che hanno creduto in quell'ideale, senza dubitare.
Siamo stati traditi e molti di noi riposano nella terra fonda.

Ma la gloria tornerà.

Correvano le nostre truppe tra i villaggi desolati e profanati dal tradimento dell'incurante nemico.
Ovunque le braccia dei sopravvissuti si alzavano al loro passaggio. 
Loro la speranza, loro il domani dell'Impero.
Tirammo fuori la nostra anima tradita, lucidammo le nostre spade e indossammo divise.

Non passerai oltre, incivile nemico.
Troveremo la forza e sarai ricacciato donde sei venuto.


Nulla eri, nulla sarai.

Cade la neve pesante sui basoli. Sfumano lontane le miglia tra le contorte braccia della foresta d'Inverno.

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