Mondo Parallelo

Ritagli di vita e di suoni

 

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BACK TO BLACK

He left no time to regret, kept his dick wet, same old safe bet. Me and my head high, and my tears dry, get on without my guy, you went back to what you knew, so far removed from all that we went through, and I tread a troubled track, my odds are stacked, I'll go back to back. We only said good bye with words, I died a hundred times, you go back to her and I go back to...I go back to us, I love you much; it's not enough, you love blow and I love puff, and life is a pipe, and I'me a tiny penny rolling up the walls inside. We only said good bye with words, I died a hundred times, you go back to her, and I go back to...

 

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SI DEVE ESIGERE PIù DA SE STESSI CHE DAGLI ALTRI

Se a un certo punto un'amicizia o un amore cessano, forse non sono mai esistiti davvero.


aquila

 

S'I' FOSSE FOCO (SONETTO DI CECCO ANGIOLIERI)

 

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SMILE: THE LIFE IS SO GOOD!

 

LOVE HER AGAIN (DAL CD "ALONE" DI G.M.)

    

 
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FIAMMELLA SEMPRE ACCESA NEI CUORI

L'importante è come si vive e non quanto.

 

THE SECRET (BY GIOV@NNI)

 

Messaggi di Agosto 2014

E SOPRA IL CIELO

Post n°575 pubblicato il 20 Agosto 2014 da menegi53
 
Foto di menegi53

Qui nel deserto del Sahara la sabbia mi tien compagnia anche quando da sotto la tenda la notte scende e sopra l’aperto trasparente del tetto del telo sul capo  le stelle sono più grandi e le costellazioni non si riconoscono perché sembrano scolpite nell’oro. I tuareg mi guardano paludati nei loro indumenti azzurri e bianchi e poche parole in francese rompono il silenzio che mi scava dentro. Sorrisi, poche frasi in lingua sconosciuta che non è arabo ma vi assomiglia; fa meno caldo, ma siamo sempre su temperature sopra i ventisette gradi anche adesso che sono le ventidue e, leggero un alito simile a vento, si tramuta in fruscio, impercettibile, ma è più forte il rumore del mio cuore che batte nel petto. Ovunque un silenzio che mi avvolge e mi dà la sensazione dell’infinito. Potrei dormire fuori, sopra quella specie di materassino che mi separa dal pavimento, ma malgrado non sia solo, ho un po’ di timore o forse è il suono del deserto che mi fa paura, il suono del silenzio. Ho trovato un sasso stamani, mentre ero sopra le dune infuocate, di color rosso acceso, profumato di cielo, lo sto contemplando prima di addormentarmi. E’ difficile trovare una pietra sotto la sabbia, “lo tengo come portafortuna”, mi dico poi il sonno mi vince. Più in là le strane mura di pietra sembrano uno scheletro in cui la luna enorme si riposa per lasciare sulla sabbia il suo segno ricurvo, quando il sole comincerà a salire. Marrakech è lontana con le sue case fatiscenti, con la sua sporcizia, la sua miseria immensa, le mille Kasbah dedalo di favelas e di miserabili vie con mercati di spezie e un assordante vociare. L’oceano di Essaouira, azzurro, pittoresco e sporco è lontano, ma è come mi si parasse davanti agli occhi fatto di sabbia. La prima sensazione, ricordo, era quella di fare un giro sui bastioni marittimi della medina. E più in là, nella pianura del Souss mi sembra di toccare ancora l’albero dell’Argania, che solo là cresce. E’ quello da cui si ricava il famoso olio di argan. Me lo sono spalmato purissimo per non scottarmi la pelle del viso e per idratare le mani secche per il calore della sabbia: e ho visto goccia dopo goccia riempire la boccetta che poi ho comprato. Profumo inconfondibile, profumo d’Africa, a occidente di questo deserto che nasconde tramonti di fiaba e crepuscoli che ti asciugan le labbra. Non è facile far finta di niente, non è facile tornare alla realtà dopo i giorni e le notti passate a vagare tra il colore dell’oro. Non si può descrivere la sensazione di immenso che si prova ad essere seduti su una duna, avvolti in un turbante che ti lascia solo gli occhi scoperti, e tu sei il mondo e il mondo sei tu. Poi il senso di rispetto e di libertà degli abitanti delle dune, sono incredibili; si ha come la sensazione che non vogliano turbare il silenzio che loro stessi conoscono bene e si portano dentro. Il mio unico cruccio, ogni mattino, al risveglio, la jeep che funzioni sempre e non mi abbandoni perché i cammelli sono sì simpatici, ma hanno un odore terribile e poi devi stare attento ad accarezzarli perché la bocca di un coccodrillo, se per caso ti mordono per scherzo, magari per scacciare un insetto, è poca cosa! Notte. Parole poche in un francese stentato, più tuareg che altro, gesti di saluto, segni sul petto ad accennare un ciao, quasi come il nostro segno di croce ma solo da l lato del cuore; una cena a base di particolari ingredienti e spezie, un sorso d’acqua minerale, poi quattro passi fuori, lungo la tenda mentre le stelle mi cadono addosso e devo schivarle altrimenti la loro luce mi inghiotte, e, certo lo so, loro anche lo sanno, che vorrei farne parte!

 

Giov@nni (By Sony Xperia)

 
 
 

NOTTE D'AGOSTO

Post n°574 pubblicato il 19 Agosto 2014 da menegi53
 
Foto di menegi53

La notte è buia, la notte è paura, la notte è tormento vibrante d'arsura. La notte è spenta, la notte è perduta, la notte è distrutta da una nuova paura. Il cuore che batte, la testa che sbatte, il pianto a dirotto, lo stomaco sfatto. Ed è di nuovo rimpianto, di contro l'angoscia, di sole o di luna è un'ascia che sfascia fino all'aurora. Un crepuscolo si affaccia alla mente. Penombra ed avidità che si rincorrono. Un puledro bianco sbatte strepitante uno zoccolo a terra, forte echeggia limpido il suo nitrito, è l'oscurità che avanza, è un'altra cosa qui, dopo l'arsura. Notte ingombra mai sazia d'estenuanti arsure. Notte di pensieri che s'inarcano su altre notti di granitiche assenze raramente dal mio pensiero scalfite; quasi sempre fuse nel silenzio incolore e disossato dove io mi lascio ghermire dall'inatteso credere tutto. E poi tu, angelo come acqua e fuoco vivi, angelo nei miei pensieri danzi, angelo come sogni lontani ti ricordo. Angelo antico, fatto di vento, ti vedo la sera che chini il capo ad abbracciare un sogno, fatto di sogni nel tappeto verde di un sentimento. E nella notte sei in ginocchio ad osservare i miei gesti scevro di terrene abitudini, mai apprese perché troppo tempo al cielo appartieni. E delle umane battaglie e dei nostri livori nemmeno un ricordo ti sfiora, neppure ti lasci scalfire perché nulla conosci tranne la luce da cui provieni. Solo le ali non puoi nascondere, bianche traspaiono nel buio d’un ricordo a me caro, ma ormai lontano. Ti lascio accesa la luce della lampada sul comodino mentre leggo e ti sento vicino che scruti il colore ovattato d’una luce  biancastra che non hai mai visto. Ti lasci assorbire da essa e la fai divenire di fuoco quando per gioco dentro ti tuffi; poi, quando esci dal filamento racchiuso tra il vetro a forma di cono, è come un lamento il tuo, quasi un chiedere scusa o forse perdono. Mi sfiori, sento il tuo essere fresco volarmi vicino, mi sembri un bambino, poi quando giochi facendomi alzare i capelli coi battiti delle tue ali. Certo, puoi rimanere a strofinarti il viso sul mio ma poi sappi che mi devo grattare perché delle stelle la polvere mi si appiccica lieve sulle palpebre e sulle ciglia socchiuse. E adesso in un angolo, ai piedi del letto ti puoi fermare, se vuoi puoi anche restare, ma domani troppo presto ti prego, non mi svegliare. Magari prima fai un giro nelle stanze vicine attraverso le porte, lungo i sentieri delle tue mille idee curiose; sopra le sedie accatastate le carte che ritraggono spicchi di cielo, rubati quel giorno che camminavo tra i rovi della mia fantasia lungo i sentieri oramai scalfiti dal tempo e d’un tratto per sempre divenuti poesia.

 

Giov@nni  (... dreaming)

 
 
 

UN PO' PIU IN LA' DA ME STESSO

Post n°573 pubblicato il 18 Agosto 2014 da menegi53
 
Foto di menegi53

A quanti parlano con il cuore nel crescendo dell’odio nel mondo, e si perdono nelle viscere della terra per cercare un senso a quanto sembra ormai giacere tra gli abissi dell’ignoranza, della prepotenza, e della sete di potere: Tu sei per me un 'crocifisso amore'. L'amore ha scritto il suo racconto sul tuo corpo con l'alfabeto delle ferite, indelebili come l'amore. Tu sei per me un 'disarmato amore', che mai sei entrato nei palazzi dei re, mai hai radunato eserciti, e in questo mondo di arroganti hai detto: beati i miti, gli inermi, i tessitori di pace. Tu sei per me un 'inseparato amore', perché nulla mai, né angeli né demoni, né cielo né abisso, nulla mai ci separerà dal tuo essere null’altro che semplice amore. Nulla, mai. Due parole assolute, perfette, totali: inseparabili sono dall'amore. E a tanti che mi chiedono e non capiscono perché di te mi curo, e mi guardano negli occhi e rimangono estatici perché non sanno che io ti ho conosciuto, io, di te amore, ho un giorno accarezzato, ho carpito e rubato la tua essenza e poi pentito ricordo ti ho anche detto: “Ti ho sentito e più d’una volta almeno ti ho anche tradito”. E tu, in risposta, con gli occhi dipinti di lacrime, mi hai parlato nel cuore dicendo senza pudore né rancore: “Che mi importa del resto, se poi io sempre ti ho amato?”.

 

Giov@nni

 

 
 
 

NELLA SERA

Post n°572 pubblicato il 17 Agosto 2014 da menegi53
 
Foto di menegi53

Solo nella sera che avanza, solo nel vento che mi scompiglia i capelli, solo nel segreto che stringo al cuore, solo, semplicemente solo in balia dei miei pensieri. Passo dopo passo nei ricordi. Sospiro dopo sospiro nei sogni. Fuggo dalle strade e dalle  grida  grigie che mi riempiono la testa. Guardo il cielo terso impregnato di un candido celeste, intarsiato di nuvole, luminoso e calmo, rilassato, come me. Respiro quell'aria rara, passeggio nel silenzio della bellezza. Mi sento solo come vorrei. Il sole mi riscalda la pelle, il vento la solletica. I rumori se ne vanno: non li sento, anche se ci sono. Un silenzio che batte il frastuono, la solitudine a sostituire i pensieri. Tutto intorno a me si muove, ed io resto fermo davanti al giorno che passa. Non un alito, non un sospiro, nessuna voce fuori dal coro. Mi sento solo come dovrei. Voglio essere solo in questa calda sera, senza nessuno che mi riempia di parole. Passo dopo passo nel silenzio, disprezzando il mondo che gira veloce. Mi perdo dentro la luna, mi perdo dentro di lei: è quella sorridente e piena che aspetto da sempre, nel lunedì che arriva, nel celeste del suo cielo, immerso nell’oro della sua natura, nel vento del suo essere. Cammino tra i suoi crateri, nel suo spazio assurdo, silenzioso, unico, come un raro sospiro. 

 

 

Giov@nni  (By now)

 
 
 

ANIMA APPESA

Post n°571 pubblicato il 16 Agosto 2014 da menegi53
 
Foto di menegi53

Si divertiva, lui, tra il serio e il compiaciuto, sordo alle mie grida d'aiuto, mirava dritto al mio cuore con le sue tristi parole. Io mi incupivo e mi voltavo a nascondere il viso, e lui con le dita fatte di fumo mi prendeva e mi rimetteva al mio posto, come fossi un pupazzo di stoffa, o come si fa con un quadro, che non è più dritto ma obliquo, e pende dalla parte dove ha peso e, scivolando va giù, sempre più giù. E mi guardava negli occhi, quel corvo dipinto di nero; lì sulla tela sembrava volare d’un tratto a me incontro come volesse balzarmi addosso per graffiarmi la faccia. Poi quegli occhi grandi e neri, fissavano la linea infinita a tratto sottile tracciata a matita tra il sogno e il reale. Occhi rotondi, neri come l’inchiostro, due grosse polle d'acqua in cui scrutava con lampi di gelo intorno alla stanza. Sciocco uccello piumato di nero, senza riguardo e nemmeno ritegno. E ingenuo, io. Io che restavo, a guardare impietrito oltre la tela di un quadro fatto di righe segnate sullo spartito del tempo con tinte pastello, troppo vicine e scure, le une alle altre confuse, indefinibili  a volerle scrutare e commentare. Troppo simili a un sogno fatto di tele di ragno che a mano a mano che avanzi, cadono e ti avvolgono come un vischioso ornamento. Forse sognavo, forse speravo di potermi svegliare ma facevo fatica a cercar di resistere al curioso vagare delle immagini attorno. Non ci fu mai una vera paura o un timore reale che mi potesse far male talmente dal dovere gridare e volermi svegliare d’impatto. Era come se il mondo prendesse le forme del quadro, quello obliquo che sembrava voler cadere, e il paesaggio cambiasse di colpo e mi volesse assorbire come fosse un universo nascosto dietro a uno specchio che non riflette ma ti fa passare dall’altra parte; e, subito indietro non pensi di dover tornare, talmente strano e fatato è quello che ti si para davanti, e lo vuoi scoprire, e lo vuoi visitare. Intorno tra arbusti spezzati e secchi, fili di parole tirati sopra quel mondo a nascondere il pianto delle stelle, come lunghi nastri lucenti cuciti alle nuvole, mossi dai sospiri degli amanti che un tempo si rincorrevano lungo i sentieri nascosti, ove ancora giaccion le impronte profonde dei loro passi, calcinate dal tempo, come se una colata di lava vi si fosse posata a renderle eterne. Soltanto da un lato, separati da un tratto di penna c'erano orizzonti viola disciolti in due oceani di malinconia. E laggiù in fondo, perso giù sullo sfondo cadente, su quella linea insensata e invisibile dove lo sguardo osa ma non si posa, su quella ferita del mondo che non è più cielo e non è ancora mare, lontano, laggiù nel vuoto, dove l'azzurro si macchia di blu, c'era la mia anima sola, obliquamente appesa.

 

Giov@nni  (Somewere... 50 °C)

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: menegi53
Data di creazione: 23/11/2011
 

L'IGNORANZA E' MENO ODIOSA DELLA PRESUNZIONE

 

NON FARE DEL BENE SE NON ACCETTI L'INGRATITUDINE

 

CI VUOLE TUTTA UNA VITA PER IMPARARE A VIVERE

 

LA FELICITA' E' FATTA DI POCHI ISTANTI

aquila-immagine-animata-0012

 
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INCONTRIAMO IL DESTINO SULLA VIA PER EVITARLO

L'amicizia: gli amici ti aiutano, i conoscenti ti salutano!

 

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A VOLTE UN PO' DI SOLITUDINE CI FA STARE BENE

Chissà perchè certe donne e certi uomini non cambiano mai! Com'è squallida l'umanità, e io ne faccio parte!

 

RONDINI (DAL CD "TIME OFF" DI G.M.)

 

Volano, come rondini volano

poi nel cielo scompaiono

i miei sogni così.

Tornano come rondini tornano

anche se non vorrei...

I miei sogni così.

Chi non ama ricordi non ha...

sempre solo restare dovrà...

Una vita vissuta così...

non vorrei...non vorrei.

Meglio ridere e piangere se...

se l’amore ora viene ora va...

fa soffrire, ma è meglio così:

solo non sarai...no mai!

I ricordi verranno da te

come gocce di pioggia...

cadranno giù...

dai tuoi occhi dal cuore e poi tu,

sognerai... Di tornar tra le braccia di chi... se ne andò..

senza dirti nemmeno perché...

Sognerai... Di fermare quel bacio... così,

che hai rubato alle labbra di chi...mai t’amò... mai t’amò.

 

NOTHING MORE

 

Alcuni si ricordano dell'educazione

solo quando la pretendono dagli altri

 

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FELICITà

Non parlate della vostra felicità a chi è meno felice di voi.

La felicità è come la febbre poichè tutti ci sono intorno per farcela passare.Felicità

 

SCENDI! (A SONG BY GIOV@NNI)

 

TURBOLENZE D'ONDE

Senza il tuo consenso nessuno potrà mai farti sentire inferiore.

 

 

POLVERE DI STELLE SULLE MANI

Io sono più importante dei miei problemi.

 

COME SPIGHE DI GRANO

Il falso amico è come l'ombra che ci segue finché dura il sole

 
 

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