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BACK TO BLACK
He left no time to regret, kept his dick wet, same old safe bet. Me and my head high, and my tears dry, get on without my guy, you went back to what you knew, so far removed from all that we went through, and I tread a troubled track, my odds are stacked, I'll go back to back. We only said good bye with words, I died a hundred times, you go back to her and I go back to...I go back to us, I love you much; it's not enough, you love blow and I love puff, and life is a pipe, and I'me a tiny penny rolling up the walls inside. We only said good bye with words, I died a hundred times, you go back to her, and I go back to...
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S'I' FOSSE FOCO (SONETTO DI CECCO ANGIOLIERI)
SMILE: THE LIFE IS SO GOOD!
LOVE HER AGAIN (DAL CD "ALONE" DI G.M.)
THE SECRET (BY GIOV@NNI)
Messaggi di Settembre 2015
Ti chiesi perché i tuoi occhi si soffermavano spesso nei miei come una stella del cielo in un’onda riflessa. Mi hai guardato a lungo cercavi una risposta che non veniva o che non volevi trovare; come si saggia un bimbo con lo sguardo, mi hai detto poi, con gentilezza: non so, forse perché sei così… forse perché attraverso i tuoi occhi vedo riflessi i miei, e ti voglio bene, sì, perché sei tanto triste. Non avevo parole, ho contemplato il silenzio perché parlasse per me, ho chiuso gli occhi perché mi scendevano le lacrime, ma davvero, la mia non era tristezza, era uno stato di melanconica essenza come quando cerchi dentro qualcosa che ti turba e non sai cos’è. Poi ho aperto gli occhi, mi sono guardato attorno per capire se ancora eri china su di me per respirare il mio sentimento, e accanto a me ho raccolto soltanto un frammento… della tua ombra, un coccio che apparteneva al mio cuore, solo... un piccolo frammento d’amore.
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Ogni notte lo trovo in ginocchio, il corpo proteso in avanti a toccare il suolo sul tappeto rosso scuro posato sulla scalinata come volesse farsi perdonare colpe che non hanno tempo. Nella penombra un velo di fumo come di incenso, da un vaso piatto di coccio, posato sul pavimento di marmo rosa mi irrita la gola, e il mio sguardo si posa di fronte alla finestra aperta, su un'erma di marmo bianco illuminato da una proiettore che svela il suo fascio ad ogni zaffo di fumo. Sento l’aria che fredda entra a tratti sibilando e alzando sulla fronte i neri capelli di quell’uomo chino in mezzo alla stanza. Non so, sono colpito dall’immobilità della scena. Resto a contemplare in silenzio tra i mobili che proiettano le loro ombre ai lati della finestra ancora aperta. Un eterno vapore ristagna sul palazzo; strani fantasmi sorgono: sono rami d’albero secchi protesi nel vuoto quando s'innalza la bruma. Paurosi, come sogni d'eremita nell'ombra stregata. O chiari come visioni di fanciulle vaganti, ora abbaglianti lampi e fuochi avvolti in spire, pallidi visi, nascosti nell’ombra e fuochi purpurei. Stanotte si sente una tiepida brezza. Mi abbraccia in questa ora tarda della notte, in una terra sconosciuta. Terra piena di fascino e storia. Una melodia che vive nei miei pensieri. La sento giungere, con le dolci note, trasportate dal vento. In un sussurro, in una parola. Sento la sua presenza e la sua dolcezza alzo gli occhi al cielo e vedo la mia luna. E’ lì ad aspettarmi per coccolarmi, per farmi percepire il suo abbraccio. In un sussurro, in una parola. I pensieri dalla mente volano via e si innalzano in cielo come una farfalla dalle ali blu, per una nuova danza di fiori, coi fiori. Una danza risvegliata dalle note di un valzer. Scritto tra mille righe, di un anonimo spartito. Portate dal vento, note lievi e malinconiche che infrangono le onde del lago della mia solitudine. Da una parola, che giunge alle mie orecchie e al mio cuore, il suono di voci lontane, sussurrate al vento; niente di più affascinante d’un batter d’ali tradotto in musica, e, posati su un filo mille passeri fermi a leggere le note che io gli detto, racchiuse nel petto. Ed io in silenzio che ascolto e al tremolar delle stelle, le mani tra le ginocchia, io… aspetto.
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Ed ecco me ne vado come sono venuto. Ti saluto mare, mi porto un po’ della tua ghiaia, un po’ della tua sabbia, un po’della tua luce e della tua tristezza, un pugno di sale disciolto nell’acqua da asciugare al sole della mia ebbrezza. Mi hai saputo dire molte cose sul tuo destino, su quello di noi tutti, scritto tra le onde incessanti nel loro andirivieni. Con un po’ più di speranze e con un po’ più di saggezza me ne vado come sono venuto, arrivederci a presto allora, a quando la tua furia si sarà placata, a quando la mia sete di sapere si sarà stancata di farmi domande cui non ho risposta alcuna. Cercherò il tuo respiro calmo, calmo come un lieve sussurro e così, piano, piano lo accompagnerò al mio. Quante volte, nei giorni di burrasca, ho accettato il tuo invito e mi sono immerso nelle tue acque fredde, e subito ogni pensiero stanco si è allontanato; istante infinito di solitudine azzurra unita al cielo in subbuglio travolto da nuvole nere piene di pioggia. Ma eravamo solo noi due, nelle prime ore di un mattino ancora da definire, ancora in fasce. Brividi. Il tuo continuo movimento cullava i miei battiti nel petto, li accarezzava e li portava laggiù, dove l'orizzonte si confonde con il cielo, dove il pensiero è così travolgente che cerco il naufragio e non l’approdo. E’ tutto così fuggente e straordinario da essere eterno, così intenso ed impetuoso da essere amore, movimento sincrono della mente, lo stesso che adesso sento dolce nel cuore.
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Nacque l’azzurro, con un'ala bianca in mezzo al cielo. Giunse la luce all'immobilità dei pioppi, là dove il mio cuore per un attimo si è fermato. Esseri minuscoli sbucarono sull'orlo di una foglia o sulla chiazza del sole su una pietra. E il giorno rimarrà azzurro finché entrerà la notte come un fiume e farà tremare la mia ombra con le sue acque chiare, questo giorno, il mio giorno. Non appena da lontano, nel sogno, l'ho presagito e non appena mi ha sfiorato il suo tessuto di rete incalcolabile, ho pensato: domani ancora, domani, sarò con me stesso domani troverò la strada che ho perso per cercare un pensiero nascosto tra gli arcobaleni sospesi in mezzo ai confini di cielo e mare. Ed io con loro a dondolarmi tra un battito d'argento, d’ali d’un gabbiano su in alto, che volava come fosse un contatto di sabbie abbaglianti, quasi il volo d'una freccia che tra il cielo e la terra attraversa il mio cuore; come un raggio di sole rubato alle stelle mi perdo adesso, naufrago nello straripante splendore del giorno. Con un lampo azzurro la mia mente d’un balzo si ferma trafitta ai bordi di un rivo vicino che gorgoglia come una corolla d'acqua tremante. Ed io, mi ritrovo gli occhi fissi ad osservare, tra finestre di spazio e di tempo, mille migranti che tendon le mani, rami protesi secchi, desiderio di verde, di pace, di vita. Tutto questo giorno, con il suo grappolo azzurro di chicchi trasparenti. E una lacrima segreta di sangue racchiusa in ognuno di essi poi ricadrà e la troverò sulla terra, davanti ai miei occhi. No, mente mia, oggi non divagare! Oggi voglio restare soltanto a guardare. Non mi accecherà il buio né la luce abbagliante: di questo intrigo umano sono fatte le vite, come una folata di vento freddo che porta alla mia finestra affacciata sul cuore le sofferenze del mondo. E non coglierò solo la luce del cielo ma anche il rosso dei tramonti e il nero della notte, sì, poi lo lascerò cadere tra le mani e tra i capelli, per farne un velo di trine e attraverso le sue maglie di fronte agli occhi lo poserò per non dover capire, per non dover… vedere.
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Corse al vento ali d’aquilone, sogni sospesi. E tu vento porti bugie, sorrisi mi sfiorano poi scompari. Forme, angoli contorni, rilievi. Voci, silenzio. Il foglio di carta stretto in mano. lo guardo, scuoto la testa: palla da cestinare scarabocchiata. Non sono in vena, le note non appaiono sul pentagramma. Sole basso, e sabbia oro in mano il mio silenzio. Deserto muto oltre la china del mio sentire, come delle vigne, gli ultimi grappoli d’uva, gocce di sole, zucchero giallo. Più in là, come un’esplosione: campi di girasoli che mi sorridono lungo la strada e l’auto che morde l’asfalto. Lontana sul navigatore la via di casa. Domani, domani… parto, treno di latta, senza binari… cuore di piombo tra papaveri rossi come labbra di donne dai sorrisi di miele a baciar della notte le stelle più accese.
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INFO
L'IGNORANZA E' MENO ODIOSA DELLA PRESUNZIONE
NON FARE DEL BENE SE NON ACCETTI L'INGRATITUDINE
CI VUOLE TUTTA UNA VITA PER IMPARARE A VIVERE
LA FELICITA' E' FATTA DI POCHI ISTANTI
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INCONTRIAMO IL DESTINO SULLA VIA PER EVITARLO
L'amicizia: gli amici ti aiutano, i conoscenti ti salutano!
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A VOLTE UN PO' DI SOLITUDINE CI FA STARE BENE
Chissà perchè certe donne e certi uomini non cambiano mai! Com'è squallida l'umanità, e io ne faccio parte!
RONDINI (DAL CD "TIME OFF" DI G.M.)
Volano, come rondini volano
poi nel cielo scompaiono
i miei sogni così.
Tornano come rondini tornano
anche se non vorrei...
I miei sogni così.
Chi non ama ricordi non ha...
sempre solo restare dovrà...
Una vita vissuta così...
non vorrei...non vorrei.
Meglio ridere e piangere se...
se l’amore ora viene ora va...
fa soffrire, ma è meglio così:
solo non sarai...no mai!
I ricordi verranno da te
come gocce di pioggia...
cadranno giù...
dai tuoi occhi dal cuore e poi tu,
sognerai... Di tornar tra le braccia di chi... se ne andò..
senza dirti nemmeno perché...
Sognerai... Di fermare quel bacio... così,
che hai rubato alle labbra di chi...mai t’amò... mai t’amò.
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Alcuni si ricordano dell'educazione
solo quando la pretendono dagli altri
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FELICITÀ
Non parlate della vostra felicità a chi è meno felice di voi.
La felicità è come la febbre poichè tutti ci sono intorno per farcela passare.
SCENDI! (A SONG BY GIOV@NNI)
TURBOLENZE D'ONDE
Senza il tuo consenso nessuno potrà mai farti sentire inferiore.
POLVERE DI STELLE SULLE MANI
Io sono più importante dei miei problemi.
COME SPIGHE DI GRANO
Il falso amico è come l'ombra che ci segue finché dura il sole
Inviato da: cassetta2
il 06/06/2024 alle 18:52
Inviato da: virgola_df
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Inviato da: menegi53
il 04/08/2020 alle 16:19
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Inviato da: NORMAGIUMELLI
il 08/01/2019 alle 14:46